Ti amo così come sei - Capitolo 37🌹

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"Beatrice, è urgentissimo."
Chissà cosa avrà.
Se vuole una torta, si può arrangiare da solo.
Oppure gliela preparo e la spiaccico sul suo viso.
Divertente, niente male come idea.
Invio la risposta: "Se è una battuta squallida o una fesseria, non dire niente, ti manderei a fanculo senza pietà. Neanche per perdere tempo".
"Ho combinato una cazzata. Bella grossa, direi."
"Che novità, Fil! Stavolta non me ne frega niente, ti arrangi. Sono stanca di pararti il culo. Ciao."
"Funziona così: tu mi pari il culo, mentre io te lo palpo. Mi mandi a fanculo così?"
"Dopo questa, me ne vado. Comunque, sì, caro, ti mando a fanculo. Hai interrotto la bellissima lite con mio fratello."
"Prima pensa a me, poi alla lite con tuo fratello."
"Facciamo così: vi spedisco all'estero tutti e due, così niente rompipalle in giro."
"Amore mio, piccola mia, luce dei miei occhi. Lo sai che sei bellissima? Voglio dire, dove la trovo un'altra come te? Sei adorabile come un cioccolatino con la nocciolina dentro."
"Oh, grazie, amore. Gentilissimo. Ti amo tanto, ma no, non ti paro il culo questa volta."
"Allora niente baci e coccole sotto le coperte. Puoi pure scordarti i massaggi ai piedi, amore caro."
"Cazzo, no. Non posso stare senza le tue fottute labbra. Come posso aiutarti, amore?"
"Ho rotto quel cazzo di vaso di mia madre che le ha regalato mia zia. Se lo scopre, non mi vorrà più come figlio."
"Non ti preoccupare, ti adotto io."
"Molto gentile da parte tua, ma io devo comprare un altro vaso uguale per evitare che venga espulso dalla casa."
"Buona idea, Fil. Ma io che c'entro con questa storia?"
"Ho bucato la ruota della moto e mio padre non si fida a darmi l'auto."
"Ma ogni tanto qualche cosa giusta la fai?"
"Mi accompagni al centro commerciale, piccola di Fil?"
"Fammi pensare..."
"Ho capito, che vuoi in cambio?"
"Venti euro, devo comprare un nuovo rossetto."
"Ma sei matta? Venti euro per un rossetto? Facciamo dieci euro. Fine."
"Non ti accompagno."
"Quindici."
"Trenta."
"Non avevi detto venti?"
"Al cibo non ci penso?"
"E se ci andassi a piedi?"
"Fai pure."
"No, no. Non voglio fare tutti quei chilometri a piedi. Va bene trenta."
"Sfaticato, come la sottoscritta, per questo sei il mio ragazzo."
Spengo il cellulare e sospiro.
<<Che succede?>> chiede mio fratello.
<<Quando si ha un ragazzo problematico, succedono tante cose, specialmente cazzate. Ogni. Singolo. Giorno.>>
<<Beatrice, non parlare in quel modo con tuo fratello.>>
Perché mia madre spunta sempre quando parlo volgare?
<<Vado su a cambiarmi.>>
<<Esci con Filippo?>>
<<Mamma, sei peggio di una vedova che non ha niente da fare, a parte sapere gli affari degli altri.>>
<<Dove ti porta? A cena fuori?>>
Ruoto gli occhi.
<<Magari! Siccome ho scelto un fidanzato deficiente, devo portarlo a comprare uno stupido vaso.>>
È deficiente e poco normale, però lo amo lo stesso.

***
<<Eccolo!>> esclama, come se avesse appena trovato il tesoro di Montecristo.
Dopo mezz'ora di cercare, abbiamo trovato il fatidico vaso.
<<Era ora! Prendi quel coso e andiamo. Ho un certo appetito.>>
Lo prendo per mano e lo trascino nel reparto del cibo.
Sarebbe stato più romantico se fossimo stati in una distesa pianura con tanti fiori.
Con la pizza, naturalmente.
Ma siamo in un centro commerciale.

