capitolo 2

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Brody' s pov

Buttai con nonchalance il borsone pesante e nero nei sedili posteriori in pelle nera per poi aprendo la portiera e sistemarmi nel sedile del guidatore.

Misi in moto l'auto che si accese con un ruggito mentre mi passavo la mano tra i capelli ancora umidi per la doccia fatta poco prima dopo l'allenamento per poi uscire dal parcheggio quasi vuoto dello stadio.

Mentre m'inoltravo in autostrada accostandomi ad un camion bianco, la mia attenzione fu catturata dalla vibrazione del mio cellulare infilato nella tasca dei miei jeans, così mentre con una mano tenevo fermo il volante in pelle, con l'altra tiravo fuori il telefono che campeggiava avvisandomi di una nuova notifica.

Il nome del mio migliore amico spuntò sul display, così clicca i sul tasto verde accettando la sua chiamata.

- Brandon, cosa vuoi? - risposi attivando il vivavoce ed appoggiando il telefono nel vano oggetti accanto a me senza mia staccare gli occhi dalla strada trafficata davanti a me.

- Stasera c'è una festa, Andrew ha già confermato. Manchi solo tu- affermò schiarendosi la la voce mentre io lasciavo l'autostrada immergendomi in una stradina priva di traffico che mi avrebbe portato a casa molto prima.

- Sono distrutto dopo l'allenamento e sta notte non ho chiuso occhio- affermai con una smorfia in viso passandomi una mano sugli occhi esausti e accigliandomi quando sentii il mio migliore amico ridacchiare dall'altro lato del telefono.

-Beh amico mio, devo dedurre che la mora di ieri sia stata molto impegnativa- ghignò malizioso prima di scoppiare a ridere mentre i ricordi della sera prima risalivano in superficie.

Io che affondavo sulla piccola mora incontrata al bar dell'hotel in cui alloggiavo, empre più veloce e forte. Le sue grida ed i suoi gemiti che avevano riempito le mie orecchie fino alle tre del mattino, quando stremata si coricò sul letto in una posizione fetale, ed io che non riuscendo a chiudere occhi mi ero rintanato in palestra, occupando in questo modo la mia mente con flessioni, cardio e pesi per poi ritrovarmi la mattina dopo totalmente sfinito.

Riemersi dai miei pensieri e risposi al mio amico ridacchiando.

- Abbastanza. Ti mando un messaggio più tardi - constatai chiudendo la chiamata e scendendo dal Suv porgendo poi le chiavi al valletto che mi sorrise cordialmente prima di scomparire dentro la mia auto.

Entrai nella hall dell' albergo lussuoso e sofisticato lanciando un occhiata alla receptionist bionda a cui riserva i un sorriso prima di entrare nell'ascensore.

Aprii la porta della mia suite buttando immediatamente a terra il borsone per poi sfilarmi il giubbotto in pelle che posai sullo schienale del divano.
Tolsi le scarpe e con passo stanco camminai verso la stanza da letto, dove mi buttai di peso morto sulla trapunta morbida e candida che senza il minimo sforzo ben presto mi portò a socchiudere le palpebre stanche fino a sprofondare nel sonno.

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La strana vibrazione che non riuscii a identificare nel mio stato di confusione, interruppe il mio sonno facendomi sbuffare e borbottare infastidito mentre mi tastavo la tasca destra dei pantaloni per poi tirare fuori il telefono che si illuminava mostrandomi le nuove notifiche.

Brandon
"Vieni o no?"

Aggrottai la fronte confuso ancora stordito dalla dormita e guardai l'ora sul display, spalancando gli occhi quando lessi le sei di sera.

Sospirando mi passai una mano sui capelli ormai completamente asciutti, indeciso se accettare o meno.

La mia voglia di fare festa quella sera era pari a zero. Avrei preferito di gran lunga infilarmi in una vasca d'acqua calda perfetta per i miei muscoli doloranti per poi concludere la serata con qualche bella ragazza.

Complici In Questo GiocoWhere stories live. Discover now