12.Ero persa, nessuno poteva evitarlo.

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Agganciai le mie braccia sul suo collo e lui si avvicinò ancora di più, finché il suo corpo non aderii perfettamente al mio.

Mi spinse di più contro il tronco dell'albero e con una mano mi sfiorò la coscia.

Mi morse il labbro inferiore e io ansimai.

Quando si staccò allontanandosi da me, io esalai un mugolio di dispiacere.

Lui si alzò in piedi e si passò una mano tra i capelli sospirando e chiudendo gli occhi come se stesse lottando interiormente con sé stesso.

Io mi alzai e lo raggiunsi.

Avevo bisogno di lui.

Mi alzai in punta di piedi e lo baciai delicatamente sulle labbra.

Lui non rispose subito, ma poi mi prese per le cosce e mi alzò da terra, io agganciai le gambe alla sua vita e misi le mani tra i suoi capelli.

Lui mi baciò come se dovessimo diventare una cosa sola, come le onde che sbattono contro gli scogli.

"Cosa mi stai facendo?" Mi chiese senza fiato mentre mi rimetteva a terra.

Gli sorrisi.

"Sarà meglio andare.." disse e iniziò a tornare dentro la pineta.

Io lo seguii sistemandomi la gonna.

Rimase in silenzio finché non mi lasciò davanti a casa mia.

Sperai solo che mia madre non fosse in casa.

Scesi e gli diedi il casco, vedendo che stava in silenzio mi diressi verso casa.

Era tutto questo che mi sconcertava di lui.

Prima sembrava che non potessimo fare a meno l'uno dell'altro, poi mi lasciava andare cose niente fosse.

Entrai in casa e sentii il rombo della moto.

"Dove sei stata?" Mi bloccai sulle scale.

Mi girai e seduta sulla poltrona in salotto vidi mia madre.

Era una persona che passava molto facilmente inosservata quando voleva.

Non la vedevi, né la sentivi.

"Uhmm in giro.."

"In moto?"

"Beh.."

"Jocelyn.."

Mi agitai, quando mi chiamava con il mio nome completo c'era da preoccuparsi "io mi fido di te..ma non di gente come lui.."

"Non lo conosci" risposi difendendo MR. Occhi di Ghiaccio.

"Oh perché tu si? Cosa sai di lui, il suo nome, che ha la moto e che ti lascia quei segni sul collo?"

Mi misi una mano sul collo e toccai il punto vicino alla clavicola, mi girai verso lo specchio e vidi un segno violaceo.

"Non farti abbindolare, ti ferirá."

Scossi la testa e salii le scale fino in camera mia.

Mi sedetti sul letto e mi portai le mani tra i capelli.

Una parte di me sapeva che mia madre aveva ragione, aveva totalmente ragione, ma non volevo ascoltarla.

Ero sempre stata sotto i suoi comandi per tutta la mia vita, senza mai esitare, perché avevo sempre avuto paura di ferirla soprattutto dopo che mio padre mancò.

Quindi mi ero sempre comportata bene, mai un voto basso, mai una litigata, mai niente che potesse farla arrabbiare.

E ora, ora che avevo trovato una persona che mi stimolasse a fare cose che non avevo mai fatto, ero decisa a non lasciarmela scappare.

Lui mi aveva spinto a provare e sentire il bisogno di lasciarmi andare, ad essere la vera me che non mi ero mai permessa di essere.

E magari potevo sembrare pazza, ma nessuno mi avrebbe convinta ad allontanarmi da lui, neanche mia madre.

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Ehy babies!

Sono tornata con il bacio tanto aspettato.

Ammetto che sono molto fiera di questo capitolo e mi piace da matti!!

Spero apprezziate!!

Quindi, da che parte state?

Jo?

O sua mamma?

COMMENTATE.

Adios,

xoxome

Drogata di te. [In revisione]Where stories live. Discover now