Fortunato - Capitolo 21🌹

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<<Lo senti?>>
<<Cosa?>>
<<Ascolta.>>
Il pianto di un cagnolino mi rattristò.
<<Un cane che piange?>>
<<Esatto. Dobbiamo salvarlo.>>
<<Cosa stai dicen...>>
<<Dio mio, sarà dentro quella pattumiera.>>
<<Beatrice, lascia perdere.>>
Aprii la pattumiera e Cristina sbatté la mano sulla fronte.
<<Chi è stato il coglione a lasciarlo tutto solo e affamato qui dentro? Cose da pazzi!>>
<<Non prenderlo in braccio che è tutto sporco e puzzolente.>>
Lo presi e lo avvicinai al suo viso.
<<Guarda quanto è carino.>>
<<Mettilo giù, Bea.>>
<<Dobbiamo portarlo a casa.>>
<<Non dire sciocchezze. Mettilo a terra e andiamo.>>
<<Ma...>>
<<Dici a Filippo che è testardo, ma tu sei peggio. ANDIAMO!>>
Misi il cucciolo a terra ed iniziai a fissarlo.
<<Guarda come è triste.>>
<<Se la caverà.>>
Mi prese per un braccio e mi trascinò.
Mi voltai per guardarlo un'ultima volta.

Mi giro e mi rigiro.
Non riesco a dormire.
Mi è rimasto il rimorso di non aver salvato quel cucciolo che ho trovato dopo l'università con Cristina.
Avrà freddo?
Avrà fame?
Ma che dico?
Avrà sicuramente fame.
Non ce la faccio, devo andare in quel vicolo.
Mi alzo dal letto ed esco dalla finestra per andare da Fil.
Stavolta voglio rompergli i coglioni per una cosa seria.
Scavalco la staccionata e mi intrufolo dalla finestra nella sua camera.
Ormai noi due non usiamo più la porta.
Fate come noi: andate dal vostro vicino, nonché rompiballe, dalla finestra.
La porta è per vecchi.
Avanzo lentamente vicino al suo letto.
Mi inginocchio e gli faccio delle foto.
Ormai ho un intero servizio di foto nella galleria di Fil mentre dorme.
Non posso farci niente se è carino mentre russa.
E non posso farci niente se posso ricattarlo come mi pare con esse.
Russa e brontola qualcosa.
<<Sono perfetto in qualsiasi momento.>>
Non sapevo che parlasse mentre dorme.
Potrei fargli una registrazione ed usarla come un'altra possibile arma di ricatto.
<<Sono più furbo di Beatrice.>>
COSA?
COME OSA DIRE CERTE SCIOCCHEZZE?
<<Non è vero! Sono io più furba.>>
Cade a terra dallo spavento.
<<Ahi! Il mio povero osso sacro!>>
Mi siedo a terra accanto a lui.
<<Che ci fai nel bel mezzo della notte nella mia camera? E perché hai un pigiama con gli ornitorinchi?>>
<<Qualche problema? Sono una fan di Perrie l'ornitorinco.>>
<<Non mi piace "Phineas e Ferb", ma non mi uccidere.>>
<<Farò finta di niente solo perché mi devi aiutare.>>
<<Vado a dormire. 'Notte.>>
Si alza e mette una gamba sul letto.
Lo spingo nuovamente giù.
<<Ahia! Non sono fatto di gommapiuma!>>
<<Dobbiamo salvare un cagnolino dalla strada.>>
Si alza di scatto in piedi.
<<Perché non mi hai detto subito che si tratta di un cucciolo abbandonato?>>
<<Quindi accetti?>>
<<Assolutamente sì. Muovi il culo e andiamo.>>
Apre la finestra.
<<Fil, vuoi uscire in mutande?>>
<<Sempre meglio di te e del tuo stupido pigiama con gli ornitorinchi.>>
<<Non è stupido. Ora metti i pantaloni.>>

<<Non siamo ridicoli vestiti così?>>
<<Non c'è nessuno, Fil, solo qualche drogato.>>
<<Sei sicura che lo troveremo in quel punto?>>
<<Spero di sì.>>
<<Sai come potremmo chiamarlo?>>
<<Prima dobbiamo trovarlo.>>
<<Vomito.>>
<<Devi vomitare?>>
<<No, possiamo chiamarlo Vomito.>>
<<Hai assunto droghe? Se è così, puoi raggiungere quella gang di drogati.>>
<<Ma è un bel nome.>>
<<No, per niente.>>
<<Grillo?>>
<<No.>>
<<Mazza?>>
<<No.>>
<<Carciofo?>>
<<No, Filippo, no.>>
<<Oppure...>>
<<Basta.>>

