67. Lo voglio.

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Voltai lentamente lo sguardo verso lo specchio e mi osservai.

Il pizzo color perla che ricopriva il corpetto dell'abito arrivava fin dietro sulla schiena incorniciando la scollatura.
L'abito scendeva morbido in raso e chiffon fino ai piedi, ricoperto da una pioggia infinita di perline.

Stavo realmente indossando un abito da sposa?

Lo sfiorai con le dita, solo per rendermene finalmente conto.
Era tutto vero e reale.

Non stavo sognando, non era frutto della mia immaginazione.

Tolsi lo sguardo, quasi paurosa nel vedermi così.
Mi sembrava troppo presto e quell'abito mi faceva sentire troppo adulta per la mia età.

In più non potevo dimenticare che dentro la mia pancia stava crescendo qualcosa, qualcosa che avrebbe sconvolto la mia vita, totalmente, ma in positivo.

La mia stanza, finalmente, era vuota.
C'ero solo io.

Era dalle sette di quella mattina che in casa c'era un via vai tremendo, tra amici, parenti e organizzatori.
Sasha e Alexis erano entrate in camera mia alle 7.03 e mi avevano trovata già sveglia.
Quella notte non ero riuscita a dormire, perché nonostante una parte di me fosse consapevole di cosa stava realmente accadendo, l'altra mia parte pensava di star vivendo un sogno lontano e irreale.

E la parte che dominava di più era quella dell'incoscienza.

E cosa sarebbe successo dopo?

Insomma dopo la parte bella dei festeggiamenti, delle promesse d'amore, degli anelli, della torta di nozze..

Cosa sarebbe accaduto?

Avrei tanto voluto sapere la risposta o incontrare qualcuno che avrebbe potuto rispondermi..
Ma sapevo che era impossibile.

E ora mi trovavo lì, con indosso un bellissimo abito da sposa, i capelli sciolti sulle spalle decorati con qualche fiore bianco e delle bellissime scarpe, pronta a sposarmi.

Era il momento giusto? Era la cosa giusta?

Ormai era tardi per cambiare idea, ma anche se avessi avuto abbastanza tempo per organizzare un viaggio e scappare lontano da qui, non l'avrei fatto per nessun motivo.

Né per la paura di non non essere pronta né per la paura del futuro..

In quel momento bussarono piano e io mi voltai mentre la porta della mia camera si apriva.

"Ti ricordi quando ci chiudevamo qui a chiave e facevamo tutti quei casini.." sorrise Andy ricordando i momenti passati insieme in quella stanza quando eravamo bambine.

Quando tolse lo sguardo dalla stanza e lo fissò su di me, si portò le mani sul viso e mi sorrise.

"Sei bellissima,Smith.. - disse poi avvicinando e abbracciandomi - non posso ancora credere che la mia migliore si stia per sposare.." sussurrò al mio orecchio.

Io la strinsi forte.
Nonostante il nostro allontanamento, lei sarebbe sempre stata la mia migliore amica.

"Grazie.. ti voglio bene, Anderson.." le risposi ed insieme ridemmo mentre nella mia mente scorrevano tutti i nostri momenti migliori.

Quando si staccò si portò una mano sulla fronte e alzando gli occhi al cielo disse.

"Quasi mi dimenticavo.. - si bloccò e da dietro la schiena tirò fuori un nastro blu.. - questo è da parte di Ash, è un nastro blu e devi indossarlo.." mi spiegò e io la guardai senza capire.

Perché mai Ash avrebbe dovuto mandare Andy per darmi un nastro blu?

Andy velocemente me lo legó in vita usandolo come cintura.

Drogata di te. [In revisione]Where stories live. Discover now