capitolo 70

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Catalina' s Pov

Passai le dita sulla superficie di legno, prima di sedermi con attenzione a terra sul tappeto morbido, e guardarmi attorno come incantata.

Mi sembrava di vivere nel mondo delle fate con tutti quei giochi, e tutti quei colori accesi come il giallo, il verde e il rosa.
Mi stesi con la schiena sul tappeto, fissando il soffitto che sembrava un cielo stellato durante una giornata d' estate in montagna. Dove il cielo scuro era così limpido che avresti potuto contare le migliaia di stelle luccicanti che sempre lo avrebbero decorato.

Sorrisi al sol ricordo della tremenda fatica per incollarle al soffitto.
Non che io avessi fatto molto, ma ricordo le lamentele del biondo imbronciato e i suoi continui sbuffi mentre gli porgevo le stelle da attaccare per poi sgridarlo quando sbagliava la posizione da me desiderata.

Eppure, nonostante i dolori ai muscoli del collo e della schiena, lui non poté far altro che sorridere quando la sera tardi aveva alzato lo sguardo verso l' alto per ammirare lo spettacolo. Certo che però, niente era gratis per Brody, che la sera si ritrovò a riscuotere il proprio favore, in mezzo alle coperte e dentro il mio corpo.

Scossi la testa, negando a me stessa di tornare a ripensare al suo viso corrucciato mentre ansimi spezzati lasciavano le sue labbra gonfie e rosse, e alle sue mani, grandi e prepotenti, che toccavano il mio corpo sudato.

La porta che cigolava, attirò la mia attenzione, così aprii gli occhi visualizzando sulla soglia della stanza Brody, che vestito di tutto punto e con un sorriso sexy tra le labbra morbide, si avvicinava a piccoli passi per poi piegarsi ed appoggiare le ginocchia contro il tappeto.

Le sue dita scostarono le ciocche dei miei capelli ricadute sul mio viso, mentre io socchiudevo gli occhi e cercavo di trattenere quel sorriso rilassato che cercava sempre di increspare le mie labbra, ogni qualvolta mi dedicava quelle attenzioni.

-Devo andare- sussurrò mentre si sporgeva per baciare le mie labbra nel momento stesso in cui i piccoli passi contro il pavimento attirarono la nostra attenzione.
Scoppiai a ridere quando il musetto dolce di Spy, si infilò con forza sotto al braccio di Brody per potersi avvicinare a me.
-Hei, è la mia ragazza- sbuffò Brody, mentre il piccolo bulldog annusava la mia maglietta spingendosi in questo modo contro la mano di Brody, che si staccò dal mio corpo con un sorrisetto divertito tra le labbra.

-Io ancora non mi rendo conto che devo condividerti con lui- borbottò, mentre appoggiava la mano sul mio ventre e mi lasciava un ultimo bacio sulle labbra.

-Devo davvero scappare, rischio di fare tardi e beccarmi un altro avvertimento- sospirò baciando le mie labbra e scendendo verso il basso, sul mio ventre, dove lasciò un leggero bacio prima di alzarsi in piedi e sistemarsi la camicia bianca e la giaccia blu elegante.
-Chiamami se succede qualcosa, e fai attenzione- affermò guardandomi con quello sguardo corrucciato e serio che io non riuscivo mai a prendere sul serio.

-Certo capitano Walker- ridacchiai mentre accarezzavo la testolina di Spider e lo guardavo alzare gli occhi al cielo.

-Smettila di guardarmi e vai a lavorare- affermai indicando la porta prima di scoppiare a ridere, quando sbuffò infastidito.
-Sei tremenda. Ti amo e ci vediamo dopo- affermò prima di lanciarmi un ultima occhiata e girarsi verso la porta nel momento stesso in cui Spider iniziò ad abbaiare facendomi ridacchiare.

-Ciao anche a te, ruba fidanzate- borbottò divertito mentre alzava gli occhi al cielo prima di chiudersi dietro la porta e scomparire.

Rimasi lì stesa per altri venti minuti, mentre Spider espolarava i giocattoli sparsi ed io guardavo il soffitto rispondendo di tanto in tanto ai messaggi di Maya.

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