Capitolo 62

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Catalina' s Pov

- Amore, non è obbligatorio che tu venga. Posso andare con Maya- scrollai le spalle, tirando fuori un paio di vestiti dalla gruccia per poi guardarli indecisa su quale mettere.

Il suo sonoro sbuffò giunse alle mie orecchie nonostante si trovasse nella stanza, intento ad allacciarsi le scarpe.

-E io ti ho già detto che verrò con te, voglio vedere il nostro bimbo- borbottò, sporgendosi dalla porta per potermi lanciare un occhiataccia e poi scomparire di nuovo.
Ancora con l' asciugamano a coprire il mio corpo nudo, uscii dalla cabina armadio per poi avvicinarmi a lui, che si sistemava il cappuccio della felpa grigia super costosa mentre un broncio persisteva sul suo bel viso.

-Non voglio che tu salti per colpa mia gli allentamenti- sospirai, avvicinandomi a lui.
-E in più è solo una visita di controllo- scrollai le spalle.

-Piccola...- borbottò ruotando gli occhi al cielo, prima di rivolgermi la sua completa attenzione.
-Si tratta di te e della mia bimba, non potrei mai lasciarti da sola in un momento come questo- mormorò con la sua voce roca, facendomi contorcere le budella nello stomaco mentre i miei occhi si inumidivano alle sue dolci parole.
-Voglio assicurarmi che stiate bene entrambe- finì di parlare, con un tono che non ammetteva contraddizioni.

Automaticamente mi portai una mano sul ventre accarezzandolo sopra il tessuto dell' accappatoio mentre una strana sensazione mi possedeva occupando ogni singola cellula del mio corpo.

Avrei voluto chiedere a mia madre se l' emozione che in quel momento provavo, fosse la consapevolezza che ogni donna percepiva quando nel suo ventre accudiva il suo piccolo bambino.

Perché io ancora non sapevo identificare ciò che provavo, era un sentimento così tanto forte che mi scombussolava tutta, dalla testa ai piedi senza lasciare via di scapo a nessuna parte di me, così forte che il mio cuore prendeva a battere impazzito e le mani a tremare per quell' emozione che non avevo mai provato prima in vita mia.

Era così che ci si sentiva a diventare madre?

Si sentivano i brividi per la schiena, per lo stomaco e per le vene del cuore?

Si avevano attacchi improvvisi di pianti colmi di emozione e gioia ogni qualvolta si guardava il proprio ventre, seppure ancor piccolo, riflesso nello specchio.

Risvegliandomi dai miei pensieri, scossi la testa guardando Brody che mi fissava intensamente prima di avvicinarsi a me a grandi falcate.
-Che succede?- afferrò il mio viso tra le sue grandi mani, accarezzando dolcemente la pelle degli zigomi e guardandomi con i suoi occhi verdi splendenti.

Senza lasciarmi il tempo di spiccare parola, le sue labbra avvolsero le mie e la sua lingua astuta ed insolente si infiltrò intrecciandosi immediatamente con la mia.
Con le mani mi ressi alle sue spalle muscolose e ai suoi capelli setosi e morbidi, mentre lui accarezzava con passione la mia schiena.

Sobbalzai stupita quando la sua mano grande, si infilò sotto l' accappatoio facendomi poi sospirare quando la appoggiò sul mio ventre, accarezzandolo.
Le mie gambe si fecero di poltiglia e con esse pure il mio cuore, che oltre a battere come inferocito, sembrava aver bisogno di un defibrilatore.

-Sei bellissima- sospirò contro il mio collo, mentre la sua bocca affamata leccava e succhiava la mia pelle che sotto le sue attenzione diveniva come la seta più pregiata.

Staccandosi alcuni istanti dopo, mi guardò con occhi pieni di lussuria, prima di sospirare pesantemente e stamparmi un ultimo bacio sulle labbra.
-Su, vai a vestirti. Siamo già in ritardo- mormorò mordendomi la punta del naso e facendomi un occhiolino prima di tornare a prepararsi.

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