Capitolo 34

7.6K 287 102
                                    

Maggy
<Io vado all'ospedale per il risultato delle analisi>, avverto mia mamma che sto uscendo di casa.
Sono già passati due giorni e finalmente oggi saprò cosa c'è che non va, cosa mi causa questi dolori al ventre continui.
Mia mamma non era affatto tranquilla nei giorni scorsi, ma in questi casi bisogna pensare positivo. Bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno, vero?
Dalla base sembra che tutto sia tranquillo.
Noah mi ha detto che Connor, alla sua partenza, non ha fatto altro che piangere. Mi ha anche detto che ha fatto promettere a Thomas che sarebbe andato a trovarlo e che avrebbe portato anche me. Storia difficile da credere visto i rapporti poco tranquilli che abbiamo in questo periodo. Tra di noi è sempre tutto così strano. Si alternano momenti calmi e tranquilli, dove a volte riusciamo anche a parlare, a momenti in cui parlare in modo civile è quasi impossibile.
Quando gli ho dato lo schiaffo, ho esagerato è vero, ma diamine..per lui è come se ogni cosa gli fosse dovuta. È come se tutti dovessero fare quello che lui dice. Io non sono abituata ad obbedire. Non sono abituata a fare tutto quello che mi si viene detto. Non sono abituata perché essere determinata e fare quello che per me ritengo giusto, mi ha portato dove sono adesso. Mi ha portato a realizzare parte dei miei sogni.

Parcheggio l'auto e mi incammino verso l'entrata dell'ospedale.
Oggi le nuvole coprono l'intera città, sembra quasi che ci attenda una tempesta.
Non sono un amante delle nuvole, ma a volte rispecchiano proprio il mio stato d'animo. Ed io sono meteoropatica. Con questo tempo, mi sento sempre "schiacciata".

Cammino spedita verso l'ufficio di Kendra e prima di bussare faccio un bel respiro.
Andrà tutto bene.
Sono solo dolori post traumatici.
Andrà tutto bene.

<Buongiorno>, dico aprendo la porta ed entrando nel suo ufficio.
È un po' scarna come stanza, ma d'altronde siamo in un ospedale..non ci si poteva aspettare colore e vivacità.
<Ciao Maggy, accomodati>, afferma indicandomi la sedia davanti la scrivania.
<Come stai?>, mi domanda mettendo gli occhiali sul naso.
<Sto bene anche se l'ansia mi sta divorando completamente>, rispondo sorridendo.
<Allora..vuoi che sia schietta e diretta?>, mi chiede prendendo la mia cartella in mano.
<Devi esserlo, cosa dicono i risultati?>, domando poggiando la borsa per terra e incrociando le mani tra di loro.
<Le cose sono un po' complicate..>, inizia lei aprendo la cartella e facendomi vedere una foto fatta con la telecamera che mostra l'interno del mio utero.
<Non..non capisco..>, sussurro cercando di capire anche la foto. Piego la testa di lato, ma non ci capisco nulla.
<Purtroppo il tuo utero ha subito alcune deformazioni..è stato danneggiato>, mi spiega indicandomi un punto sulla foto.
<E..e cosa significa? Danneggiato in che senso?>, domando sollevando lo sguardo verso di lei.
<Quell'evento ha portato ad un'anomalia della morfologia e della funzionalità delle Tube di Falloppio..hai un'infezione pelvica>, continua lei mentre il mio cervello non ha ancora capito nulla di quello che Kendra mi sta dicendo.
<Ed è pericolosa?>, domando iniziando ad andare nel completo panico.
<L'infezione è facilmente curabile>, risponde sovrapponendo la sua mano alla mia.
<E allora il problema dov'è?>, dico quasi scaldandomi.
<Il problema, Maggy, è che ormai le Tube di Falloppio sono danneggiate e per quelle non c'è grande possibilità di guarigione..>, mi informa con sguardo triste.
Sospiro schiudendo le labbra.
<Ciò vuol dire che...>, sussurro mentre gli occhi mi si appannano ed inizio a vedere tutto sfocato davanti a me.
<Non può essere...io..io non me lo merito...>, dico scioccata chiudendo gli occhi non volendo credere a quelle parole. Le lacrime iniziano a cadere sulle mani che tengo strette sulle gambe. Il mio corpo è scosso da leggere singhiozzi.
<Maggy..devi essere forte..>, afferma Kendra alzandosi e venendo verso di me.
<Quante altre volte in questa vista devo essere forte? Quante altre volte dovrò avere la forza di andare avanti? Io..non me la sento..>, sussurro dopo aver alzato la voce.
<Non...non potrò avere figli...>, sussurro tra le lacrime.
<Quello che desideravo oltre ad essere un'infermiera, era quello di avere una famiglia..>, affermo sorridendo.
Dalla borsa prendo un fazzoletto e asciugo le lacrime che continuano a cadere.
<Ascoltami...sei una donna grandiosa..ma credo che tu adesso debba stare con tua mamma..>, mi consiglia cercando di farmi calmare.
<Quante possibilità ci sono che le cose possano cambiare?>, chiedo alzandomi.
<Pochissime..quasi lo zero per cento>, risponde guardando verso il basso.

Un pezzo di noiWhere stories live. Discover now