Ti dò fastidio? - Capitolo 28🌹

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<<B... Bea?>>
<<Che c'è?>>
<<Dove stiamo andando?>>
<<Ti ho detto di mettere il costume; secondo te dove stiamo andando?>>
<<TU! Tu vuoi uccidermi perché l'altro giorno ho rotto quello stupido vaso di porcellana.>>
<<Era porcellana pregiata; mia madre si è incazzata un sacco. Ho dovuto inventare un sacco di scuse di merda per coprirti.>>
<<Quindi confermi, vuoi uccidermi. Mi hai fatto mettere il costume per andare a nuotare nell'oscuro mare della morte. Vuoi buttarmi nell'oceano, vero?>>
Certo che è un bravo attore.
<<Sei diventato il Dante Alighieri degli ultimi tempi per caso? Cretino, non voglio ucciderti.>>
<<Allora perché non mi dici dove andiamo?>>
<<Rifletti. Ricordi quando ti ho detto "Fil, sei bianco come una mozzarella. Dobbiamo fare qualcosa per farti abbronzare"?>>
<<Vuoi che io faccia una lampada?>>
Scuoto la testa divertita, continuando a guardare dritto.
<<Ma che lampada! Ti sto portando al mare.>>
<<Davvero? Quindi non sei più arrabbiata per il vaso, vero?>>
<<Mi devi duecento euro.>>
Si volta di scatto.
<<EH?>>
<<Scherzavo. Hai fatto bene, quel vaso aveva un colore di merda.>>

<<Siamo arrivati?>>
<<No. Me lo hai già chiesto pochi secondi fa.>>
<<Quando arriveremo?>>
<<Tra circa mezz'ora.>>
Avete presente Ciuchino di Shrek che rompe le scatole chiedendo in continuazione "Siamo arrivati?" facendo perdere la pazienza?
Be', lui è identico a Ciuchino.
Un rompipalle.
<<Ho la pelle così bianca?>>
<<Potresti avere la parte di un vampiro in un film di vampiri. Già immagino i titoli dei prossimi giornali, "Filippo Fanti, il nuovo vampiro di Twilight".>>
<<Anche tu hai la pelle chiara.>>
Preme un dito fastidiosamente sul mio braccio scoperto.
<<Potere delle mozzarelline!>>

<<Stai attenta, c'è un palo.>>
<<Lo vedo, Fil. Non sono come te che vai a sbattere contro i pali.>>
<<Parcheggia bene.>>
<<So parcheggiare alla grande. Ti comunico che ho superato l'esame di guida a pieni voti.>>
<<Allora mi sto zitto.>>
Fa finta di cucirsi la bocca.
Parcheggio e prima di uscire, ci diamo il cinque.
<<Che l'abbronzatura sia con noi!>> esclamo.
Fa per aprire la portiera, ma lo blocco.
<<Aspetta, prima ti devo comunicare una serie di regole.>>
<<Lo so, lo so. Non devo disturbare nessun cane che passa con il proprio padrone.>>
<<Oltre a questo?>>
<<Non devo pisciare in acqua?>>
<<A parte quello, non devi...>>
<<Ci sono! Non devo pestare volontariamente i castelli di sabbia dei bambini.>>
Scuoto la testa e gli prendo il viso tra le mani.
<<Regola importantissima: non guardare il culo a nessuna ragazza. Ricorda, IO HO IL CULO PIÙ BELLO.>>
Lui annuisce, non potendo parlare.
<<Bravo scolaretto.>>
Gioco con le sue guance con i pollici.
<<Potresti lasciarmi?>> biascica.
Continuo a guardarlo senza togliere le mani dal suo viso.
La sua pelle lattea però è bella.
Però è un bel ragazzo, eh.
Ha ragione Cristina.
<<Sei bello.>>
Che matta che sono!
Devo stare zitta.
ZITTA.
<<Come?>>
Non ha capito, per fortuna.
<<Niente... Niente.>>
<<Scema, ho capito, volevo solo sentirtelo dire di nuovo.>>
Sorrido ed apro la portiera.
<<Beatrice?>>
Mi giro.
<<Sei bella.>>
<<G... Grazie.>>
Arrossisco.
Spero che non si noti.
<<Anche quando arrossisci.>>
Uffa!
<<L'ombrellone e gli zaini li porti tu. Grazie.>>
Gli dò un bacio sul naso e corro verso la spiaggia, senza dargli il tempo di ribattere.
Dite che devo prendere lezioni di bon ton?

