36.Resto perché sei l'unica cosa che conosco.

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Finalmente di nuovo a Chicago.

Quando Ash parcheggió la moto davanti a casa sua erano le 2 di notte e Chicago risplendeva grazie a tutte le luci della città.

Presi i borsoni e insieme ad Ash entrai in casa.

Non mi sembrava cosi vuota e strana come la prima volta, ora mi sentivo a casa.

Posai i borsoni all'ingresso e corsi in bagno.

L'avevo tenuta per ben 7 ore di viaggio, era una necessità.

Quando uscii Ash era in cucina e stava mettendo una padella sul fuoco.

Mi appoggiai al bancone con un braccio e lo guardai.

"Sai vero che sono le 2 di notte?" gli dissi.

"Si, ma ho fame." mi rispose girandosi verso di me e sorridendomi.

Io annuii e andai a riprendere i borsoni.

"Disfo la roba.." urlai.

Non mi rispose, così io andai in camera sua e inziai a togliere roba e a posizionarla nell'armadio e nei cassetti.

Faceva strano dividere con lui tutto.

Ero sempre stata solo io.

Sorrisi, mentre mettevo delle maglie in un cassetto.

Poi presi una sua maglia nera con una scritta bianca e la indossai, togliendo la mia rossa e il reggiseno di pizzo nero.

Mi tolsi i jeans e mi legai i capelli biondi in una crocchia disordinata.

Facevo un po' ridere con i calzini neri corti, la sua maglia che mi arrivava quasi sopra il ginocchio e i capelli disordinati.

Uscii dalla stanza e percorsi il corridoio torturandomi le mani, quando entrai in cucina Ash aveva finito di mangiare e stava appoggiato al bancone, mentre guardava un punto fisso davanti a sè.

Aveva quell'aria di mistero che di solito aleggiava intorno a lui, sembrava così fuori dal mondo, come se lui non appartenesse a niente di tutto questo.

Avrei voluto tanto entrare anch'io in quel suo mondo speciale che si creava.

"Sei stanca?" Mi chiese guardando sempre dritto verso il muro bianco.

"No." gli dissi, non lo ero, ero ancora su di giri per essere tornata a Chicago.

Lui si girò verso di me e quando mi vide, le sue pupille si dilatarono mentre i suoi occhi azzurri divennero più chiari.

Mi squadró dalla testa ai piedi e mi sorrise.

"Sei spettacolare.." sussurrò con voce roca mentre mi fissava negli occhi.

Abbassai lo sguardo e arrossii.

Lui si avvicinò e mi baciò la punta del naso.

"Visto che non sei stanca, potremmo fare una cosa.." sorrise malizioso.

"Cosa?" gli chiesi fissandolo negli occhi.

"Questo!" disse e poi mi alzò mettendomi a sacco di patate sulla sua spalla.

"Mettemi giù!!" urlai ridendo, lui rise.

"Mai." detto ciò prese e andò fino in camera sua, mi buttò sul letto e io continuai a ridere, mentre lui mi faceva il solletico.

"Tregua, tregua.. per piacere!!!" dissi ridendo e tenendomi le mani sulla pancia.

Si stese accanto a me, entrambi senza fiato, guardammo entrambi il soffitto e poi sentii una sua mano intrecciarsi alla mia.

Drogata di te. [In revisione]Where stories live. Discover now