11.Tutto quello di cui ho bisogno.

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Stetti zitta, non sapevo perché ma ero consapevole che se lui mi aveva portato in quel luogo un motivo l'aveva.

Spinse i cancelli e entrò, io lo seguii.

"È un vecchio cimitero, ormai in disuso, ci sono ancora delle tombe, ma poche.." mi spiegò mentre io mi guardavo intorno.

Eravamo sotto una pineta, ogni tanto riuscivo ad intravedere delle tombe, gli aghi di pini producevano uno strano rumore sotto i nostri piedi.

Superammo una cappella e salimmo su una collina.

Non era molto alto, ma quando arrivammo in cima la pineta era sparita dietro di noi e da lì si vedeva solo la nostra città e quello che c'era intorno ciò niente, ma era comunque bellissimo.

MR. Occhi di Ghiaccio si sedette portandosi le gambe al petto e circondandole con le braccia.

Mi sedetti un po' più distante con la schiena appoggiata al tronco di un pino.

Lui guardava l'orizzonte, gli occhi rivolti verso il cielo, la bocca perfettamente immobile, il petto che si alzava e abbassa molto lentamente, le dita affusolate posate sul ginocchio, i capelli neri mossi dal venticello e io guardavo lui, incantata da quanto in quel momento lui non sembrasse il ragazzaccio che mi era sembrato la prima volta, no, ora sembrava una persona fragile, una persone distrutta dentro.

Poi si girò verso di me e mi fece un sorriso timido.

"Guarda nella tasca interna del mio giubbotto."mi disse.

Feci come aveva detto, e trovai una foglio da disegno bianco pronto per l'utilizzo piegato su se stesso e una matita piccola, molto consumata.

"Pensavo che ti sarebbe piaciuto fare uno schizzo del panorama, io lo adoro." Mi spiegò continuando a guardare davanti a lui.

Oh.

Aveva pensato a me, come aveva fatto a sapere che disegnano se aveva visto i miei disegni solo mezz'ora fa?

"Come sapevi che.."

"Hai l'aria da artista, avevo ragione."

"Uh allora grazie."

Mosse la testa, lo presi per un prego.

Misi il foglio sulle ginocchia e feci uno schizzo di lui che fermo, immobile guardava l'orizzonte.

L'orizzonte sembrava non avere fine, ma per me quegli occhi color ghiaccio era inifiniti forse più dell'orizzonte.

Quando finii ripiegai il foglio e guardai anche io l'orizzonte.

Poi lo sentii alzarsi, si avvicinò a me, io non mi girai.

Lui mi aprì le gaembe e si inginocchiò tra esse, finché la sua faccia non fu sul mio collo.

"Che-e fa-ai?" Gli chiesi balbettando.

Il mio cuore batteva a mille, il mio respiro era aumentato e mi sentivo molto strana, come se avessi le farfalle nello stomaco.

Lui non disse niente, soffiò sul mio collo e poi posò dei baci che arrivarono fino all'inizio della scollatura della canotta.

A quel punto io girai il viso verso di lui, portai due dita sotto il suo mento segnato da un filo di barba e lo alzai finché i suoi occhi si incastrarono nei miei.

Guardai ogni parte del suo viso da vicino, i suoi occhi avevano delle pagliuzze grigie in mezzo a tutto quell'azzurro, il naso era dritto, su un sopracciglio aveva una piccola cicatrice, allungai la mano e la sfiorai delicatamente, lui chiuse gli occhi e sospiro pesantemente.

Mi avvicinai e posai un bacio sulle sue palpebre chiuse.

"Al diavolo..." disse e subito dopo si fiondò sulle mie labbra, baciandomi come se fossi tutto quello di cui aveva bisogno.

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So che è corto, non uccidetemi, ma mi piaceva lasciare un po' di suspance per il capitolo dopo...

Sono malefica, lo so.

Ringrazio sempre tutti e ringrazio per l'aumento delle visualizzazioni e dei commenti e voti.

Vi voglio bene.

Spero apprezziate e boh ho finito.

Quindi...

Adios,

xoxome

Drogata di te. [In revisione]Where stories live. Discover now