Per te - Capitolo 24🌹

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<<Beatrice?>>
<<È una cosa seria?>>
<<Come fa Spongebob ad accedere il fuoco sott'acqua? È impossibile.>>
Tolgo una mano dal volante per sbatterla forte sulla fronte.
<<Doveva essere seria.>>
<<E perché Mr Krab ascolta la musica con gli occhi?>>
<<Non lo so, Fil.>>
<<E perché la lumaca di Spongebob si chiama Gary? Non è un gatto.>>
<<Non lo so.>>
<<E perché l'insegnante di guida è una donna? Tutti sanno che le donne non sanno guidare.>>
Gli lancio un occhiataccia.
<<Io, invece, so come farti stare zitto una volta per tutte.>>
Si sistema meglio sulla sedia ed inizia a muovere velocemente le gamba.
So che muore dalla voglia di dire qualcosa di insensato, scommetto pure la mia vita.
Tre... due... uno...
<<È perché Squiddie è così triste? La vita è bella e...>>
<<BASTA PARLARE DI SPONGEBOB, LUMACHE E POLIPI!>>
Si tappa la bocca.
Sono sicura che tra pochi secondi ricomincerà a parlare.
<<Beatrice?>>
Che dicevo?
<<Se devi parlare di creature del mare, puoi scendere da questa auto.>>
<<In realtà, io devo...>>
<<Andare in bagno, non è vero?>>
<<Esattamente.>>
Stringo più forte il volante.
<<Sappi che questa è la prima e l'ultima volta che ti accompagno in uno stupido negozio di articoli sportivi per comprare dei cappellini che già hai a centinaia. E non mi importa neanche se hai la macchina dal meccanico.>>
<<Non è colpa mia se non ho visto quel cazzo di palo e sono andato a sbattere.>>
<<Ah, no? Dici che le donne non sanno guidare? Allora, dimmi, di chi è la colpa? Del palo? O di un povero demente che lo ha posto in quel punto? O del pessimo guidatore che considera le donne incapaci di guidare, ma lui è peggio? Il mio gatto è più capace di te.>>
<<Devo pisciare.>>
Mi fermo davanti un autogrill.
<<Fai subito, sennò ti lascio qui e niente cappellini con la visiera del cazzo.>>
Scende e corre velocemente in bagno.
La vita senza di lui sarebbe più tranquilla, ma io gli voglio bene così com'è; cioè un uragano, un terremoto ed uno tsunami vivente.

Dopo circa mezz'ora non è ancora arrivato.
Quanto ci vuole per svuotare la vescica?
Sta pisciando l'intero Oceano Atlantico?
Entro nell'autogrill per cercarlo. Tra tanti uomini che mi stanno squadrando dalla testa ai piedi, riconosco il suo fondoschiena.
<<Fil, che ci fai ancora qui? Dai, andiamo. Mi sento osservata.>>
Gli metto una mano sulla spalla.
<<Non mi distrarre.>>
<<Cosa stai facendo?>>
Armeggia con una macchinetta con l'artiglio per prendere un peluche.
<<Sto cercando di vincere un peluche.>>
Non mi ha ancora rivolto mezzo sguardo.
<<Lascia perdere, non ti serve.>>
<<Non è per me.>>
<<E per chi?>>
<<Per te.>>
I miei occhi si illuminano.
Dire che vorrei stritolarlo è poco.
È la dolcezza in persona.

<<Che avete da guardare? Smettetela di fissarle il culo.>>
I tizi smettono di guardare ed iniziano a fischiare.
Dementi.
È stato carino a proteggermi, non me lo aspettavo.
Mi mette un braccio sulla spalla ed usciamo con un grande peluche a forma di panda tra le mie mani.
Finalmente posso dire addio a sguardi indiscreti.
Filippo sbuffa e si accende una sigaretta.
<<Cosa avevano da guardare quei bastardi maniaci? Non hanno mai visto una ragazza?>>
<<Zitto, Fil, e fatti abbracciare.>>
Lo abbraccio ed intreccio le gambe intorno al suo bacino.
Più che abbracciarlo, lo sto soffocando.
<<Non ci credo che tu mi stai abbracciando.>>
<<Grazie, Fili.>>
Gli dò un bacio sullo zigomo e ricevo una carezza sul collo.
<<Potresti smettere di strozzarmi?>>
<<No, non ti lascio più.>>
<<Hai detto una cosa carina, ma sto morendo.>>
Mi stacco e lo prendo per mano per andare in macchina.
<<Andiamo a prendere quei stupidi cappellini e poi compriamo una pizza. Ho un certo appetito.>>
<<Quando mai...>>

