42. Sono sempre stata tua.

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La mattina seguente partimmo dopo mezzogiorno, nel cielo splendeva il sole anche se c'era qualche nuvola.

Mentre eravamo fermi al benzinaio e Ash stava parlando allegramente di motori con un tizio barbuto, mi suonò il cellulare.

Lo cercai nello zaino e quando lo trovai risposi d'impulso appena vidi il nome che lampeggiava sullo schermo.

"Oh Cam quanto mi sei mancato!" Esordii io felice di sentirlo.

"Mhh ciao Jo, sono Sasha.."

"Uhh scusa Sasha, pensavo fossi mio fratello.." dissi io mentre la mia voce tornava normale.

Per un solo attimo mi ero illusa che lui mi avesse perdonata, che fosse tornato ad essere il fratello che mi sosteneva sempre.

"Niente tranquilla.." disse Sasha con voce dolce.

"Come mai mi chiami dal suo telefono?"

"Avevo bisogno di parlarti, in più anche se non direttamente Cam vuole comunque sapere se stai bene.." disse Sasha.

C'era qualcosa nella sua voce che non mi convinceva del tutto.

"Dimmi.." la incitai, ormai mi aveva messo curiosità.

"Sono tornata a Chicago e non vi ho trovato, mio fratello non risponde e ho trovato un tuo appunto.." disse con voce bassa.

"Cosa?" Avevo paura di aver lasciato qualche traccia o indizio che rivelasse il mio piano.

"20th Avenue, San Francisco California" lesse Sasha.

Pensavo di averlo buttato quel post-it.

"Dove l'hai trovato?" Le chiesi.

"Era accartocciato sul comodino.. - mi spiegò - so dove vuoi andare a parere Jo, so perché siete spariti e so a chi appartiene questo indirizzo.." mi rivelò con voce autoritaria.

"Lui ne ha bisogno.." cercai di difendermi io.

"Tu pensi che lui ne abbia bisogno, Ma non hai idea di cosa ha dovuto passare. Lui può essere tutto, forte e irraggiungibile, ma se si tocca il tasto sbagliato crolla e quando succede non si può più fare niente.."

"Magari ha solo bisogno di sapere da sua madre che non è come lui si descrive.. mi ha detto che si è sempre sentito un perdente.."

"Nostra madre lo chiamava così, picchiava me e insultava lui.. solo per piacere Jo, non spingerti oltre il limite.. te ne prego, ha già sofferto abbastanza.."

"Lo farò Sasha, io lo amo e farò tutto ciò che è in mio potere per proteggerlo, ma ora lui ne ha bisogno o non riuscirà mai a continuare la sua vita.."

"Eh va bene, digli che mi manca e che gli voglio bene. Allora ciao Jo, voglio bene anche a te, stai attenta.." mi disse Sasha con voce dolce e leggera.

"Lo farò, p-potresti salutarmi Cam?" Biascicai io.

"Certo, ciao Jo.." mi disse.

"Ciao Sasha.." e poi chiusi la chiamata.

Posai il cellulare nello zaino e in quel momento entrò Ash che mi guardò interrogativo.

"Chi era al telefono?"

"Mio fratello, e Sasha.."

"Ti ha perdonata?"

"No, non ancora. Sasha ti saluta e ha detto di dirti che le manchi.." sorrisi.

"Anche lei mi manca.." disse Ash mettendo in moto la macchina.

Uscimmo dal benzinaio e Ash attaccò la radio dalla quale iniziò una canzone lenta che aiutò la mia mente a crearsi dei film su come la prenderà Ash quando scoprirà dove siamo diretti, ciò rovinò la mia sanità mentale per molte ore.


Drogata di te. [In revisione]Where stories live. Discover now