35. Continui a bruciarmi con tutto il tuo amore.

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"Lo sai vero che non sei obbligata?" Mi chiese Ash a bassa voce.

Mi girai verso di lui.

Era seduto sul mio letto, appoggiato sui gomiti e mi guardava mentre facevo i bagagli, mi ricordava tanto una volta l'estate prima, ma entrambi eravamo cambiati da allora.

Io annuii.

"È stata lei, vero?" gli chiesi, sapevo qual era la risposta, ma avrei preferito comunque che mi rispondesse di no.

"Tua mamma, mi ha scritto molte lettere.."

"Come ha fatto ad arrivare a te ?" gli chiesi mentre piegavo delle magliette da mettere nel borsone.

"Mia nonna abita qui, è andata da lei e mia nonna aveva il mio ultimo indirizzo a Chicago, tua mamma le ha inviate là, anche se io nell'ultimo anno ci sono stato poche volte a Chicago..."

"È per questo che non ti facevi mai vedere?"

Lui annuì.

"Tutte le volte che mi era sembrato che ci fossi, tu c'eri.. "

"Sempre." rispose lui alzandosi e avvicinandosi a me, mi prese tra le sue braccia e appoggiò la fronte alla mia.

"Sono sempre stato qui, mi ero ripromesso di non lasciarti andare facilmente..."

Mi alzai in punta di piedi e lo baciai.

"L'ho sempre saputo.." gli dissi poi sulle sue labbra.

Lui chiuse gli occhi e sorrise.

"Mi aveva detto di non avvicinarmi a te perché tu eri troppo per me, non ti meritavo.

Ha detto che avresti vissuto meglio senza di me, mi ha intimato di non farmi vedere, di lasciarti perdere e andare avanti.

Mi aveva convinto, volevo lasciarti, ero convinto che io fossi solo d'intralcio per il tuo futuro, io non ti meritavo.."

Gli strinsi le braccia mentre mi raccontava queste cose, sempre ad occhi chiusi.

"Quel giorno, alla Vigilia, quando hai urlato, il mio cuore si è fermato, per un secondo.

Sapevo di dover tornare da te.

Ho provato comunque a vivere e far finta di niente, ma non riuscivo a fare niente,qualunque cosa facessi mi riportava a te, ho dovuto tornare da te per continuare a vivere..." ammise, a quel punto aprii gli occhi e io mi persi in quegli occhi azzurri che mi erano mancati tanto.

Lo baciai senza preavviso e lui mi accolse tra le sue braccia come se sapesse già le mie mosse.

Mi strinse a sé e mi baciò trasmettendomi tutto l'amore possibile.

Posai le mani sulle sue spalle e gli diedi una leggere spinta, lui fece qualche passo indietro e cadde sul letto, mi misi a cavalcioni su di lui, accarezzandogli i capelli e baciandolo.

Mi era mancato così tanto..

"Ti amo - biascicai sulle sue labbra tra un bacio e l'altro - non ho mai provato niente del genere, ti amo, ti amo, ti amo!" aprii gli occhi e allontanai un po' il viso dal suo, mentre i miei capelli biondi ci riparavano dal resto del mondo.

Lui rise e mise le mani sui miei fianchi.

"Ti amo anche io, ragazzina.."

***

20 minuti dopo stavo uscendo di casa con due borsoni, lui mi aspettava appoggiato allo steccato, proprio come me l'ero immaginato negli ultimi mesi.

"Pronta?" Mi chiese mentre fissava le borse sulla moto.

"Si.." dissi.

Guardai casa mia ancora, la stavo lasciando ancora, ma questa volta era per il mio futuro.

Salimmo in moto e partimmo per Chicago proprio come 11 mesi prima

Mi strinsi forte a lui mentre il vento ormai estivo di giugno mi accarezzava braccia e gambe.

Sapevo che stavo facendo la cosa giusta, a Chicago mi attendeva una borsa di studio alla facoltà d'Arte e mi ero iscritta anche a dei corsi di tre anni alla facoltà di Psicologia con i risparmi che mio padre mi aveva lasciato.

Infondo avrei dovuto trasferirmi a Chicago, prima o poi.

Solo ancora non capivo perché mia mamma aveva avuto quella reazione, e soprattutto perché aveva allontanato Ash da me per tutto questo tempo, quando avrebbe potuto vedere sua figlia felice di nuovo.

Proprio non la capii.

Dopo due ore si viaggio ci fermammo in un autogrill.

Scesi e mi sgranchii le gambe e le braccia, Ash mise una braccio intorno alle mie spalle e insieme entrammo.

Come al solito, mi persi negli scaffali pieni di libri, giocattoli e CD.

Era la parte che amavo di più degli autogrill.

"Piccola?" Ash mi chiamò dal bancone.

Mi girai e gli sorrisi, era così strano vederlo in carne e ossa a pochi passi da me dopo quasi un anno di sua assenza, ancora non ci credevo.

"Vuoi qualcosa da mangiare?"

"Che ore sono?" gli chiesi.

"Le 5 di pomeriggio.."

Scossi la testa e mi avvicinai solamente per bere un succo di frutta.

Ash inaspettatamente mi prese e mi mise sulle sue gambe, quando gli finii tra le braccia ci mettemmo a ridere entrambi.

Non ero mai stata così felice.

"Amo la tua risata.." mi disse all'orecchio Ash.

"E io amo te.." gli dissi girandomi e baciandolo.

"Sai di succo alla pesca!" disse ridendo quando si staccò.

"E tu di birra.." gli dissi unendomi alla sua risata.

Quando finimmo di bere,una donna anziana vestita da cameriera ci fece il conto.

"Siete proprio carinissimi insieme.." ci disse.

"Umhh grazie.." le risposi.

"Siete una coppia di sposini?" ci chiese sorridendo.

"No!" mi affrettai a dire io, stessa cosa fece Ash.

"Fate bene ragazzi, nel matrimonio, la maggior parte delle volte, non c'è amore. Nei vostri occhi vedo un'amore immenso.."

Le sorrisi, era una vecchina carina in fondo.

"Grazie.." disse Ash.

Poi ci allontanammo io andai in bagno e Ash mi aspettò facendo qualche giro tra gli scaffali. Quando finii uscimmo dall'autogrill e prima di salire sulle moto Ash mi bloccó.

"L'ho preso per te.."

Da una tasca tirò fuori un braccialetto grigio, con sopra delle margherite.

"Grazie, non dovevi.." gli dissi mentre me lo metteva al polso.

Mi baciò sul naso e poi ripartimmo e io mi sentii leggera, questa era la mia normalità non avrei voluto altro di meglio che vivere tutti i giorni con lui.



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Hola, scusate il giorno di ritardo, ma ieri era il compleanno di mio padre!!

Nuovo capitolo!

13K E QUASI 700 voti e io VE LO RIPETO.

VI.AMO.TROPPO.PER.QUESTO.

spero vi piaccia tutto.

alla prossima,

xoxome







Drogata di te. [In revisione]Where stories live. Discover now