<<È sotto la macchina.>>
<<Lo prendo io.>>
Si abbassa e lo prende.
<<Attendo a non sbattere la test...>>
Sbatte la testa.
Come non detto.
<<Che facciamo adesso?>>
<<Lo portiamo a casa tua.>>
<<Mia madre mi ucciderà se ci scopre.>>
<<Anche mia madre, quindi meglio sacrificare te.>>
<<Beatrice...>>
<<Che c'è?>>
<<Trillo ha pisciato sulla mia maglietta.>>
Mi metto a ridere.
<<Bravo, cane, così si fa. Visto, Fil? Sta già dalla mia parte. E smettila di dargli strani nomi, non te lo ripeto più.>>
<<È un bel nome Trillo.>>
<<No, mi ricorda un elfo.>>

<<Che fame!>>
<<Già, Elfo era affamato.>>
<<Avevi detto di non dargli strani nomi.>>
<<Io posso.>>
<<Trillo, Elfo, Vomito o "Come cazzo si chiama?" ha finito il latte.>>
<<Gli facciamo un bagno e poi lo portiamo al canile.>>
<<COSA?>>
Mi tappo le orecchie.
<<I tuoi stanno ancora dormendo!>>
<<Vuoi portarlo al canile?>>
<<Dove vuoi tenerlo? Nell'armadio?>>
<<Hai ragione, ma mi sono già affezionato.>>
<<Vuole più bene a me.>>
Trillo gli lecca i piedi.
<<Visto? Vuole più bene a me.>>
<<Uffa! Pinco ha mangiato grazie a me.>>
<<Mi piace Pinco.>>
<<NO.>>

<<Io lo tengo fermo, tu lo insaponi.>>
Lo metto nella vasca ed inizia a schizzare.
Il bagno non è ancora iniziato, ma entrambi siamo bagnati fradici.
<<Possiamo farcela>> diciamo.
<<Siamo telepatici, sorella. Batti il pugno.>>
Ruoto gli occhi.
<<Non batto il pugno.>>

<<Questo sì che è gioco di squadra, Fil.>>
Ci diamo il cinque sorridenti.
<<Ora sì che è pulito e profumato.>>
<<Ora sì che il bagno è un disastro.>>
Ci guardiamo intorno.
<<Meglio dare una sistemata.>>
<<Già.>>

***
<<Quindi avete preso il cane?>> chiede la mia amica dopo il mio lungo discorso.
<<Esatto.>>
<<Questa mattina alle quattro?>>
<<Sì.>>
<<Insieme?>>
<<Sì, Cristina. Perché sei così sorpresa?>>
<<Perché lo avete fatto insieme. Due mesi fa litigavate in continuazione, ora invece vi volete bene. Non è fantastico?>>
<<Ehm... Sì?>>
<<La mia coppia preferita sta facendo progressi.>>
Fa finta di asciugarsi una lacrima.
<<Non so cosa sta combinando Filippo con Carciofo.>>
<<Carciofo?>>
<<Non abbiamo ancora scelto il nome.>>
Arriviamo davanti casa mia e sento una risata.
Percorriamo il giardino e una scena dolcissima mi riempie il cuore.
Fil e Broccolo stanno giocando insieme sull'erba.
Altra foto da immortalare è in arrivo!
<<Menomale, Carrubo è ancora vivo. Avevo paura a lasciarlo con Fil, ma vedo che se la cava.>>
Lascio la tracolla sull'erba e scavalco la staccionata, seguita da Cristina.
Filippo ci nota e smette di ridere.
<<Ciao, ragazze. Bea, guarda, sono riuscito ad accudirlo.>>
<<Lo vedo. Secondo me, dovresti tenerlo.>>
Si rattrista.
<<Vorrei, ma i miei non gradiscono gli animali.>>
<<Sai che dobbiamo portarlo al canile, vero?>>

***
<<Prima di lasciarlo, posso salutarlo?>> chiede Filippo.
<<Certo>> dice una signora sulla quarantina.
Gli metto una mano sulla spalla.
<<Coraggio, Fil. Sono sicura che troverà una famiglia pronta ad accudirlo.>>
Fa un mezzo sorriso.
<<Voglio dargli un nome.>>
<<Forza, Fil, riuscirai a dargli un nome serio.>>
<<Fortunato.>>
<<Perché questo?>>
<<Perché è stato fortunato a trovarti.>>
Gli accarezzo la guancia.
<<È stato fortunato a trovare te.>>
Lo abbraccio per confortarlo.
Cristina ci guarda con gli occhi a cuoricino e ci fa una foto.
<<Adesso devo portarlo via. Posso avere il cane?>> chiede la signora di prima.
<<Dai il cane, Filippo.>>
Esita sul da farsi e gli dò una gomitata.
Chiude gli occhi e dà Fortunato in braccio alla donna.
<<Bravo.>>
Gli accarezzo la schiena.

Usciamo dal canile.
<<Magari un giorno potrai avere un cane>> gli dice Cristina.
Alza le spalle.
<<Può darsi.>>
<<Ci sai fare con i cani.>>
<<Per questo voleva più bene a me che a te.>>
<<Ero io la sua preferita.>>
<<No, io.>>
<<Io.>>
<<Oh, no.>>
Cristina sbatte una mano sulla fronte.
Non cambieremo mai.

Dopo di te | Irama/Filippo FantiOù les histoires vivent. Découvrez maintenant