capitolo 29

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Catalina's Pov

Corsi senza fiato per le scale, che in quell' istante, parevano infinite e non finire mai.

Il fiato si era ormai fatto corto dopo le quattro rampe fatte di corsa, mentre la voce dei miei migliori amici arrivava ovatta alle mie orecchie.

Sospirai di sollievo quando raggiunsi il quinto piano, e zoppicando, tenendo con una mano la milza dolorante dal troppo sforzo e con l' altra i miei tacchi che avevo sfilato per evitare di rompermi l' osso del collo raggiunsi la porta.

Gli ascesori dell' edificio in cui abitava mia sorella, avevano avuto la magnifica idea di bloccarsi proprio quel giorno, obbligandomi a fare le scale.

Bussai violentemente sul portone dell' appartamento di Madison con una smorfia dolorante sul viso, ero sicura di essermi fatta male sulla pianta del piede.

- Madison, sono io. Apri- urlai sbattendo la mano contro il legno scuro.

I miei due amici, senza fiato, si stavano avvicinando a me con aria affaticata ed addolorata, tant'è che Maya si buttò a terra accanto alla porta, tenendosi una mano sul cuore impazzito e lamentandosi.

Pochi istanti dopo, quest' ultima si spalancò rivelando la figura esile di mia sorella.

Di slancio, mi sporsi avvolgendola tra le braccia, sospirando di sollievo.

- Mads, dio. Che è sucesso?- sussurai esasperata, afferrando il suo viso con la mano. Gli occhi erano gonfi ed arrossati, segno che aveva pianto parecchio.

Lei, in cambio, si ributò tra le mie braccia, mentre il suo corpo veniva scosso da rumorosi singhiozzi. La chiamata ricevuta da parte di mia sorella in cui mi pregava di raggiungerla a casa sua, mi aveva scossa parecchio. Non riuscivo più a ragionare in quel momento.

Entrammo nel suo appartamento, dirigendoci verso il grande soggiorno.

Numerosi cocci di vetro, prendevano luogo nel pavimento in parquet scuro. Mentre i cuscini che solitamente si trovavano nei divani grigi, in quel momento erano anch'essi a terra.

Scalza, cercai di non pestare nessun pezzo di vetro, andando poi a sedermi sul divano, accanto a mia sorella,che con un fazzoletto in mano, non aveva smesso di singhiozzare.

Maya e Jay Jay, non avevano proferito parola, guardando la scena ammutoliti.

- Mads, mi dici che è sucesso?- pregai, accovacciandomi davanti a lei.

- Ethan, io...- sussurrò prima di continuare a piangere.

- Shh, è tutto ok. Ora dimmi tutto- accarezzai la sua guancia bagnata, mentre il mio cuore si spezzava alla vista di mia sorella in quelle condizioni pietose.

- C'era Josh nel mio appartamento. Abbiamo pranzato insieme e stavamo guardando un film, poi è arrivato Ethan ed è andato su tutte le furie- spiegò con voce tremante, asciugandosi le lacrime salate.

- Lui... Lui pensava che Josh fosse...
Lui l' ha picchiato- pianse disperatamente, mentre una smorfia disgustosa prendeva vita nel mio viso.

- Hanno iniziato a picchiarsi, io ho pregato Ethan di smetterla ma lui sembrava come impazzito- si portò le gambe al corpo, abbracciandole forte.

- Quando Josh è andato via, lui si è infuriato con me, pensava che lo stessi tradendo con Josh, ma lui è solo un amico- piagnucolò stringendosi attorno le braccia.

-Il mio migliore amico- precisò a bassa voce.

- Ha rotto i vasi e i quadri, sembrava un mostro- continuò, chiudendo gli occhi addolorata.

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