capitolo 37

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Brody's Pov

-Uffa, smettila- sbuffò la biondina, cacciando le mie mani via dal suo corpo.

Scoppiai, per l' ennesima volta, a ridere fragorosamente, tenendomi con una mano lo stomaco.

-Non posso mai fare niente con te intorno- si controllò la maschera bianca sul viso.

Secondo le sue parole, la sua pelle quel mattino pareva più secca del solito, così aveva deciso di farsi quella specie di miscuglio colorato al viso, obbligando anche me a fare lo stesso cosa che rifiutai immediamente, scappando dal bagno.

In quel momento però mi annoiavo terribilmente ad aspettarla steso sul letto, dato che ci metteva sempre secoli per farsi una fottuta maschera al viso, impiegava come minimo dieci minuti solo per scegliere il colore che più le piaceva, così avevo deciso di raggiungerla ed infastidirla un po'.

Ruotai gli occhi al cielo quando mi lanciò dietro una spazzola per i capelli, prima di abbassarsi sul lavandino e lavare via la maschera.

Dallo specchio, mi lanciò un occhiataccia quando mi girai verso il water, aprendo il laccio dei miei pantaloni.

-Sei uno stronzo- continuò a sbuffare, facendomi sogghignare, mentre io facevo i miei bisogni.

-E tu una bambina- ridacchiai tirando su i pantaloncini.

-Sarei dovuto scappare a gambe levate già quando ho scoperto della tua mania per i film della Disney- ghignai, avvicinandomi a lei per poi lavarmi le mani.

-Concordo, sei ancora in tempo- ruotò gli occhi al cielo passandosi la spazzola tra i capelli biondi e lisci.
- Mhh, forse hai ragione- abbracciai, dopo essermi asciugato le mani, da dietro la sua vita, strusciando il naso per tutta la lunghezsa del suo collo profumato e morbido, ignorando le sue occhiate contrariate.

Ruotai gli occhi al cielo infastidito, quando lo squillo del mio cellulare si propagò per tutta la stanza da letto, così, lentamente mi staccai dal suo corpo caldo ed esile, ed uscii dal bagno.

-Pronto?- risposi, senza neanche controllare il mittente.
- Brody, sono io. Ho delle buone notizie per te- esclamò la voce entusiasta di mio padre.

Velocemente uscii dalla stanza, percorrendo il corridoio per raggiungere il soggiorno.
-Dimmi tutto- infilai la mano nella tasca dei pantaloncini grigi, mentre la tensione scorreva nelle mie vene.

-Ho contatto alcuni miei conoscenti e ho ottenuto l' ordine restrittivo- riuscivo a sentire la felicità sprizzante nella sua voce, mentre i miei muscoli, contratti,  si rilassavano .

-Sul serio?- domandai sconvolto, passandomi le mani tra i capelli.
-Assolutamente sì- affermò sicuro di sé.
-È fantastico, davvero- sospirai di sollievo.

Per settimane ormai, avevo atteso con ansia quel momento. Per settimane quell' enorme masso si era posato sulle mie spalle, senza decidere di andarsene, ed ora potevo finalmente sospirare di sollievo.

La mia preoccupazione, era aumentata a dismisura negli ultimi giorni, da quando le cose tra me e Catalina si erano finalmente sistemate.

Da quella sera, in cui avevo posseduto il suo corpo e la sua anima per la prima volta in assoluto, le cose tra di noi procedevano a gonfie vele.

Lei ormai, passava tutte le notti nella mia suite, lasciandomi beare del tepore del suo corpo e dei suoi dolci gemiti ed ansimi che si intrecciavano al mio respiro affannato.

Inutile spiegare a parole, le sensazioni che il mio corpo provava a contatto con il suo. Infinite saette di brividi dalla testa ai piedi, mi colpivano,  affondo dopo affondo nella sua carne bollente e fradicia.
Per non citare, le pulsazioni anormali del mio cuore impazzito ed inferocito.

Complici In Questo GiocoWhere stories live. Discover now