Complici In Questo Gioco

capitolo 38

Brody' s Pov

Osservavo inerme quell' immagine straziante, incapace di pronunciare una parola o anche solo di muovere un passo.

Osservavo il suo corpo tremare dai singhiozzi, mentre seduta a terra, raggomitolata su se stessa, piangeva.
Ed io non potei far altro che sentirmi totalmente inutile e schifoso, per averle recato altro dolore. Perché quella ragazza, passava le sue giornate a cercare di dimenticare i mille problemi che riempivano la sua vita, ed io non avevo fatto altro che creargliene altri e farla soffrire maggiormente.
Perché amavo la forza di quella donna, che nonostante tutto non aveva mai abbandonato la sua dolcezza e la sua semplicità nel sorridere.
Quella donna che ogni mattina si svegliava piena di energia, nonostante la notte prima avesse passato ore a piangere contro il cuscino, ed i suoi occhi gonfi ed arrossati come prova evidente.

Lentamente e a piccoli passi, mi avvicinai a lei, temendo una sua reazione contrariata.
Mi inginocchiai a terra, poggiando la mano sul suo braccio, ed accarezzandola piano, finché lei non si sotrasse dal mio tocco, facendomi maledire ed imprecare mentalmente.

- Catalina- sussurrai, cercando di alzare il suo viso, inutilmente dato che non ne voleva sapere di avvicinarsi a me, o anche solo guardarmi. E dopotutto, ne aveva il pieno diritto dopo il modo violento e fuori dalle righe, con cui avevo reagito.

Ma come facevo a trattenermi in quella situazione?
Come avrei fatto a resistere dal correre e spaccare la faccia a quell' inutile verme, quando l' unica cosa di cui mi importava era Catalina e la sua protezione?

- Piccola, guardami sono io. Va tutto bene- circondai il suo corpo con le braccia, sollevandola di peso per sistemarla sulle mie gambe.
Appoggiai la sua testa sul mio petto, mentre con le dita massaggiavo la sua cute, cercando di tranquillizzarla. Per fortuna aveva smesso di piangere.
-Mi dispiace- mormorai sui suoi capelli, stringendo la presa sul suo fianco, per paura che potesse allontanarsi da me.

-Mi dispiace così tanto- ripetei mentre i sensi di colpa dilaniavano la mia anima. Avrei preferito prendermi a pugni che farle del male.
-Perdonami amore, non so cosa mi sia sucesso- sussurrai, stringendo forte la sua vita, maledicendomi in tutte le lingue possibili.
Lasciai dei piccoli baci sui suoi capelli profumati grazie al dopo shampoo ai frutti di bosco, ubriacandomi della sua dolce essenza.

Ed il mio cuore tremò dal sollievo, quando la sua mano si aggrappò al mio giubbotto, mentre il suo viso si infilava nell' incavo tra il mio collo e la spalla. Il suo respiro caldo si scontrava contro la mia pelle, portandomi a rabbrividire flebilmente.

-Mi dispiace tanto, piccola- ripetei nuovamente, portando il suo corpo il più possibile vicino al mio.
-Smettila di ripeterlo- sussurrò, tirando poi su col naso, la voce roca ed impastata.
-Voglio solo stare così, non voglio sentire niente- mormorò. Inclinai la testa, per osservare il suo viso, ed il mio cuore si strinse in una morsa stretta, quasi a bloccarmi il respiro, quando notai le lacrime a bagnare le sue guance, il suo naso arrossato così come le labbra e gli occhi chiusi.
Sospirai pesantemente, appoggiando la testa contro il divano e fissando senza fiato ed energia in corpo, il soffitto.

- Ti ho fatto male?- domandai sottovoce, deglutendo rumorosamente e temendo una sua risposta, non me lo sarei mai perdonato.
-Per favore, rispondi solo a questa mia domanda- pregai, passandomi una mano tra i capelli, ed una fitta alle nocche mi ricordò della mia bravata, ovvero il pugno contro il muro.
Un grosso sospiro abbandonò le sue labbra, mentre strofinava il suo viso sulla mia maglietta.

-No, non me ne hai fatto- sussurrò, riappogiando la testa sul mio petto.
-Non mentirmi, ho bisogno di sapere la verità- affermai, ad un tratto mi sentivo incapace di guardarla negli occhi.
-Brody, non è il momento...- iniziò alzando la testa per guardarmi in faccia.
-Catalina...- sibilai, socchiudendo gli occhi dal fastidio.