<<Ma fai con calma...>>
Incrocio le braccia sul petto.
<<Non so quale scegliere.>>
<<Sono identici.>>
<<Non è vero, questo ha la striscia rossa più fine di questo.>>
<<Vuoi guardare le differenze con una lente di ingrandimento, Sherlock Holmes? Fammi capire, perché ti sto lasciando qua. Puoi iniziare già a cercare un passaggio.>>
<<Quale prendo?>>
<<Il primo.>>
<<Ma a me piace anche l'altro.>>
<<Allora prendili entrambi.>>
<<Però sono troppo simili.>>
<<Sto perdendo la pazienza, ti avviso. Filippo Fanti avvisato, Filippo Fanti mezzo salvato.>>
<<Prendo questo.>>
<<Bene.>>
<<Oppure...>>
<<Me ne vado.>>
Vado verso l'uscita.
<<Aspetta! Giuro che questa volta ho deciso>> urla.

<<Hai esagerato con gli acquisti.>>
<<Non è vero.>>
<<Le mazze da baseball non ti servono.>>
<<Possono servire.>>
<<A darti qualche mazzata in testa? Magari si aggiusta, che ne dici?>>
Mi lancia un'occhiataccia.
<<E neanche le palline da golf ti servono.>>
<<Sono utili.>>
<<Non giochi a golf.>>
<<Potrei un giorno.>>
<<Ma anche no.>>
<<Be', tu hai esagerato con la pizza.>>
<<Almeno è utile.>>
<<Cinque scatole di pizza non sono tante?>>
<<La pizza non è mai troppa; devo tatuarmi questa frase.>>
Si sbatte una mano sulla fronte.

<<Preparati per una prossima giornata di shopping.>>
<<Scordatelo. Mai più, Fil, mai più.>>
Dopo avergli mandato un bacio volante come saluto, torno a casa felice con il mio grande panda.
<<Dove hai preso quel peluche?>> chiede mia madre.
Faccio un ampio sorriso.
<<Me lo ha regalato Filippo.>>
Non le lascio il tempo di rispondere e corro in camera mia.
Sistemo il peluche sulla sedia e lo guardo pensando ad un nome da potergli dare.
Mando un messaggio a Filippo:
"Anche se fai schifo a consigliare nomi, aiutami a dargliene uno al panda".
La sua risposta non tarda ad arrivare.
"Non ti deluderò. Che ne dici di Filomeno?"
"Addio."
"Aspetta, che ne dici di Cucchiaino?"
"Pessima idea chiederti aiuto."
Mi siedo accanto al peluche, pensando ad un possibile nome.
Guardandolo, mi ricorda Filippo, perché i panda sono dolci e carini come lui.
Si mostra serio, ma in realtà è dolcissimo.
"Fil, credo di aver deciso."
"Credi di poter decidere un nome più bello?"
"Sì, è bellissimo."
"Spara."
"Fil."
"Che c'è?>>
"Parlo del panda. L'ho chiamato Fil, il tuo soprannome."
"Wow. Pensavo che Fil fosse riservato solo a me."
"Lo era."
"Andremo mai a giocare a golf insieme?"
"Non lo so, forse con qualche ricompensa in palio riuscirai a convincermi."
"Allora penserò subito a qualche possibile ricatto."
"Pensa, Fil, la notte porta consigli."
"Allora, buonanotte, panda."
"Io e Fil ti auguriamo sogni d'oro."
Mi addormento abbracciata con il mio adorato panda, pensando che al suo posto ci fosse Filippo, anche se nessuno può rimpiazzarlo.
Nessun altro abbraccio è paragonabile al suo.

Dopo di te | Irama/Filippo FantiWhere stories live. Discover now