Capitolo 32

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Thomas
Mi sollevo dal letto quando sento che qualcuno ha bussato alla porta.
Vado ad aprire e mio fratello entra nella camera senza dire nulla e va a sedersi sul letto.
Finito l'orario di lavoro, me ne sono tornato in camera senza voler vedere nessuno. Di solito rimango sempre qualche minuto in più, discuto di quello che dovremmo fare il giorno dopo con il colonnello..ma questa volta no.
Dopo la litigata con Maggy non ho voluto parlare con nessuno, e non voglio farlo nemmeno adesso.

<Puoi uscire dal nido, se n'è appena andata>, mi informa lui poggiando la schiena alla testiera del letto.
<Non mi nascondo da lei>, specifico sbuffando e andando a sedermi sul letto.
<Sei ancora arrabbiato?>, mi chiede poi prendendo dal comodino la foto di famiglia.
<Si, lei non aveva il diritto di darmi uno schiaffo>, affermo guardando il modo in cui passa le dita sul vetro della foto.
<E tu non avevi il diritto di dirle quelle cose, avete sbagliato entrambi>, continua lui prendendo poi dal comodino anche il foglio con il disegno.
<Ma si da il caso che abbia iniziato tu>, conclude poi voltandosi verso di me sorridendo.
<Sei sempre il solito, prendi sempre le difese degli altri>, mugugno poggiando la testa alla testiera e guardando il soffitto.
<Ma non dire cavolate, ti difendo sempre>, si difende lui stizzito.
Eh lo so che dice la verità.
Anche a scuola, quando ero in qualche guaio lui era sempre pronto a prendere le mie difese, anche se sapeva esattamente che ero il colpevole.
E a casa, quando facevo arrabbiare mamma e lei mi metteva in punizione, c'era sempre lui con me. Non mi ha mai abbandonato.
<Ma dovevi vederla con Lukas..>, inizia a dire lui sussurrando.
<Cosa? L'infermiera e Lukas..?>, chiedo subito staccandomi dalla testiera per vederlo meglio.
<Oh si..>, continua lui guardandomi.
<Cioè, cos'è successo? Lui l'ha abbracciata..?>, chiedo ancora impaziente.
<Anche di più..>, risponde lui incerto.
<Devo tirarti le parole fuori dalla bocca? Parla, avanti>, insisto iniziando ad infastidirmi.
Che palle non sapere.
<Si sono baciati>, ammette lui mettendo le mani dietro la schiena.
<Cosa? Loro due..con la lingua?>, chiedo per sapere maggiori informazioni.
Mi alzo dal letto e guardo mio fratello perfettamente calmo.
<Non lo so, non ero vicino a loro..ma era appassionato>, risponde lui cercando di descrivere il bacio.
<Quindi con la lingua..>, sussurro.
Se mi dà fastidio?
Si, e anche tanto.
Cammino avanti e dietro con le mani nei capelli pensando a quanto sono stupido per non essere andato da lei prima che partisse. Non si sarebbero baciati. E per che cosa poi? Sarei andato lì per fare cosa? Si sarebbero baciati al suo ritorno. Si piacciono.
<A cosa stai pensando? Posso vedere le tue rotelle che si sforzano di girare>, dice Noah guardandomi come se fossi pazzo.
Ed io lo conosco quello sguardo.
<Sei un coglione>, gli dico sbuffando.
<Avresti dovuto vederti, sei geloso..sei pieno di gelosia tu>, continua lui iniziando a ridere.
<Sei perfido..e non sono geloso>, replico quasi stizzito per questo suo scherzo.
<Dovevi vedere la tua faccia quando ti ho detto che era un bacio appassionato>, dice lui continuando a ridere quasi con le lacrime agli occhi.
<Stai zitto>, lo riprendo.
<Tornando ad essere seri, Lukas non c'era>, mi confida seriamente adesso.
<Meglio>, mugugno sottovoce.
<In realtà, quella bella infermiera cercava qualcuno che però non arrivava mai>, afferma mettendo le mani in tasca e prendendo un foglio di carta piegato.
<Chi? Il principe azzurro?>, chiedo tornando a sedermi sul letto.
<No, qualcuno che con i principi non ha niente a che fare..ha più i modi di un orco>, risponde lui descrivendo chiaramente me.
<Non sono un orco>, replico dandogli una leggera spinta con la spalla.
<Questo lo dici tu..dovrei riprenderti qualche volta>, constata lui sorridendo.
Mio fratello è così purtroppo..o per fortuna.
<Sono gentile io..carino..>, dico cercando degli aggettivi carini che mi possano descrivere.
<E geloso..sei geloso di quella ragazza..sei geloso di Maggy..e sei geloso da far paura>, replica lui spostandosi dalla testiera del letto e sedendosi davanti a me.
<Quante volte devo ancora dirti che non sono geloso? Quella ragazza può fare quello che vuole con chiunque lei voglia. Non me ne frega niente di lei e di quello che fa>, dico alzando leggermente la voce.
<Per quante volte te lo dirò ancora? Tutte le volte che sarà necessario prima che tu mi dica "sono geloso, mi sto corrodendo dalla gelosia">, specifica lui gesticolando con una mano davanti al mio viso tenendo in mano quel foglietto.
<Beh, allora non succederà mai>, lo avviso alzando le spalle.
<Ti cercava prima di partire, si guardava intorno. Mi ha detto di darti questo>, mi spiega ancora tendendomi quel foglietto con la mano.
Lo afferro e lo rigiro tra le mani più volte senza aprirlo.
<Mi ha detto anche di dirti di dormire e che non ti farà male se lo fai qualche volta>, continua poi iniziando a sorridere.
<Mi prendi ancora per il culo?>, chiedo alzando lo sguardo da quel foglietto.
<No, sono serio Thommy. C'è qualcosa tra di voi..>, continua lui dandomi una pacca sulla spalla prima di alzarsi.
<Ti sei mai chiesto perché non ho avuto nessuno di stabile fino ad ora?>, gli domando prima che se ne vada.
<Perché non eri pronto, lo sappiamo entrambi che non sei un ragazzo che ama i contatti e le vicinanze con tante persone>, risponde lui poggiandosi alla porta.
<Ed è una colpa?>, domando sollevando lo sguardo verso di lui.
<Assolutamente no, penso solo che quando senti qualcosa perché non devi buttarti? Perché devi sempre comportarti come se non te ne fregasse nulla di nessuno?>, chiede lui venendo verso di me e mettendo le mani in tasca.
<Perché per me non c'è spazio per queste cose..tu sei perfetto. Hai una fidanzata, vuoi una famiglia, dei figli..>, lo descrivo.
<Puoi averle anche tu queste cose>, afferma prima di prendere dalla tasca dei pantaloni un altro foglietto.
<È il suo numero>, dice soltanto prima di poggiarlo sul letto e andare via.

Un pezzo di noiWhere stories live. Discover now