Non farlo - Capitolo 43🌹

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<<QUALCUNO MI AIUTI!>> urlo.
Alcuni piccioni che stavano tranquillamente mangiando delle briciole di pane volano via spaventati.
Dei vecchietti seduti su una panchina si tappano le orecchie.
Ho quasi avuto paura che sarebbe venuto loro un infarto.
Ad uno gli salta fuori la dentiera dallo spavento.
<<BEATRICE, COME HAI POTUTO?>> urla il mio ragazzo, mentre cerca di acchiapparmi.
<<È stato solo un innocente scherzo!>>
<<Non dovevi dipingere dei fiorellini rosa sulla mia amata moto!>>
<<Ho usato gli acquarelli che usavo a sei anni. Con un po' d'acqua si toglie.>>
<<Non è questo il punto! IL PUNTO È CHE TUTTO IL FOTTUTO VICINATO SI È PRESO GIOCO DI ME.>>
È stato epico.
<<Scusa, Fil.>>
<<Adesso ti prendo. Non sai quello che ti faccio.>>
<<Ho capito, ma... potresti buttare via l'estintore arrugginito che hai trovato sulla strada poco fa?>>
<<No, dà un tocco da "film horror" a questa situazione.>>
<<Fil, nei film horror non ci sono persone che corrono con un estintore arrugginito trovato per strada tra le mani.>>
È normale rincorrere una persona, anzi, la propria fidanzata con un estintore tra le mani?
Molte persone sono shoccate.
Non so se ci guardano male perché Filippo ha un estintore in mano o perché ho urlato come una matta o perché stiamo correndo a perdifiato.
Forse tutte e tre le ipotesi.
Lasciamo perdere che è meglio.
Ma non è neanche normale rincorrere una persona, anzi, il proprio ragazzo con un dizionario tra le mani.
Be', tutto quello che facciamo non è tanto normale.
Non è normale mangiare la pizza alle quattro del mattino.
Non è normale fare il bagno nel lago a tarda notte.
Neanche regalare al proprio ragazzo un grembiule da cucina rosa è normale.
Sì, gliel'ho regalato sul serio.
Gli è anche piaciuto.
Credo.
Corro dentro casa e sbatto forte la porta.
Mia madre sussulta.
<<Perché sei così agitata?>>
<<Io... Io non ce la faccio più.>>
Mi accascio a terra, esausta.
Sono troppo stanca.
Di questo passo, dimagrirò un botto.
Arriva mio fratello.
Mi alza un braccio.
<<È morta?>> chiede a mia madre.
<<Per tua sfortuna, no. Idiota.>>
Bussano alla porta.
<<Oddio, è Fil.>>
Mia madre fa per aprire la porta, ma la fermo.
<<Non aprire! È super arrabbiato e ha un estintore.>>
<<Un estintore?>>
Apre la porta.
Perché cavolo nessuno mi ascolta?
Oh. Mio. Dio.
Sono fottutamente nella merda.
Non ho fatto chissà che questa volta.
Ho solo dipinto la sua moto.
"La sua amata e preziosa moto", come dice lui.
Entra.
<<Salve, signora.>>
Mi guarda e mi indica.
<<Io e tu abbiamo un conto in sospeso.>>
<<Te l'avevo detto che mi sarei vendicata perché mi hai iscritta a quello stupido concorso.>>
<<Ti è piaciuto quel concorso.>>
<<L'unica parte divertente è stata lanciare una scarpa col tacco a quella tizia. Sai, lo rifarei molto volentieri.>>
L'espressione di mio fratello e di mia madre è indecifrabile.
Perché tutti ci guardano in modo strano?
Siamo delle persone normali.
Più o meno.
Spero che Fil si sia dimenticato dei fiorellini rosa sulla moto.
Posa quel rottame arrugginito a terra e fa finta di alzarsi le maniche.
No, si ricorda perfettamente.
È il momento di correre.
Perché nessuno mi protegge?
Dove sono i fratelli quando servono?
Perché il mio invece di aiutarmi beve tranquillamente una lattina di Sprite?
Salgo le scale a due a due.
Entro in camera mia e gli sbatto la porta in faccia.
Impreca.
Ops.
Dov'è la chiave quando serve?
Apre la porta.
Indietreggio.
Vado a finire sul letto.
Si mette a cavalcioni su di me.
<<Non ci pensare nemmeno, Fil.>>
<<Invece sì.>>
Ormai non ho più via di scampo.
Inizia a farmi il solletico ovunque, soprattutto sui fianchi, il mio punto debole.
<<Smettila!>> urlo tra le risate.
<<Lo farò solo se pulisci bene la mia moto. Quei fiorellini rosa sono orrendi.>>
<<Hey! Sono bellissimi.>>
Continua.
<<Okay, okay. Lo farò.>>
<<Ragazzi, voglio questo estintore fuori da casa mia>> urla mia madre dal piano di sotto.
Ci guardiamo di sottecchi.
Scoppiamo a ridere.
Mia madre non ne può più di noi due.

