Tutto quello che desidera - Capitolo 48🌹

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Una cosa che io e Filippo abbiamo in comune è il nottambulismo.
Il nottambulismo porta a rompere le palle al proprio compagno di notte.
Scavalco la finestra e... cado.
Stupide pantofole.
Mi avvicino al letto.
Sembra quasi un angelo mentre dorme.
Diventerà un diavolo quando lo sveglierò.
Ma è questo il bello.
Mi diverto con poco.
<<Fil?>>
Lo scuoto.
Mi siedo sul letto accanto a lui.
<<Fil, svegliati, per favore.>>
Mugugna qualcosa di indecifrabile.
Neanche Champollion, che riuscì a decifrare i geroglifici, avrebbe capito.
<<Senti, Fil, mi è venuta un'idea geniale. Devi sentirla.>>
Nessuna risposta.
Mica è entrato in coma?
Inizio a baciarlo per farlo svegliare.
<<Bea, smettila. Domani potrai baciarmi quanto vuoi, ma adesso lasciami dormire.>>
<<Ti sei svegliato finalmente!>>
<<Già, grande osservazione. Buonanotte.>>
<<Mi è venuta una grande idea, vuoi sentirla?>>
<<No.>>
<<Hai presente la frittata?>>
<<Mh.>>
<<Penso sia un sì... Potremmo farla dolce. Che ne dici di metterci lo zucchero al posto del sale?>>
<<Io dico che dovresti andare a dormire. Domani ne riparliamo.>>
<<Ho fatto un sogno.>>
<<Ah, ah.>>
<<C'eri anche tu.>>
<<Ma davvero?>>
<<Quindi mi è venuta voglia di stare con te.>>
<<Che cosa carina, Beatrice, veramente. Ora dormi.>>
Mi attira a sè, facendomi cadere con il culo accanto alla sua testa.
<<Come faccio a dormire così?>>
<<Dormi e basta.>>
<<Non respiro.>>
Faccio una finta tosse.
Toglie il braccio, liberandomi.
<<Quando andremo a vivere insieme, compreremo un cane?>>
<<Mh, mh.>>
<<Possiamo chiamarlo Rombo?>>
Non risponde.
<<Fil?>>
Che palle, si è addormentato.
<<Se dovessimo vivere insieme, ci servirebbe anche un estintore, potremmo causare parecchi incendi. Che casino sarà casa nostra.>>
Che bello, sto parlando con un Filippo caduto in letargo.
Filippo caduto in letargo, però, ascolta più di Filippo sveglio.
<<Piccola testa vuota?>>
Lo scuoto.
Ha tanta pazienza con me, devo ammetterlo.
Solo lui e Cristina riescono a starmi dietro.
Un giorno farò fare la loro statua di riconoscimento.
<<Sai, ho fatto un sogno.>>
Oh, wow, è vivo.
<<Io c'ero?>>
<<Sì, e sei andata a dormire, lasciando risposare il tuo povero ragazzo.>>
<<Mmh, mi sa che non ero io. Posso dormire con te?>>
<<Solo se prometti di non parlare di frittate, cani e quant'altro.>>
<<Va bene.>>
<<Vieni qui, piccoletta.>>
Alza le coperte e mi fa spazio.
Appoggio la testa sul suo petto ed intreccio una gamba con la sua.
<<Buonanotte>> sussurra.
<<'Notte.>>
Chiudo immediatamente gli occhi, lasciandomi cullare dalle sue grandi braccia e dal suo respiro caldo.
<<Fil, per Natale, mi regali una scorta di cioccolato al latte?>>
<<La smetti di essere così logorroica pure di notte? Non ti basta sparare cazzate di giorno?>>
<<Nel nostro contatto di fidanzamento c'è scritto che devi ascoltare le cazzate che dico ogni ora.>>
<<Quanto dura questo contratto?>>
<<Tutta la vita. Ehm... Non hai risposto alla mia domanda.>>
Sospira.
<<Sì, ti comprerò una caterva di cioccolato. Contenta?>>
<<Sì, grazie.>>
<<Buonanotte, per davvero stavolta.>>
Mi dà un bacio sulla fronte e mi addormento.

