50. Prima del mondo esisti tu

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{Ash}

Come aveva fottutamente potuto?

Questa era la domanda che si ripeteva nella mia mente, mentre lei si aggrappava al mio braccio e mi pregava di ascoltarla.

Avrei tanto voluto, ma non riuscivo a sentire niente di quello che stava dicendo, sentivo solo delle fitte al cuore.

"Vattene.." sibilai voltandomi verso di lei e fissando i suoi occhi.

Quel piccolo visino innocente era bagnato da lacrime solitarie che lo percorrevano tutto fino ad arrivare a quella dolce e rosea bocca che non mi sarei mai stancato di baciare.

I suoi occhi da verdi luminosi si erano spenti, sembravano quasi grigi.

Aveva gli occhi dello stesso colore del cielo screziato di fumo.

Dentro di me una parte urlava di abbracciarla, stringerla e di non ferire mai più la mia piccola.

Ma c'era una parte arrabbiata, furiosa e non riuscivo a controllarla.

Lei mi guardò dopo essersi passata una mano mano tra quei morbidi capelli dorati e poi si allontanò.

Restai fermo, la sentii correre via,

poi girai lo sguardo verso mia mamma.

Mi sembrava passata una vita dall'ultima volta che l'avevo vista.

Era invecchiata, ma non più di tanto.

Aveva qualche ruga in più intorno agli occhi, a quegli occhi che erano tanto uguali a miei da far paura.

"Non avresti dovuto.." disse mia madre guardandomi.

Disse esattamente l'unica cosa che non doveva dire, fece traboccare il vaso con quella osservazione.

"Tu! Tu non azzardarti a dirmi che cosa devo fare! Non tu che mi ha sempre trattato di merda, hai fatto tutto quello che una madre non dovrebbe fare! Quindi ora non venirmi a dire che cosa posso o non posso fare, non dopo 6 anni, non dopo che hai ucciso la mia anima!!" Le urlai contro senza pietà.

Un secondo dopo una parte di me si pentii delle parole che avevo appena pronunciato, ma era da una vita che avrei voluto dirle quello che mi aveva fatto, come mi aveva ferito.

Insieme alla rabbia e alla frustrazione per Jo, era uscito un discorso maligno, ma mia mamma mi aveva già chiuso la porta in faccia, ancora.

Scesi le scale e presi la direzione opposta dalla quale eravamo arrivati.

Mi sentivo uno schifo totale.

Avevo il cuore lacerato.

Camminai a passo spedito senza nessuna direzione.

Continuai a passarmi le mani tra i capelli e a cercare di calmarmi.

Nella mia testa continuavano a susseguirsi immagini della mia infanzia e io tremai al solo ricordo.

-Flash-Back-

La porta d'entrata sbatté con violenza. Era tornata.
Corsi fuori dalla mia camera verso la cucina, dovevo difenderla, me l'ero ripromesso.

Mia mamma era ubriaca e stava già sbraitando verso Sasha che era rannicchiata per terra con le ginocchia strette al petto mentre tremava.

"Sei una buona annulla!! Ti ho chiesto di lavare i piatti e la cucina, e quando torno trovo questo schifo!" Urlò e tirò un calcio a Sasha, lei urlò.

Corsi verso di lei e mi aggrappai alla gonna di mia madre per fermarla.

"Mamma, lasciala stare ti prego!" Mi misi a piangere.

Drogata di te. [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora