Capitolo 29

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Maggy
<Tutto il tempo>, risponde mentre mette le mani in tasca e guarda verso la piscina.
<Prima però vorrei che mi promettesse di non dirlo a nessuno, nemmeno a Noah..>, specifico andandogli davanti in modo che guardi me.
Mi piace essere guardata da lui.
Mi piace avere i suoi occhi addosso.
Ed oggi sono così malinconici.
Vorrei tuffarmici dentro per fargli capire cos'è la felicità. Ma questa felicità non sono in grado nemmeno di provarla io in questo momento.
<Quando vedrà che se ne va per un congedo, mi assillerà>, mi avverte lui facendo un passo indietro come per mettere distanza tra di noi. E non lo biasimo. Ieri l'ho abbracciato.
<E lei faccia di tutto per..>, cerco di dire.
<Se non glielo dirò io, lo farà suo padre. Ha visto quanto Noah le vuole bene>, continua lui guardando verso l'entrata della piscina dove alcuni passi ci distraggono.

<Buongiorno Thomas..Maggy>, ci saluta Lukas con in braccio Connor.
<Perfetto..>, sussurra il tenente facendomi sorridere.
<Cosa c'è da sorridere?>, mi chiede imbronciato.
<Nulla nulla>, dico subito.
<Maggy>, urla Connor correndomi incontro quando Lukas lo mette con i piedi per terra.
<Ciao piccolo>, sussurro quando il suo corpo entra in contatto col mio in un caldo abbraccio.
<Come stai?>, mi domanda Lukas a pochi passi.
<Ah..bene>, rispondo incerta.
Il mal di testa è ancora presente e i dolori al ventre sono meno forti, più sopportabili.
Mi sollevo con Connor in braccio e guardo Lukas avvicinarsi per darmi un bacio sulla guancia.
<Mi fa piacere>, afferma allontanandosi.
Giro lo sguardo verso il tenente che mi guarda come se fossi colpevole di chissà quale crimine e poi guarda Lukas che intanto non si è accorto minimamente della sua occhiataccia.
<Non baciarla>, lo avverte Connor pulendomi la guancia dove le labbra di Lukas si sono poggiate con la manica della sua maglietta.
<Connor..>, lo riprendo aggiustandogli i capelli arruffati.
<Scusami piccoletto, non sapevo che fosse fidanzata con te>, si scusa Lukas alzando le mani in segno di resa e sorridendo.
<Buona giornata>.
Il tenente se ne va.

Non vorrei sbagliarmi ma penso di aver visto una piccola nota di gelosia nei suoi sguardi.
Ma geloso di cosa?
Non credo che sia per me..cioè, tra di noi..non c'è niente.
Ancora non ci credo che poco fa gli avrei raccontato tutto. Una parte di me è sollevata che quella conversazione sia finita, non voglio parlarne ancora..l'altra parte, invece, mi ha fatto capire che mi sarei potuta fidare di lui. Ed io mi fido del tenente. Ci conosciamo poco, per non dire pochissimo. Non so niente di lui, e lui non sa niente di me. Siamo praticamente due sconosciuti. Eppure sembra che con una parola, o con uno sguardo, riusciamo a comunicare. È qualcosa che ancora non riesco a capire.

<Maggy..>, mi chiama Lukas prendendomi una mano.
Scuoto la testa e sbatto gli occhi portando lo sguardo su di lui.
<Scusa..stavo pensando>, dico sorridendo.
<Come mai eravate qui col tenente?>, mi chiede mentre Connor si aggrappa alla mia spalla e guarda l'acqua.
<Doveva firmarmi un congedo>, spiego mentre faccio scendere Connor dalle braccia e corre verso il bordo piscina.
<Fai attenzione>, lo avverto.
<Te ne vai?>, domanda subito.
<No, solo un congedo di due settimane. Devo fare delle visite>, spiego voltandomi verso Connor che si è seduto a bordo piscina.
<Maggy, facciamo il bagnetto?>, chiede voltandosi verso di me.
<Vedremo>, rispondo sorridendo.
<Che tipo di visite?>, chiede preoccupato.
<Nulla di grave, solo visite di controllo annuali>, spiego poggiando una mano sul suo braccio per rassicurarlo.
<Due settimane senza di te saranno dure per lui>, afferma indicando col la testa il piccolo.
<Ha chiesto di te ogni giorno, e se ne stava sempre vicino a Thomas parlando di te>, continua sussurrando.
Il tenente ha parlato di me?
Solo brutte parole, lo immagino già.
<Cosa gli succederà?>, domando facendo riferimento al futuro del piccolo.
<Ancora è sospeso..Smith vuole parlare con degli assistenti sociali tra qualche giorno credo..>, mi spiega alzando le spalle.
<Non sarà facile per lui>, sussurro pensando già che gli aspetterà il mio stesso destino.
Orfanotrofi se è sfortunato.
Una famiglia in poco tempo se è fortunato.
Mi sono affezionata tantissimo a lui, e non vorrei mai che subisse quello che ho dovuto subire io. È troppo piccolo.
<Adesso devo tornare a lavoro, questa sera usciamo per la notturna>, mi spiega mentre mi fermo a guardare l'acqua immobile.
<Non ne sapevo nulla..>, affermo imbronciando le labbra.
<Usciremo solo in pochi: io, Noah, Thomas, Will e Sofia>, afferma facendo qualche passo indietro.
<Ci vediamo>, dice prima di andare via.

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