***

<<Hey, Fil.>>
<<No, non andrò al supermercato a comprarti gli assorbenti come l'altra volta.>>
Mette le mani in avanti e scuote la testa.
<<Scemo, non devi comprare gli assorbenti.>>
<<Fiuuu! Menomale.>>
<<Mi chiedevo... Cosa stai facendo?>>
<<Un esperimento.>>
<<A casa mia? Smettila immediatamente.>>
<<Non è pericoloso, giuro.>>
Perché il suo hobby è fare cazzate tutto il giorno?
Non poteva avere... Che ne so? L'hobby per i cucchiai, ad esempio?
<<Ti prego, Fil, smettila di fare il piccolo chimico e metti un paio di pantaloni. Non puoi stare in mutande, tra un po' arrivano i miei. E non voglio inventare stupide scuse per coprire i tuoi danni.>>
<<Tranquilla, non succederà niente. È solo bicarbonato e aceto.>>
<<Se lo fai, spezzo in due il tuo skate.>>
<<Cattiva.>>
Alzo gli occhi al cielo.
<<Butta via tutto e togliti quello stupido grembiule con Babbo Natale, non è Natale.>>
<<Si dà il caso che questo "stupido grembiule" è il mio camice da laboratorio.>>
<<Ah, davvero? Si dà il caso che devi togliere tutto entro dieci secondi o starai in astinenza di quello che sai tu per un mese.>>
<<Uffa.>>
<<Muoviti.>>
Giro i tacchi (un momento, le mie ciabatte a forma di unicorno non hanno i tacchi) e, senza rendermene conto, mi ritrovo ricoperta di uno strano liquido rosso.
Io.
Lo.
Uccido.
<<FILIPPO!>>
<<Ops.>>
Mi giro lentamente.
<<TI AVEVO DETTO DI NON FARE L'ESPERIMENTO.>>
<<Ed io non ti ho dato ascolto.>>
Vuole mettere a dura prova la mia pazienza, come sempre.
<<Considerati morto.>>
<<Mi è caduto l'aceto per sbaglio. Non mi uccidere. Pensa alle mie labbra.>>
Tira fuori il suo solito sguardo da cerbiatto dolce che usa quando fa cazzate.
<<Questa volta non funziona.>>
<<Okay, ho capito, pulisco tutto.>>
<<Bene. Io vado a farmi una doccia. Per colpa tua i miei capelli sono rossi e puzzano.>>
<<Posso venire?>>
<<No, devi stare in astinenza.>>
<<Bea, non puoi farmi questo.>>
Si inginocchia e si attacca alle mie gambe come un koala.
Non so se più bambino lui o suo cugino Alex.
Inizia a lamentarsi e a piagnucolare.
È decisamente lui il più bambino tra i due.
Cammino verso camera mia trascinando il koala che non ha intenzione di staccarsi.
Che fatica.
<<Smettila, sei peggio di Alex.>>
<<Doccia insieme?>>
Sospiro.
<<Va bene. Accontentato.>>
Fa un sorrisetto.
Roteo gli occhi.
È sempre lo stesso.
Ma in fondo, mi piace così com'è.

***

Siamo seduti sul tappeto davanti la TV.
<<Dobbiamo farlo?>> chiedo, osservando il CD tra le mie mani.
<<Uno stupido CD di yoga non mi aiuterà a "calmare gli istinti di demolizione", come dice tua madre.>>
Mia madre sostiene che fare yoga ci aiuti ad essere più tranquilli.
Ma il problema è che siamo nati con disturbi psichici.
Insomma, non riusciamo a stare fermi per un secondo.
Insieme facciamo tanto tanto tanto tanto casino.
Siamo fatti per stare insieme e per rompere tutto.
<<Provare non nuoce. E poi, sei sempre tu che combini casini a casa mia. È tutta colpa tua.>>
<<E va bene, facciamolo. L'unica cosa che mi piace è che posso guardarti il culo.>>

<<È mio>> ripeto per la ventesima volta.
Gli faccio lo sgambetto e cade.
<<Hai barato!>>
Si rialza e si getta su di me, schiacciandomi.
<<È casa mia, quindi tocca a me.>>
<<Io sono l'ospite, quindi è mio.>>
<<Beatrice! Filippo!>> urla mia madre.
<<Sì?>> rispondiamo.
<<La lezione di yoga non vi è servita, a quanto pare.>>
Si alza dal mio corpo e mi aiuta a mettermi in piedi.
<<Mamma, vuoi dirglielo che l'ultimo muffin tocca a me?>>
<<Tocca a me.>>
Iniziamo a litigare.
Di nuovo.
<<Basta! Lo dividete.>>
<<Ottima idea>> dico.
<<Affare fatto.>>
Ci stringiamo la mano.
Entriamo in cucina, pronti per gustare il muffin al cioccolato.
Peccato che il mio inutile fratello lo sta mangiando al posto nostro.
<<Io ti ammazzo>> urlo.
Sono sul punto di strozzarlo.
Filippo mi ferma.
<<C'era pure l'etichetta con il mio nome>>, continuo a frignare.
<<Lascia perdere. Andiamo a comprare le crepes, che ne pensi?>>
Sa sempre come farmi contenta.
Mi prende per mano ed usciamo.
<<E un frullato alla fragola?>>
<<Tutto quello che desidera, principessa.>>


Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto.
Mi scuso per l'assenza, ma lo studio occupa la maggior parte delle mie giornate.
Questo è il penultimo capitolo.
L'ultimo capitolo è quasi finito, tra qualche giorno lo pubblicherò.
Preparate i fazzoletti, perché sarà abbastanza commovente.

Preparate i fazzoletti, perché sarà abbastanza commovente

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P.s.
Comprerete il nuovo album?
Io ovviamente.
Sembra fighissimo.

Dopo di te | Irama/Filippo FantiWhere stories live. Discover now