Capitolo 44

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Maggy
<L'ho baciato...ci siamo baciati>, dico sorpresa di me stessa.

Thomas
<Ci siamo baciati>, affermo rientrando in albergo.

Maggy
<Ed è...è stata la cosa più inaspettata>, racconto alle ragazze che non muovono un muscolo. Sono paralizzate davanti alla webcam.

Thomas
<Merda...Noah, wow>, sussurro prendendo dal piccolo frigo una bottiglietta d'acqua.

Maggy
<E lui? Ha ricambiato?>, chiede sorpresa Ally.
<Si, pensavo che mi avrebbe allontanato ma invece no>, spiego gesticolando forse un po' troppo.
Il cuore mi sembra che possa scoppiare da un momento all'altro ed io lascerei che succedesse.
<Wow>, sussurra Sofia con le mani sulla bocca.
<Già, wow...mi sembra ancora di avere le sue labbra addosso>, dico sorridendo come un ebete.
<Quindi tra te ed il tenente c'è qualcosa di concreto adesso>, dice seria Ally iniziando a mangiare delle patatine fritte.
Sono a mensa.
Si, sono le sette di sera.
<Si, cioè si...penso, ma si>, rispondo andando verso l'armadio per scegliere qualcosa da mettere questa sera.
<Lo sapevo, ti mangiava con gli occhi quel ragazzo>, afferma decisa Ally sorridendo.
<Non è che lei fosse da meno eh>, la corregge Sofia facendo riferimento a me.
<E avete già parlato di cosa farete?>, mi domanda sempre Sofia bevendo dell'acqua.
<In che senso?>, domando scegliendo una gonna che arriva fino a sotto il ginocchio stretta e di colore nero.
<Quando lui verrà qui, come farete? Cioè, nel senso...>, inizia a dire la ragazza.
<No, non ne abbiamo parlato>, la interrompo subito.
E questo mi fa subito cambiare umore.
Non ci avevo pensato.
Lui tra qualche giorno se ne andrà ed io resterò qui.
Eh poi, tra di noi c'è stato solo un bacio.
Ma per me è stato qualcosa di più.
Qualcosa di più profondo.
<Ce ne sarà tempo, intanto goditi questa serata è dacci dentro sorella>, mi incita Ally.
<Sorella?>, domanda l'amica stranita.
<Per modo di dire>, risponde lei sorridendo.
<Me la godrò, nessun pensiero>, dico decisa.
<Aspettiamo notizie, un bacio>.
<Un bacio>.
È ora di prepararsi.

La gonna lunga nera la abbino con una maglioncino verde chiaro, quasi simile ad un verde menta; le scarpe, opto sicuramente per un paio di sneakers.
Una giacca nera ed una borsa a completare il look.
Molto semplice, anche perché andremo solo a mangiare una pizza.

Thomas
<Questa sera ci divertiremo>, afferma Kayty mentre inizia a mettere il mascara.
<Se lo dici tu>, replico cercando di mettere in ordine i capelli che vanno un po' per fatti propri.
<Puoi mettere qualcosa di più colorato e non usare il solito nero?>, mi supplica la ragazza indicando l'ennesima felpa nera che ho in mano.
<Cosa ha il nero che non va?>, domando alzando un sopracciglio.
<Nulla, ma non hai niente di colorato in quella valigia?>, insiste lei.
Scuoto la testa.
<Ok, allora metti questa felpa di Noah>, mi consiglia prendendo dalla valigia del fidanzato una felpa color azzurro scuro e lanciandomela.
<Mh, non sono molto convinto>, mugugno girandola tra le mani.
<Che succede qui?>, domanda Noah uscendo dal bagno.
<Ho detto a Thommy di indossare una tua felpa>, le spiega la ragazza continuando a truccarsi.
<Ottima idea, e poi a Maggy piacciono i colori>, sentenzia lui aggiustando il colletto della sua camicia.
<Il nero è un colore>, spiego indossando però la felpa azzurra.
Non è poi così male come pensavo.
È solo forse un po' troppo appariscente.
<Possiamo andare>, esulta Kayty prendendo la sua borsa.
<Passi a prendere tu Maggy?>, mi domanda Noah.
<No, ha detto che sarebbe venuta con la sua macchina>, rispondo uscendo dalla camera e percorrendo il corridoio.
<Autonoma la ragazza>, bisbiglia Kayty.

