56. Fuori controllo.

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Mi svegliai presto, forse per l'agitazione.

Nonostante avessi molte cose da fare e ne ero consapevole, mi appoggiai di nuovo al cuscino e chiusi per un istante gli occhi.

Era tutto vero.

A volte avevo paura di svegliarmi e di accorgermi che fosse solo un sogno, ma invece era sempre tutto reale.

Questa era la mia vita, quella che avevo sempre desiderato, da passare al fianco di una persona che mi amasse e da vivere nella semplicità.

Mi alzai evitando di fare rumore e camminai in punta di piedi fuori dalla stanza da letto.

La mattina di Natale era l'unica di tutto l'anno che mi regalava ancora quelle sensazioni che si provano da bambini, quando ti svegli e non vedi l'ora d'aprire i regali.

Andai in salotto e accesi l'albero e il resto delle decorazioni, non era Natale senza esse.

Andai in cucina e mi scaldai una tazza di caffèlatte.

Aprii le finestre e feci entrare un po' di luce.

Quando finii, tornai in corridoio ed entrai nella stanza chiusa a chiave.

Osservai il mio capolavoro, nonostante la stanza fosse buia, vedevo bene quello che avevo realizzato, forse perché l'avevo così impresso nella mente e nel cuore che non avevo bisogno d'osservarlo ancora.

Uscii soddisfatta che fosse a posto e iniziai a spostare i divani.

Avevamo deciso che avremmo pranzato lì, ed essendo quasi una quindicina avrei dovuto unire il tavolo della cucina con quello che avevo trovato nel ripostiglio.

Così iniziai a spostare il tutto cercando di non fare troppo rumore.

Quando fui soddisfatta e notai che erano quasi le 9, preparai ad Ash la colazione, la misi su un vassoio e tornai in camera.

Ash dormiva a pancia in giù con la testa sul mio cuscino, aveva la schiena nuda e le gambe erano attorcigliate tra le lenzuola.

Il suo viso sembrava così rilassato, mentre vedevo il suo petto alzarsi su e giù.

Posai il vassoio sulla scrivania e mi avvicinai, mi stesi al suo fianco e lo ossevai.

Era bello da togliere il fiato, e amava me.

La mia mano destra si alzò lentamente e si posò sulla sua guancia come se non appartenesse al mio corpo e potesse decidere da sola cosa fare.

In quel momento Ash aprii gli occhi e le sue iridi ghiaccio si bloccarono nelle mie.

"Buon Natale.. " sussurai sorridendo.

Ash si mosse sorridendomi e mi attirò a sé stringendomi in un abbraccio.

Chiusi gli occhi e mi beai del suo profumo e della sua pelle calda contro la mia.

Sapevo che non avrei potuto vivere senza di lui, ma in quel preciso istante,mentre la sua mano mi accarezzava i capelli, il suo respiro batteva caldo sulla mia pelle, capii che mai avrei amato altri occhi, altre labbra, altri sorrisi che non fossero stati suoi.

"Ti ho portato la colazione.." dissi dopo aver lasciato un bacio sulla sua spalla.

Lui annuii e si alzò mettendosi a sedere, ma sempre tenendomi stretta a lui.

"Se mi lasci andare, ti passo il vassoio..." gli dissi sogghignando.

"Non sono così sicuro di volerlo.." disse Ash affondando il viso tra il mio collo e i miei capelli.

Drogata di te. [In revisione]Where stories live. Discover now