<<Fil, gli estintori non sono oggetto da collezione.>>
<<Ma io potrei...>>
<<Buttalo. Fa schifo.>>
<<Potrei iniziare a collezionare gli estintori americani, gli estintori giapponesi...>>
<<Non sono tutti uguali gli estintori?>>
<<Ehm...>>
<<Non importa. Butta quel cazzo di estintore e andiamo via. Questo cassonetto puzza parecchio.>>
Esita sul da farsi.
<<Fil, fra tre secondi butto te insieme a quel fottuto estintore lì dentro. Tre, due...>>
Lo butta.
Ogni tanto mi piacerebbe fare una conversazione normale con lui.
Ci provo da mesi.
Non ci sono riuscita, quindi mi tocca parlare di estintori.
Quante volte ho detto "estintore" oggi?
Tutta colpa di Fil.
Non ci posso fare niente se mi contagia parecchio.

Molti sono al mare, in piscina o in viaggio.
Io sono in giardino, sotto il sole, a pulire una moto, mentre Filippo sta tranquillamente prendendo il sole.
<<C'è ancora traccia di colore lì.>>
Si abbassa gli occhiali da sole e indica un punto.
Sbuffo e strofino violentemente lo strofinaccio sulla parte ancora sporca.
<<Trattala bene!>>
Decido di fargliela pagare, anche se me la sono cercata io dipingendo quei fiorellini.
Ho solo dato un tocco leggermente gay alla moto.
<<Fil, hai caldo?>>
<<Perché?>>
Prendo il secchio e gli lancio tutta l'acqua.
Spalanca la bocca.
<<Una bella doccia con l'acqua sporca ci voleva proprio, eh?>>
Gli faccio una foto.
Ovviamente.
<<Come hai potuto?>>
Salgo sulla moto e giro la chiave.
Non è stata una buona idea lasciare la chiave incustodita.
Non è così, amore mio?
<<Beatrice, non farlo.>>
Tolgo il cavalletto e parto.
<<TI AMO>> urlo.
<<Fanculo.>>
<<Oh, cazzo, ho dimenticato il casco.>>
Vabbè, fa niente.
Ragazzini, non imitate Beatrice, mi raccomando.
E come da rito: l'amore è decisamente nell'aria.

Sarà arrabbiato, ma ci provo lo stesso.
Non dovevo scappare con la moto, anche se è stato divertente.
In realtà, ci sono tante cose che non dovrei fare.
Tipo fargli foto di nascosto o guardare il suo album di foto da piccolo di nascosto.
Mi intrufolo nella sua camera entrando dalla finestra.
Pensare che prima di andare a dormire lascia la finestra aperta per farmi entrare mi fa sorridere.
È così carino quando dorme con la bocca leggermente aperta.
Niente foto 'sta volta.
Ma chi voglio prendere in giro?
La foto è obbligatoria.
Come quasi tutte le sere, mi intrufolo nel suo letto.
Mi fa spazio ancora mezzo addormentato.
Sono felice che non mi ha respinta dopo quello che ho fatto.
Metto le mani sul suo petto nudo e gli dò una serie di baci sulle labbra.
Sorride.
Mette le mani sui miei fianchi e mi dà un lungo bacio.
Se dopo un litigio, finiamo sempre così, allora lo farò arrabbiare più spesso.
Ci abbracciamo.
Appoggio la testa sul suo petto.
Non mi importa se siamo in piena estate, io esigo dormire abbracciata con il mio ragazzo.

Dopo di te | Irama/Filippo FantiWhere stories live. Discover now