Maggy
Il locale scelto da Noah è uno dei miei preferiti.
Vengo qui spesso anche per una semplice cena con mia mamma; lei ama i posti intimi e semplici. Quei posti che sanno di casa. Quei posti che ti fanno sentire a proprio agio, senza mettere agitazione.
Parcheggio e scendo dalla macchina per dirigermi all'entrata.
Il locale si presenta all'interno come una piccola casa in legno, e la luce calda delle piccole lampade rendono tutta l'atmosfera più intima.
<Salve, cerca qualcuno?>, mi domanda la ragazza che si trova all'entrata della sala.
<Si, tavolo Brown>, rispondo iniziando già a guardare all'interno della sala.
<Tavolo 11>, mi informa la ragazza lasciandomi passare.
Tavolo undici, quindi vista sulla città.
Primo piano.
Salgo la scala a chiocciola che si trova all'inizio della sala e arrivo al piano superiore.
Intravedo subito i tre ragazzi intenti a chiacchierare.
Alzo una mano quando gli occhi di Noah si incontrano con i miei ed inizia a venirmi incontro.
<Ma guarda chi è diventata ancora più bella>, scherza il ragazzo abbracciandomi.
<E tu sei ancora più bugiardo>, lo prendo in giro stringendo la sua camicia.
Mi era mancato.
<Ti voglio bene>, dice.
E me lo dice ogni volta.
In ogni messaggio.
In ogni chiamata.
Quasi come se avesse paura che potrei dimenticarlo.
Ma non potrei mai.
<Maggy>, mi chiama Kayty mentre si alza per venirmi ad abbracciare.
<Sei bellissima>, continua la ragazza indicando il mio outfit.
<Anche tu, sei davvero più bella dell'ultima volta che ci siamo viste>, affermo sorridendo.
<Che ne dite se adesso ci sediamo ed ordiniamo? Inizio ad avere fame>, domanda Noah sedendosi.
Prendo posto vicino a Thomas che intanto non ha detto una parola. La coppia siede davanti a noi.
<Ciao>, sussurro posando la giacca sullo schienale della sedia.
<Tutto bene?>, mi domanda voltandosi verso di me.
<A parte la tua felpa azzurra, si tutto bene>, scherzo indicando con gli occhi il suo indumento.
<Non ti piace?>, chiede poggiando i gomiti sul tavolo.
<Si, solo che tu indossi solo il nero di solito>, spiego non dando tanto importanza al discorso di Noah e Kayty.
<Noah mi ha detto che poteva piacerti l'azzurro e così...>, mi informa alzando le spalle.
<Quindi l'hai messa per me?>, chiedo stranita ma al contempo felice.
<Più o meno>, risponde lui rimanendo sul vago.
<Maggy>, mi chiama Noah sotto voce.
Lo guardo e lui mi indica con gli occhi il cameriere alla mia destra.
<Oh...salve>, dico cercando di non sembrare una pazza.
<Vuole ordinare?>, mi domanda sorridendo.
<Si...una pizza margherita e dell'acqua>, rispondo lasciando che le mie mani si posino sotto al tavolo.
Vengono subito afferrate da una mano calda e grande. Sorrido capendo perfettamente di chi si tratta.
<Per me anche una Margherita e della birra>, dice Thomas con fin troppa serietà.
Penso che questo suo lato ci sarà sempre.
Non so perché non riesca a lasciarsi andare completamente, nemmeno se si tratta di suo fratello.

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