capitolo 82

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Si era seduta nel divano opposto al suo, mantenendo il più possibile le distanze da lui ed evitando di incrociare i suoi occhi che non la lasciavano nemmeno per un secondo. Si chiese a cosa stesse pensando lui, se come lei si sentiva frastornato, confuso e a disagio ma dal suo sguardo non traspariva alcuna emozione, per questo sembrava più che a suo agio in quel momento.

Giocò con le sue dita mentre lo osservava aprire i contenitori del cibo per poi posizionare davanti a lei, sul tavolino in vetro, un bicchiere, un tovagliolo e le posate. Le passò la lattina di coca-cola mentre si teneva la Sprite, il tutto osservandola attentamente.

-Stiamo giocando al gioco del silenzio?- domandò, schiarendosi la voce ed iniziando a mangiare dopo essersi arrotolato le maniche della camicia bianca ed aver aperto un altro bottone della scollatura, lasciando visibile sempre più pelle del petto liscio e ben delineato.

Senza rispondere, decise di imitarlo e sedersi per terra, così dopo aver sistemato un cuscino sul tappeto, si accomodò per poi afferrare il tovagliolo e srotolarlo sulle sue gambe.

Lo stomaco le brontolava da quando quel secchiello di pollo fritto e marinato era entrato nell' abitacolo della macchina sportiva di Brody, inondando il luogo di quel magnifico profumino di cui lei andava pazza.

Afferrò un Tender Crisp mordendolo e frenandosi dal non gemere di piacere mentre incrociava gli occhi divertiti di Brody, che masticava lentamente fissandola.

-Che cos'hai fatto in Alabama?- domandò alcuni minuti dopo, in cui entrambi non avevano fatto altro che mangiare e lanciarsi occhiate. Quelle di lei nervose, e quelle di lui assolutamente calme e tranquille.

Quella domanda la stupì e la ferì nel profondo mentre deglutiva rumorosamente.
Si morse l'interno guancia guardando il suo piatto.

Lui aveva sempre saputo dove si trovava, e nemmeno una singola volta aveva deciso di venire a riprendersela o anche solo di chiamare per sapere se stesse bene.
Il suo stomaco si ribaltò su se stesso e l'appetito di pochi istanti prima scomparve completamente lasciando spazio al malumore.

-Mi hai mai cercata?- domandò stringendo il tovagliolo posato stelle sue gambe ed alzando lo sguardo su di lui.

I suoi occhi verdi per la prima volta tentennarono mentre la osservava.

Il fiato le si bloccò nei polmoni quando nemmeno alcuni secondi dopo una risposta uscì dalle sue labbra, si limitava a fissarla senza pronunciare nemmeno una parola e fu proprio quello a distruggere qualsiasi desiderio di tornare tra le sue braccia e dimenticare il passato.

Si strinse nelle spalle intingendo il pezzo di pollo nella salsa alle erbe fingendo che il suo silenzio dalle mie parole e dalle mille riposte non l'avesse nemmeno sfiorata.
Sentiva un grande squarcio nel petto che era sicura nemmeno un centinaio di punti sarebbero mai riusciti a ricucire.

Non osò nemmeno guardarsi attorno in quella che era la loro casa, non osò nemmeno per una singola volta alzare lo sguardo e farlo vagare per le pareti e i mobili moderni.

Mandò giù la bile amara mentre sentiva gli occhi bruciare dalla rabbia e dal fastidio.
Deglutì il cibo con la sensazione che presto avrebbe rimesso qualsiasi cosa fosse scesa lungo il suo tubo digerente.

-E se non avessi scoperto che mi trovavo in Alabama?- domandò non riuscendo a trattenere quelle parole dentro la sua bocca. Migliaia di imprecazioni ed insulti spingevano contro la sua lingua per uscire e riversarsi su di lui, farlo stare male come lui aveva il potere di fare stando semplicemente in silenzio.

Avrebbe voluto odiarlo, detestarlo. Sarebbe stato tutto più facile, niente che riguardasse lui avrebbe mai potuto farle del male, sarebbe stata come una pietra. Dura, fredda ed insensibile.

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