capitolo 43

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Catalina's Pov

-Jay Jay, secondo me, stai esagerando. In fondo è normale che lui si comporti così, insomma hai fatto una scenata perché alla partita c'era il suo ex- ruotai gli occhi al cielo, prendendo a braccietto il mio migliore amico, che imbronciato camminava con me per i sentieri di Central Park.

-Assolutamente no- mi guardò male, dandomi poi un pizzicotto.
-Sei tremendamente geloso, e ho tremendamente ragione io- ridacchiai, pestando un ramoscello caduto a terra, dicembre era ormai alle porte e con lui anche tutte le festività che lo costituivano e lo rendevano il mio mese preferito.

Quel mattino, dopo che Brody uscì per raggiungere in tempo il suo appuntamento, avevo ricevuto una chiamata SOS da parte di Jay Jay, in cui, tutt' un fiato mi raccontava cos' aveva combinato il suo fidanzato, così, incapace di reggere le sue urla isteriche per telefono, gli avevo proposto una bella passeggiata grazie anche al sole che splendeva quella mattina.
-Vorrei vederti al posto mio, l' ho visto con i miei occhi mentre incitava e tifava per il mio ragazzo, il mio- sbuffò per l' ennesima volta, serrando la mascella infastidito.
-Secondo me stai esagerando, alla fine se è l'ex di Jacob è perché non prova più niente per lui, e poi non è stato lui ad invitarlo, quindi la colpa è tutta del suo ex- gli diedi una spallata, cercando di tirargli su il morale.
Mi dispiaceva infinitamente vedere il mio amico in quelle condizioni, soprattutto per un motivo di cui sarebbe inutile anche solo parlare.
-Non lo so, a volte ho paura di non essere abbastanza- sospirò sedendosi nella prima panchina libera.
Ed un senso di consapevolezza, mi colpì duramente perché spesso, mi ricordò il mio subconscio, era la stessa sensazione che provavo accanto a Brody.
Stetti in silenzio, a corto di parole, portandomi le gambe al petto ed infilando le mani nel giubotto imbottito.

-Io sono sicuro dei miei sentimenti, ma a volte mi capita di non essere sicuro dei suoi. Non so se mi capisci- farfugliò, osservando il cielo divenuto leggermente nuvoloso, coprendo così il sole che splendeva fino a pochi minuti fa.
-Ti capisco perfettamente- sospirai pesantemente.
-A volte penso che Brody sia troppo per me, insomma, che ho fatto nella mia vita per meritarmi un uomo del genere? Niente- scrollai le spalle, ridacchiando leggermente.
-Penso che la sua vita sarebbe molto meno stressante se non mi avesse tra i piedi, molto più facile- farfugliai, mentre un senso di agonia mi travolgeva.

-Perché dici questo?- sussurrò mentre il suo sguardo bruciava sul mio viso.
-Perché sono terribilmente fastidiosa a volte, e lui è troppo buono con me. Non voleva andare alla conferenza stampa perché stavo male- sospirai, appoggiando il mento sulle ginocchia portate al petto.

-Se hai incontrato solo stronzi nella tua vita, non è assolutamente colpa tua. Meriti la felicità in tutte le sue prospettive, forse più di tutti noi perché sei una persona fantastica Cata, non pensare mai il contrario- cinse le mie spalle, avvicinandomi a sé.
-Ti voglio bene Jay Jay- sospirai, annusando il suo profumo, non molto diverso da quello di Brody.

-Ora alziamoci e andiamo a mangiare, sto morendo di fame- ghignò, alzandosi e portandomi con sé, così, braccetto, uscimmo da Central Park, raggiungendo poi il suo Suv parcheggiato non molto lontano.

-Dove andiamo?- domandò mettendo in moto.
-Ho voglia di pokè, tu?- scrollai le spalle, accendendo la schermata home del telefono dove centinai di notifiche continuavano ad arrivare. Aprii alcuni messaggi da parte di mia madre, in cui mi raccontava della sua giornata a Sacramento con il fidanzato Eduard, Anita ed il piccolo Spider, che mi mancava come l' aria, ed un senso di tristezza cosparse il mio cuore, portandomi a spegnere il telefono e appoggiarmi allo schienale, con lo sguardo distratto rivolto verso la città che scorreva fuori dal finestrino.

-Brutte notizie?- domandò Jay Jay, notando il cambio del mio umore.
-Non hai idea di quanto io senta la mancanza di Spider, mi sale un agonia terribile ogni volta che ci penso- tirai su col naso, guardando fuori dal finestrino.
-Ecco cosa intendo quando dico che meriti la felicità di tutto questo mondo. Hai sofferto per gli ultimi tre anni e hai combattuto con Spider, senza mai abbandonarlo- mi scompigliò i capelli, accendendo poi la radio dove la nuova canzone di Khalid, Better, risuonava a tutto volume.

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