29. In caduta libera.

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"Jo.."

"Ash non mi lasciare..." mugugnai.

Una mano mi scosse il braccio, io aprii un occhi per poi chiuderlo subito data la luce.

"Jo, sono Cam.. siamo a casa."

A quel punto aprii gli occhi e mi trovai nella macchina di Cam stesa sui sedili posteriori, mi misi a sedere e fuori dal finestrino vidi la mia casa.

Aprii la portiera e scesi per poi appoggiarmi alla ringhiera bianca.

Ero stata via una settimana, ma mi sembrava passata una vita.

Cam mi raggiunse e si mise al mio fianco, aprì la staccionata e camminó attraverso il giardino fino alla veranda, io lo seguii.

Dovevano essere le due di pomeriggio.

Cam entrò in casa e andò subito in salotto, io lo imitai e trovai Seba che guardava fuori dalla finestra, mamma era seduta sulla sua poltrona con la testa tra le mani, Travis e Gavin stavano seduti in silenzio sul divano, mentre Beau e Jonathan erano seduti sul tappetto e stavano parlocchiando.

Cam si schiarii la voce e 6 paia di occhi si girarono verso di me.

Mia madre si alzò dalla poltrona e corse verso di me, piangendo.

"Oh Jocelyn!!" urlò abbracciandomi e singhiozzando.

"Ciao mamma" le dissi io mentre della lacrime cadevano sul mio viso.

Mi strinse forte tra le sue braccia e io mi rilassai, finalmente a casa e tra le braccia di qualcuno che mi amava davvero.

Aprii gli occhi e vidi tutti i miei fratelli che si erano avvicinati con faccia pensierosa e preoccupata.

"Sto bene" li dissi e tutti e 5 annuirono.

Quando mia mamma si staccò uno alla volta mi abbracciarono e mi chiesero se stavo realmente bene, di sicuro non dovevo avere un bell'aspetto.

Io dissi tutte le volte che stavo bene, anche se fu la bugia più grande che dissi.

Ogni volta che respiravo era come se mi infilzassero mille spine, su tutto il corpo.

Era cose se ogni volta che respiravo mi mancasse l'aria, mi sentivo così vuota.

Mi fecero sedere sul divano e io lo feci stando zitta e immobile, continuai a respirare, ma non parlai non mossi un muscolo e continuai a guardare dritto nel vuoto.

"Bambina mia, mi dispiace.." sussurrò mia mamma sedendosi vicino a me.

La sua voce mi fece uscire da quello stato di trance e la guardai dritta negli occhi.

"Avevi ragione.. - le sussurrai io - mi ha spezzato il cuore.." detto questo mi alzai e feci le scale a passo lento senza dar retta a tutte quelle voci che chiamavano il mio nome.

Arrivai in camera mia, aprii la porta e me la richiusi alle spalle, mi ci appoggiai e iniziai a piangere scivolando sempre più in basso finché non toccai terra, mentre gli avanzi del mio cuore sprofondavano nel buio.

Non so per quanto tempo restai lì immobile a piangere e a fissare un punto lontano.

Restai solo lì, a sistemarmi il vestito bianco come se ogni volta che lo toccavo esso si rovinasse sempre di più.

Mi addormentai sul pavimento sfinita.

***

Fuori stava piovendo quando mi svegliai, nonostante fossimo ad Agosto.

Mi alzai e andai in bagno.

Il vestito bianco che sembrava così etereo era rovinato, si era sporcato di nero e di grigio.

Drogata di te. [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora