Capitolo 23

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Maggy
È un secondo.
Un miserabile secondo.
Un secondo in cui mi ritrovo a terra, con la testa protetta da qualcosa. Non vedo niente. Gli occhi chiusi e le innumerevoli polveri che si muovono attorno a me. Le orecchie mi fischiano e il corpo è indolenzito.
Quando mi decido ad aprire gli occhi vedo il buio.
Ma cosa...?
Sollevo una mano da terra e la poggio sopra i miei occhi..ci sono due mani. Le sposto lentamente e vedo la nube che si è alzata a causa dell'esplosione. Posato sopra il mio corpo se ne trova un altro..quello di Thomas..e il bambino?
L'ansia inizia a crescere e alzo leggermente il capo per cercare di scorgere in lontananza un piccolo corpo..nulla. Non si vede nulla, maledizione.
Una piccola mano arriva al mio viso e qualcuno si muove tra me e il tenente.
Il bambino.
<Ciao>, sussurro felice quando vedo sbucare la sua testa.
È tutto intero, almeno sembra.
<Tutto bene?>, chiedo mentre cerco di girare la testa verso sinistra. Annuisce.
Il mio capo viene fermato dalla testa del tenente che se ne sta inerme nell'incavo del mio collo.
<Tenente..>, sussurro mettendo una mano sulla sua spalla per scuoterlo.
Nessuna risposta e nessun cenno di vita.
<Tenente, mi risponda>, continuo mentre inizio ad allarmarmi. Lui..lui non può essere..non voglio nemmeno pensarlo. Lui non lo è. È vivo.
Mi alzo leggermente con il capo e continuo a scuoterlo.
<Tenente, apra gli occhi..>, tento di dire con le lacrime agli occhi.
Ok, calma Maggy.
<Vieni piccolo>, affermo cercando di estrarre dai nostri corpi il bambino e lo metto a sedere vicino a noi.
<Rimani qui ok?>, gli dico mentre una lacrima mi attraversa il viso. La raccolgo e cerco di non fargli capire che la situazione è tragica.
Annuisce ancora.
Cerco di mettere il corpo del tenente alla mia sinistra, così da potermi muovere.
La nube di polvere sta iniziando a scomparire, speriamo che arrivi qualcuno.
<Tenente..>, sussurro ancora quando finalmente vedo il suo viso. Nessun graffio, niente sangue.
<Lei non può...merda si svegli adesso..>, sussurro singhiozzando.
Il polso è debole.
Inizio a fargli un massaggio cardiaco con le lacrime che bagnano le mie stesse mani.
Con il pensiero di una persona morta a causa mia. Con il pensiero di aver ucciso una persona.
<Forza..>, affermo continuando con il massaggio. Sono ormai due minuti che lo eseguo e ancora nessun cenno di vita.
<Tenente, si svegli..per..per favore..>, sussurro mentre gli sfioro il viso con le mani sporche di terra e di lacrime.
<Thomas..>, singhiozzo tra una lacrima ed un'altra.
Inizia a tossire.
Perdo un battito.
Apre gli occhi lentamente e li punta su di me.
Rivedo l'azzurro trasparente dei suoi occhi e sorrido spontaneamente.
<Oh Dio..>, sussurro sorridendo e con le lacrime che però non smettono di scendere.
<Signorina..>, sussurra lui afferrando la mia mano dal suo petto. Il contatto. Odia il contatto.
<Mi scusi..io..pensavo che lei..mi dispiace..le ho..>, cerco di dire mentre mi asciugo le lacrime che ancora non smettono di cadere.
<Sta piangendo..>, afferma lui quando si alza col busto e si mette a sedere.
<Faccia piano>, lo avverto. Il bambino sbuca da dietro la mia spalla dove poco prima si era nascosto.
<Stai bene?>, gli domanda poi il tenente.
<Si>, sento dire dalla sua bocca.
<E lei, come sta?>, chiede poi a me.
<Bene, ho avuto paura..lei..lei non si muoveva..>, rispondo mentre l'ansia torna a farmi visita bussando alla porta del mio cuore.
<Perché piange?>, mi domanda poi mentre si guarda attorno.
<Adesso smetto>, rispondo passando le mani sotto agli occhi e respirando profondamente.
<Ci ha salvati..>, affermo quando lo vedo alzarsi e tendermi una mano.
<Ho fatto il mio lavoro, dobbiamo andarcene da qui>, spiega ed io afferro la sua mano.
Spinge le nostre mani verso di sé e mi ritrovo a pochi millimetri dal suo corpo.
<Non pianga..nessuno si è fatto male>, sussurra raccogliendo una lacrima solitaria sul mio viso.
Sento il contatto della sua pelle con la mia.
Sento il contatto dei suoi occhi nei miei.
Sento la paura andare via e lasciare posto alla tranquillità.
<Adesso torniamo dentro, entrambi abbiamo bisogno di un controllo e anche quel piccoletto lì sotto>, dice indicando il bambino che ci guarda dal basso.
Annuisco.
<Vieni piccolo>, dico al bambino prendendolo in braccio. Si aggrappa alle mie spalle e guarda dietro di me dove si trova il tenente.
Ci ha salvati entrambi.
Il suo corpo ha fatto da scudo.
L'idea di lui morto per noi, mi fa salire i brividi e fa tornare le lacrime nei miei occhi.

Un pezzo di noiWhere stories live. Discover now