Mi tolgo il vestito e lo lancio sullo zaino.
Mi tuffo in acqua sotto lo sguardo di Filippo.
<<Vieni, Fil. Non rimanere lì impalato>> urlo.
<<Com'è l'acqua?>>
<<Perfetta.>>
Si toglie i vestiti e si tuffa tipo rinoceronte.
Lo raggiungo e gli salto addosso.
Intreccio le gambe attorno al suo bacino.
Sembra meravigliato da questo mio gesto.
<<Ti dò fastidio? Se sì, mi tolgo...>>
<<Non dire stronzate, Bea.>>
Con una mano mi accarezza la guancia, con l'altra mi stringe il fianco.
Peccato che i momenti belli durano poco.
Peccato che non siamo in una favola Disney.
Peccato che Filippo Fanti è un infame.
Peccato che Filippo Fanti deve necessariamente rovinare il momento.
Così, in pochi secondi mi ritrovo sott'acqua.
<<Fanculo, Fanti. Ho inghiottito l'acqua per colpa tua. Non la passi liscia.>>
Ride di gusto, ma dopo aver visto il mio sguardo assassino inizia a correre verso la spiaggia.
Mi butto su di lui facendolo cadere sulla sabbia.
Gli faccio il solletico su i suoi punti deboli.
<<Basta, Bea... Non ce la faccio più... Okay, okay... Ti chiedo scusa.>>

Filippo si è addormentato.
Certo che è un tipo da compagnia.
Mi sto annoiando.
Cosa fare quando si è annoiati?
Semplice, rompere le scatole a Filippo Fanti è un ottimo modo per passare il tempo.
Prendo la crema solare e ne metto un po' sul dito.
Scrivo sul suo petto "Sono accanto ad una figa" e disegno una freccia rivolta verso me.
La mia mente insana mi fa fare brutte cose.
Ha talmente il sonno pesante che non ha capito un tubo.
Dite che si arrabbierà quando si sveglierà?
Meglio, sarà più divertente.

Con l'abbronzatura la scritta si legge perfettamente.
Faccio una bella foto ricordo, giusto per farmi quattro risate quando non ho niente da fare.
Alcuni passanti ridacchiano ed io mi godo lo spettacolo soddisfatta.
Filippo apre lentamente gli occhi.
Non devo ridere.
<<Perché quelle ragazze mi stanno osservando?>>
<<Chi te lo dice che osservano proprio te?>>
<<Stanno osservando di sicuro i miei magnifici bicipiti.>>
<<Se lo dici tu...>>
<<Perché ridacchiano?>>
<<Non lo so.>>
<<Beatriiiice!>>
<<Siiiiì?>>
<<Ho per "puro caso" qualcosa sulla testa?>>
Si specchia con il telefono.
<<Controlla da qualche altra parte, magari più in basso.>>
Abbassa gli occhi,
nota la scritta,
realizzo che sono fottuta.
Reazione burrascosa tra tre... due... uno...
Si alza, segno che devo correre.
<<BEATRICE, STASERA NON TI COMPRO NESSUNA PIZZA!>>
Mi giro.
<<No, no, no, no e ancora NO. Stasera voglio la pizza, Fil. PIIIIZZA!>>
Mi salta addosso e cadiamo.
<<Se vuoi la pizza devi assolutamente cancellare la foto, perché so per certo che mi hai scattato una foto.>>

<<Cancellata.>>
<<Sicura?>>
<<L'ho cancellata, Fil. Ora andiamo a prendere la pizza.>>
<<Fammi controllare.>>
Nascondo il cellulare dietro la schiena.
Allunga la mano per prenderlo.
<<Cancella.>>
Sposto la foto in un'altra cartella.
<<Ecco, Fil. Ora mi credi?>>
Gli mostro il cellulare.
Annuisce.

Parcheggio l'auto davanti alla pizzeria.
Dopo una lunga giornata al mare, una bella pizza è tutto ciò che ci serve.
<<Bene, Fil, sai quello che devi fare.>>
<<Pizza e doppia porzione di patatine. Ora vado.>>
<<Bravo il mio piccolo. Ti ho addestrato bene.>>



Sono così fiera di lui

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Sono così fiera di lui.😍

Dopo di te | Irama/Filippo FantiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora