Capitolo 49

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Maggy
<Piacerà a Thommy?>, mi chiede Connor mentre mi mostra un disegno della sua ipotetica famiglia.
Io, lui, Bettany e Thomas.
Mi sembra un quadro familiare molto carino e sorrido davanti a questo disegno che mi mostra e mi fa capire che quello che voglio è tutto in un semplice foglio. In questo foglio.
Dal giorno in cui Thomas è dovuto tornare alla base sono passati ben due giorni.
Giorni in cui ci siamo sentiti poco, sia per il suo lavoro che per il mio...ma non sono mai mancati messaggi scambiati qui e là quando era possibile.
Mi ha spiegato che la missione inizierà domani mattina all'alba e non nego che mi tremano le gambe e mi si ferma il respiro quando penso che qualcosa potrebbe andare storto.
Mi ha promesso che non farà sciocchezze e che starà attento, ma in quel posto non si può essere sicuri di niente.
Gli ho raccontato che ho iniziato a compilare i documenti per l'adozione e con la sua referenza penso che la cosa possa andare in porto.
Ma meglio non dire nulla ai bambini, non voglio spezzare loro le aspettative.
<Ne andrà matto, anche se lui non è così alto>, dico ridendo.
<Però è bello, vero?>, mi chiede Bettany mentre cerca di allacciarsi le scarpe.
Marie mi ha spiegato che è nata con una malattia genetica alle gambe, tipo come se il corpo non le riconoscesse come proprie.
Ha da poco subito un intervento e il dottore le ha detto che ci sono ottime possibilità che possa camminare come tutti i bambini della sua età e che potrà correre. È una bambina forte e sono felice che sia così vicino a Connor e che si vogliono bene.
<Si, è molto bello>, affermo aiutandola.
<Grazie>, sussurra quasi come se si vergognasse.
<Ti insegnerò ad allacciarle un giorno>, le prometto toccandole il nasino.
<Anche a me, Maggy>, piagnucola Connor correndo verso di me.
<Ad entrambi>, dico ridendo.
<Possiamo chiamare Thommy?>, mi domanda poi sedendosi sulle mie gambe.
La sala comune dell'orfanotrofio è ancora piena di bambini, ma credo che tra poco vadano a cenare dato che sono le sette.
Ciò significa che mi resta poco tempo da passare con loro.
<Non so se sta lavorando ancora>, rispondo titubante facendo sedere Bettany vicino a me.
<Ti prego, proviamo a chiamarlo>, mi supplica Connor.
<Eh va bene>, dico arrendendomi al fatto che non posso resistere ai suoi occhi.
E non so se questo sia un bene o un male.

Compongo il numero di Thomas e aspettiamo che risponda.
Dopo quattro squilli sono quasi tentata dal chiudere, ma sullo schermo appare quel 00:00 che mi fa capire che ha risposto.
<Maggy>, risponde con voce stanca ma felice di sentirmi.
<Ciao Thommy>, si intromette subito Connor prendendo il telefono in mano.
<E tu chi sei?>, gli domanda il ragazzo dall'altra parte del telefono facendo finta di non riconoscere la sua voce.
<Eh...io sono...>, cerca di inventarsi qualcosa al momento ma non credo che gli venga qualcosa in mente.
<Io sono Bettany>, grida la bimba che afferra il telefono nelle sue mani.
<No, voglio parlare con Thommy>, si lamenta Connor.
<Ciao Bettany, come stai?>, le domanda Thomas ridendo.
<Bene, tu?>, domanda poi.
E aspetto che risponda.
Aspetto che dica che sta bene.
<Adesso molto meglio, mi mancavate>, afferma con voce malinconica.
<Manchi anche a noi, ho fatto un disegno per te>, lo informa Connor giocando con una ciocca dei miei capelli.
<Ah si? E cosa?>, domanda curioso.
Mi piacciono questo tipo di telefonate.
Telefonate in cui anche se non siamo davanti, ma è come se lo fossimo.
Telefonate in cui riesco ad immaginare i suoi occhi ed il suo insolito sorriso.
<Ho disegnato me, Bettany, te e Maggy>, risponde deciso afferrando la manina di Bettany.
<Maggy è lì con voi?>, chiede poi.
<Si, sono qui>, dico finalmente potendo parlare con lui.
<Maggy è triste>.
Bettany dice questa frase ed io sospiro.
<Anche io lo sono>, ammette lui sbuffando.
<Quando torni da noi?>, domanda la bimba quasi come se ne fosse innamorata.
<Spero presto...>, sussurra lui avendo paura di promettere qualcosa che non può mantenere.
<Thomas...>, mugugno quasi come se lo volessi rimproverare.
<Ehi...mi manchi...>, dice facendomi venire le lacrime agli occhi.
Li chiudo e cerco di fare dei respiri profondi.
<Anche tu...ci vedremo presto, promesso>, affermo decisa accoccolando al petto i due bambini.
<Signorina>, mi chiama Marie venendo verso di me.
<Ti scrivo domani prima di andare lì...un bacio...>.
Chiude la chiamata e sembra che abbia detto "addio".
Perché mi sembra che non mi abbia detto tutto?
Perché sembra che mi manchi un tassello?
<Signorina...?>, mi richiama Marie attirando la mia attenzione.
<Si, dimmi Marie>, rispondo alzandomi con Connor e Bettany che mi seguono.
<La direttrice vorrebbe parlarti>, mi informa.
Annuisco.
<Ci vediamo presto ok?>, dico ai bambini prima di abbracciarli.

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