capitolo 30

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Catalina's pov

- Brody, che ci fai qui?- sussurrai stupita, avvicinandomi a lui a piccoli passi.

I suoi occhi verdi e penetranti osservavano ogni mia mossa, per poi soffermarsi sul viso, più precisamente sul bernoccolo sulla fronte.

- Cos' è sucesso?- domandò sottovoce, avvicinandosi ed allungando una mano verso di me.

Mi allontanai leggermente evitando il suo tocco ed osservando poi la sua mano ricadere lungo il fianco, sospirò pesantemente passandosi una mano sui capelli.

Quelle ciocche bionde che tanto avevo accarezzato, quando la sera ci coricavamo sotto le coperte calde.

Inizio flashback

Ridacchiai divertita, mentre cercavo di infilare i pantaloni del pigiama senza cadere di faccia sulla moquette della sua cabina armadio, mentre lui tentava di convincermi a toglierli. A detta sua, ero molto più bella senza quei pantaloni larghi, anzi ero molto più bella senza pantaloni in generale, ma solo quando c'era lui.
In quei giorni avevo conosciuto un nuovo lato di Brody: quello geloso.
Adoravo quel braccio, perennemente, intorno alla mia vita ogni qualvolta parlavo con un amico o un conoscente. La cosa che più mi piaceva, era la questione che la sua, non fosse affatto una gelosia possessiva, per niente, e questa cosa la adoravo.
- Eddai, piccola- sbuffò Brody, mentre cercava di afferrare i miei fianchi.
- Sei una stronza. Non puoi privare i miei occhi di tutta quella bellezza- piagnucolò seguendomi persino fino in bagno.
Cercai tra i vari cassetti, qualche prodotto adatto per eliminare il trucco, senza alcun risultato però.
-Dovresti comprare dei prodotti per la skin care- sbuffai guardandolo male.
Lui in cambio, ridacchiò abbracciandomi da dietro e lasciando piccoli e dolci baci sul mio collo, mentre stringeva le mani sul mio ventre.
- Non uso quelle schifezze- ghignò, mordicchiandomi il lobo dell' orecchio ed il mio stomaco fu colpito da una piacevole fitta.
- Beh, io sì- sussurrai prima di girarmi ed attaccare le nostre labbra in un piccolo bacio, che non lo accontentò per niente, lamentandosi subito dopo essermi staccata.
Lavai il viso con dell' acqua tiepida, mentre le sue mani furbe, grandi e ruvide, accarezzavano il mio fianco coperto dalla maglietta del pigiama.
Amavo le sue mani sul mio corpo, le leggere e piacevoli carezze che dedicava alla mia pelle morbida e candida, che con i suoi palmi ruvidi, creava un leggero e gradevole solletichio.
Guardai il suo volto, stanco, riflesso nello specchio, incapace di spostare lo sguardo altrove. Ammaliata ed incantata da tanta bellezza, interiore ed esteriore.
Perché dietro a quella facciata da duro e menefreghista, si nascondeva un grande cuore buono.
Si nascondeva un lato dolce, romantico e giocherellone. E quello fu la cosa che più mi colpì di lui.
- Tutto ok?- domandai, sussurrando e girandomi verso di lui per afferrare il suo viso tra le mie mani.
Disegnai la circonferenza delle occhiaie sotto gli occhi, mentre lui socchiudeva le gemme verdi, beandosi delle mie carezze inaspettate.
- Sì- mormorò sotto voce, abbracciando la mia vita.
Gli allenamenti in quegl' ultimi giorni, lo massacravano, senza poi contare gli esercizi cardio eseguiti in palestra durante i pomeriggi.
Ero preoccupata per lui, l' unico momento libero che aveva a disposizione, era la sera, dove finalmente potevamo vederci e stare insieme.
-Sono solo un po'esausto-continuò, baciando la punta del mio naso.
La suoneria del suo cellulare, divenuta ormai fastidiosa, attirò la nostra attenzione facendo sbuffare, stizzito, il biondino.
Le sue braccia spoglie si staccarono dal mio corpo, portandomi a sentire un leggero freddo. La sua figura emanava calore. Lui era un fiamma ardente, capace di bruciarmi fin sotto le ossa.
Seguendolo fuori dalla toilette, mi coricai a letto mentre lui camminava diretto verso il soggiorno, per recuperare l' aggeggio infernale.
Portai la calda trapunta fin sotto il mento, sospirando rilassata per la morbidezza di quel letto e del cuscino, mi sembrava di galleggiare su una nuvola per la quantità di morbidezza e bianco.
Al limite del relax, cinque minuti dopo, le palpebre iniziarono a chiudersi, presa da un'irrefrenabile ondata di sonno e stanchezza.
Fino a quando, due grosse braccia non mi strinsero forte, portandomi verso il suo corpo tonico. La mia schiena si incastrava perfettamente con il suo petto nudo, mentre le sue mani si facevano strada sotto la maglia che indossavo, fermandosi poi sul mio ventre, dove il suo pollice prese a disegnare forme geometriche strane ed incomprensibili, provocando la nascita di piccoli nodi che si intrecciavano tra di loro, portando il mio stomaco a contorcersi in una strana e piacevole fitta.
-Chi era?-domandai sottovoce, trattendendo a stento uno sbadiglio.
- Era Grayson, mi ricordava dell' intervista di domani- sospirò, baciando la mia testa. Quella volta, per sua fortuna, avevo raccolto i capelli in una crocchia scomposta e disordinata.
- Lo sfascia coppie?- chiesi, con un leggero accento di umorismo e sfacciataggine.
- Lui- ridacchiò stringendomi ancor di più.
- Ora dormi, perché io ho sonno- impose, giocando con il bordo dei miei pantaloni.
- Scorbutico- sbuffai, sbadigliando rumorosamente.
Lui, in cambio, respirò profondamente prima di lasciare un altro bacio sulla mia testa ed impormi nuovamente di chiudere gli occhi e smettere di parlare.
Ero a conoscenza del fatto che, in certe occasioni, lo mandavo fuori di sennò, eppure lui non si era mai lamentato, anzi, c'era un alta probabilità che gli piacesse il modo in cui gli rendevo la vita difficile, tranne in occasioni come quelle.
-Dormi amore- mormorò a bassa voce.
Ed il mio cuore prese a battere all' impazzata, mentre il mio respiro si placò per in istante, un battito di ciglia, ma che io avevo ben captato.
Era la prima volta che mi chiamava in quel modo, e non poteva essere più perfetto, più dolce e palpitante. Dalle sue labbra usciva come miele.
Sorrisi ampiamente mentre stringevo forte le sue dita.
- Amore?- mordicchiai il mio labbro inferiore, facendo finta di niente, come se quella parolina uscita dalle sue belle labbra, non mi avesse stravolta e rimbambita ancor di più.
- Hai la capacità di rovinare un momento romantico anche solo con una parola, i miei complimenti- criticò, ma potevo sentire il divertimento nel suo tono di voce e il grande sorriso premuto contro il mio collo.
- Finiscila Walker, e dormi- ridacchiai, chiudendo gli occhi e beandomi di quel momento magico.
Fine flashback

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