<<Io ti lascio, Fil.>>
Suono il clacson al tizio che si è appena fermato nel bel mezzo del traffico a parlare con una tipa.
<<È solo uno spray abbronzante.>>
<<Non ti serve. Non capisco perché l'hai comprato.>>
<<Perchè tu mi prendi sempre in giro per la mia pelle lattea.>>
<<Scemo, io scherzo. Io amo la tua pelle lattea. Io amo tutto di te, sennò non sarei qui con te, con un enorme sacchetto di cose da mangiare dietro.>>
Si avvicina e mi dà un bacio sulle labbra.
<<Anche io amo tutto di te, anche se ti incazzi facilmente.>>
<<Non è vero.>>
Continuo a suonare.
<<Finirai per rompere quel clacson, Bea.>>
<<Perché la gente è così stupida? Non è normale fermarsi in mezzo alla strada. CHE CAZZO!>>
<<Datti una calmata.>>
Mette una mano sul mio ginocchio.
Apro il finestrino e mi affaccio.
<<No, Bea, non farlo.>>
<<SE ENTRO TRE SECONDI NON TI MUOVI, STACCO IL VOLANTE E TE LO LANCIO IN TESTA.>>
Il tizio mi fa il dito medio e ricomincia a parlare.
Che nervi.
Che gente.
Sbatto la testa sul volante.
<<Bea, tanto non c'è fretta.>>
Mi accarezza la gamba.
<<Devo stare calma. Io so mantenere la calma, giusto?>>
<<Sì, amore, sì.>>
<<Fil?>>
<<Non ti darò lo spray abbronzante.>>
<<Voglio che tu butti quella roba.>>
<<Voglio solo provarlo.>>
<<Fil, lascia perdere. Non voglio vederti arancione. Stai bene così come sei.>>
<<Se ti farà felice, lo butterò.>>
<<Grazie, amore.>>

***
Ancora una volta mi ritrovo a litigare con mio fratello.
Mi arriva un messaggio.
<<È il tuo ragazzo?>>
<<Fatti gli affari tuoi. Vai a farti un giro con la tua ragazza. Vai!>>
"Beatrice, è urgentissimo."
Oddio.
Di nuovo.
"Tua madre ha scoperto che hai rotto il vaso?"
"Quasi. Le sembrava un vaso nuovo, si è accorta che manca il graffio che aveva l'altro. Io le ho detto che si sbagliava e ci è cascata. Ma adesso non è il problema principale."
"Non voglio sapere il problema principale, grazie. Hai interrotto di nuovo la lite con mio fratello."
"Io te lo comunico lo stesso. Che ti fa venire in mente l'arancione?"
"Non mi dire che hai usato quello spray del cazzo!"
"Ehm... Probabilmente."
"Mi avevi promesso che lo avresti buttato."
"Avevi ragione, sto male con questa abbronzatura artificiale."
"Hai provato a farti la doccia?"
"Sì, ma dura tre giorni, non si toglie."
"Ti arrangi."
"Mi vergogno ad uscire. Starò a casa per tre giorni."
"Sei così ridicolo?"
"Vuoi una foto?"
"Sì, così mi faccio due risate. Già che ci sono: te l'avevo detto!"
Mi manda la foto e scoppio a ridere.
<<Perché ridi?>>
Mirko mi guarda interrogativo.
<<Filippo ha usato uno spray abbronzante. Sembra una nespola.>>
Mi strappa il telefono dalle mani.
Si mette a ridere.
<<Sembra una carota.>>
"Bea??? Mi stai per caso prendendo per il culo? Stai ridendo di me?"
"No, amore, non lo farei mai."
"Ah, menomale."
"Fil?"
"Sì?"
"Io e mio fratello abbiamo le lacrime agli occhi, fai troppo ridere."
"Fanculo."
<<Perché state ridendo?>> chiedono i miei.
<<Beatrice ha un mandarino per ragazzo. Un ragazzo mandarino.>>
Gli dò una manata dietro il collo.
Mia madre mi strappa il telefono e scoppia a ridere.
<<Ma che avete tutti? Che c'è da ridere?>>
Mia madre gli passa il cellulare.
Anche mio padre scoppia a ridere.
"Mi sa che la notizia si è sparsa a tutta la mia famiglia, Fil.
P.s.
Lo sai che ti amo, piccola carota?"
"Che cazzo vuoi dire, Beatrice Rossi?
P.s.
Io no."
"Dai, non fare così. Se ti può fare felice, sei una carota bellissima e sexy.
Sexy carota Fil.
Preparati per altre battute sulla tua abbronzatura falsa."
"Carota Fil si è offeso."
Sorrido.
Non potevamo essere una coppia più normale?
Nah, sarebbe stato troppo noioso.
Sennò quante risate mi sarei persa?

Spero che stiate passando una piacevole estate.
Baci.
-M.

Dopo di te | Irama/Filippo FantiWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu