Nei tuoi sogni - Capitolo 10🌹

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Quel bravo angioletto di Filippo Fanti ha deciso di accompagnare in macchina me e Cristina al pub in cui deve cantare con la scusa che essendo sera, non è carino lasciare due ragazze indifese per strada, non si sa mai, potrebbe accadere di tutto.
Carino da parte sua, vero?
No, per niente.
Uno: il locale si trova a pochi metri da casa mia, proprio dietro l'angolo, potevamo benissimo andare a piedi.
Due: questa zona è molto popolata, quindi, nessuno commette stupri davanti a tutti.
Tre: sono ancora le venti.
Quattro: non sono una ragazza indifesa. COME SI PERMETTE A DIRLO?
Cinque: è un idiota.
Sei: è scemo.
Sono tutte scuse per rompere le scatole alla sottoscritta e per fare il cascamorto con Cristina.
Pff, il solito ragazzo rincoglionito.
Tutti a me capitano?
Dire che lo odio è troppo scontato e ripetitivo.
Tutta colpa di Cristina che ha accettato l'invito con la scusa che il viaggio dura solo cinque minuti.
Ma lei non sa che stare cinque minuti con Filippo è come stare cinque minuti all'inferno.
Come se non avesse già fatto un grosso guaio, ha pure insistito a farmi sedere accanto al posto del guidatore con la scusa che dietro ci sono le casse da portare sul palco.
Le casse si potevano benissimo mettere nel cofano; altra stupida scusa per farmi stare più vicina possibile al moro.
Ma si può trattare così una ragazza fantastica come me?
Certo che no! Che domande!

Sbuffo quando Fil si siede e indossa gli occhiali, sentendosi il ragazzo più figo dell'Universo.
Patetico.
<<Potresti evitare di sbuffare?>>
Ci risiamo, come al solito mi vuole fare imbestialire.
<<No.>>
<<Sono stato così gentile e tu mi tratti così?>>
Ad un certo punto inizio a tossire.
<<Cosa hai adesso?>>
<<Quanti cazzo di litri di profumo hai messo?>>
<<Non ti piace?>>
Fa l'occhiolino e sorride come un imbecille.
<<No, Fil. Cos'è? Acqua di fogna?>>
Rido.
Ma da dove mi vengono queste battute?
<<Bella, stai scherzando? Ho pagato ottanta euro per questo profumo.>>
<<Soldi buttati nel cesso.>>
In realtà il profumo non è male, ma voglio farlo arrabbiare.
Mi diverto troppo, quando è arrabbiato corruga la fronte.

Alla radio passa una canzone che adoro e quel moretto insignificante cosa fa?
Cambia stazione.
<<Deficiente, rimetti quella canzone che è bellissima.>>
<<Scordatelo, fa schifo.>>
<<Come ti permetti?>>
Meglio che ci penso io.
Rimetto la stupenda canzone, ma lui cambia di nuovo.
Cocciuto che non è altro!
Sto per cliccare il bottone della radio, ma mi blocca la mano.
Sbuffo.
<<Lasciami la mano e pensa a guidare.>>
<<So guidare anche con una mano>> risponde, come sempre spavaldo.
Sto per ribattere, ma la mia amica mi ferma.
<<Ma voi due litigate in continuazione? Sapete stare cinque minuti senza scannarvi con insulti e male parole? Mi promettete che starete tranquilli?>>
<<Sembri mia madre>>, intuito.
<<Bellezza, hai ragione tu. Lo promettiamo.>>
Finalmente lascia la mia mano.
Poteva stringerla di meno.
Ruoto gli occhi.
È un leccaculo.
Come può pensare di riuscire a fare colpo con la mia amica?
Povero illuso.

Finalmente accosta la macchina.
Sia lodato il Cielo.
È impossibile stare in un piccolo spazio con Filippo "mi sento un fotomodello, ammiratemi".
Esco dall'auto e sbatto forte la portiera, provocando un'enorme alterazione di Filippo.
Ha lo sguardo corrucciato e mi guarda in cagnesco.
<<Ops! Qualcosa non va, piccolo Fil?>>, faccio la finta tonta.
<<Tratta bene la mia Audi, donna!>>
È visibilmente infuriato.
Come risposta gli mando un ironico bacio volante ed entro nel locale sculettando, seguita da una Cristina non molto contenta del mio comportamento scorretto.
Non mi pento mai dei miei atteggiamenti ineducati, se li merita quel povero scappato di casa.

<<A dopo, bellezza.>>
Filippo manda un bacio volante e fa l'occhiolino a Cristina, poi scompare non so dove.
Che nervoso!
Non può scomparire per sempre in uno spaziotempo parallelo e non tornare mai più facendo un enorme favore a tutta l'umanità e soprattutto a me?
Il mondo sarebbe un posto migliore senza un caso umano come Filippo.
<<Bea, occupiamo quel tavolino laggiù.>>
La mia amica interrompe le mie stupende riflessioni su come sarebbe senza Fil la mia vita e quella delle persone che lo circondano.
Una vita più degna, ovvio.

Un cameriere prende le nostre ordinazioni e mentre beviamo il drink aspettiamo l'esibizione del puffo nanerottolo.
Gli sto attribuendo troppi soprannomi in questo periodo.
Ho molte aspettative su di lui e sono molto curiosa.
<<Secondo te, il tuo Fil è un bravo cantante?>>
<<Intanto, quel nano non è mio. Comunque, penso che riuscirà a stupirmi.>>
Spalanca gli occhi, sembra incredula.
Ho detto qualcosa di strano?
<<Allora ti interessa. Oh. Mio. Dio.>>
<<Cristina, non esultare troppo che ci stanno osservando tutti. Ho solo detto che forse mi sorprenderà. Poi, corteggia sempre te, non me.>>
È di nuovo sorpresa.
Meglio se sto zitta.
<<Quindi tu vuoi essere corteggiata da...>>
<<Guarda, il nano è sul palco>>, la blocco non appena il moro sbuca fuori.
<<Ne parleremo un'altra volta.>>
<<Sì, sì. Contaci.>>
Ne abbiamo già parlato troppo.
Ha un look rock stasera, mi piace.
L'unica cosa che mi piace da impazzire di lui è il suo modo di vestire.
Ha un gilè a jeans con alcune toppe e degli strappi, e un paio di jeans neri strappati.
Quando ci nota schiaccia l'occhio sorridendo a Cristina, naturalmente.
Riprendo a bere il drink, non voglio guardarlo.
Stupido nano, puffo, elfo, moscerino, mostriciattolo e corteggiatore da quattro soldi.
Prende il microfono per presentarsi e dire le solite cose noiose.
Non appena sento la base e la sua voce, alzo subito lo sguardo dal bicchiere per incontrare il suo sguardo sereno.
È un brano metà rap, metà pop.
Molte parole mi trafiggono.
Il suoi occhi quando incontrano i miei mi trafiggono.
Tutto intorno a me non esiste più.
Esistono solo lui e le parole di un testo bellissimo.
Si vede che mette animo e corpo in questa sua passione.
Anche se non lo sopporto, in questo momento vorrei augurargli il bene.
Questo ragazzo mi mette sempre in confusione.
Il molti momenti mi fa innervosire, in certi momenti mi fa ridere, in altri è dolce, in alcuni vorrei abbracciarlo.
Il nostro rapporto è strano.
Non si può nemmeno considerare un'amicizia.
A volte mi chiedo cosa siamo.
Semplici conoscenti, forse?

Devo dire che mi sono divertita.
Alcuni pezzi erano molto commoventi, altri molto energici.
In certi momenti io e Cristina ci siamo alzate per ballare o per applaudire.
<<Allora, come è stato? Vi è piaciuto?>> domanda il cantante.
Adesso stiamo raggiungendo l'auto.
<<Non male>> rispondo con noncuranza, facendo finta che non mi sia piaciuto.
<<Dici solo questo?>>
<<Sei stato abbastanza bravo.>>
<<Non è vero, ho spaccato di brutto.>>
Modesto il ragazzo.
<<L'importante è che ci credi tu.>>
<<Ammettilo che ti sei divertita, hai pure applaudito.>>
Entriamo in macchina.
<<Sì, ma solo per farti felice.>>
Mi guarda per un attimo rabbuiato.
<<Ammetti che sono un figo sul palco. Non ci credo che non ti sia piaciuto.>>
<<Sei stato bravo>>, si complimenta Cristina.
<<Grazie, baby. Sentito? A lei piaccio.>>

Ha continuato a supplicarmi fino a quando non abbiamo lasciato Cristina a casa.
<<Perché non vuoi ammetterlo?>>
Non lo farò mai, voglio farlo innervosire, così smetterà di fare il presuntuoso.
<<Smettila, puffo. Hai rotto.>>

Siamo arrivati a casa, finalmente.
Scendiamo dall'auto.
<<Allora?>>
<<Buonanotte, Fil.>>
Gli scombino i capelli e mi dirigo verso casa.
<<Prima o poi lo dirai che ti sono piaciuto.>>
Mi volto verso la sua figura, non si è ancora mosso.
<<Certo, Fil, nei tuoi sogni. Ora vai a dormire se non vuoi fare la muffa stando fermo lì.>>
Rotea gli occhi.
<<Buonanotte, lingua lunga.>>

Irama è al serale!
Quanti sono felici come me?
Buona Pasqua.
-M.

-M

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Dopo di te | Irama/Filippo FantiUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum