Capitolo 37

6.5K 220 143
                                    

Jackson pov
Intento a raggiungere l'entrata della scuola, mi cade l'attenzione su una figura con delle forme piuttosto familiari ai miei occhi ed ai palmi delle mie mani.
Lei ed i suoi cortissimi shorts di jeans che fasciano perfettamente il suo corpo e le sue gambe nude e toniche, impallidiscono i volti dei presenti rendendola preda di occhiate minatorie.

La raggiungo ed avvolgo il mio braccio attorno al suo collo, un po' per spavalderia un po' perché mi va di farlo.
Distratta totalmente (come suo solito), mastica una gomma sfidando chiunque a mantenere il suo sguardo provocatorio sapendo che nessuno riuscirà a reggerlo perché la gente ha paura di un carattere forte.

Inaspettatamente, essendo abituato alla sua freddezza, mi stupisce agganciando le dita della sua mano sinistra nella mia che penzola dalla sua spalla.
Questo gesto mi fa quasi venire spontaneo l'impulso di darle una piccola spinta così da avvicinarla alle mie labbra e rubarle un bacio, ma il mio sesto senso, che mi ricorda continuamente quanto tutto questo la renda maggiormente in pericoloso, me lo impedisce.

<<Adesso oltre ai maschi mi guardano anche le femmine>> commenta infastidita indirizzando i suoi occhi freddi in direzione di Violet che erroneamente si è anche solo illusa di poterle destinare uno sguardo competitivo passandola liscia.

Potrei giurare che sarebbe in grado di terrorizzare anche mio padre con questa faccia.

<<Potrei dire lo stesso>> aggiungo con un ghigno beffardo consapevole di aver distrutto i sogni erotici di ogni individuo maschile qui presente.
                       ~~~~~~~~~~~~~~~

<<Che teorie hai in merito alle lettere?>> le chiedo senza farmi udire dal prof.

<<Ci hai sentite parlare?>> domanda stupita facendo riferimento alla conversazione con sua zia.

<<Ed è un problema?>>

<<Volete chiudere quella bocca sto cercando di seguire>> sbotta un insulso ragazzetto alle nostre spalle che fa titubare la mia pazienza.

Mi volto verso di lui che per sua sfortuna è seduto proprio al banco dietro al mio intraprendendo una conversazione a senso unico.

<<Hai presente quel ragazzo a cui ho rotto il naso e non so cos'altro?>> chiedo interrogatorio mentre mi massaggio la mano.

Si tira leggermente su migliorando la sua posizione trasandata e annuisce intimorito dopo avermi ricollegato mentalmente all'accaduto.

<<Bene, sai dall'infermeria non potresti seguire un bel niente>> indurisco i lineamenti del viso mentre Arya scoppia a ridere divertita da come molti mi dipingono come un sociopatico ed io mi ci cullo sopra.
                          ~~~~~~~~~~~~~~

<<Ti ho chiamato 1 ora fa>>

Sfilo la giacca e la ripongo sull'appendi abiti all'ingresso.

<<Ti ricordo che anche io ho una vita Dave, avevo dei corsi da seguire>>

<<Sei un secchione incompreso>>

Sorrido e gli dó una pacca sulla nuca a mó di rimprovero.
Non è lo studio che ti rende maturo ma lo trovo necessario per sviluppare la criticità necessaria per diventarlo.

Ci sediamo attorno al tavolo ed iniziamo ad affrontare la conversazione più seriamente.

<<Allora, di quali aggiornamenti parlavi?>> chiedo.

<<Ho ascoltato una conversazione>> si prende del tempo per ricordare e fare il punto della situazione.

<<Arya è pedinata, c'è qualcuno che riporta ogni suo movimento e sinceramente non so per quanto sarà ancora al sicuro>> confessa sinceramente preoccupato cercando di leggere nella mia espressione quanto questa notizia mi abbia potuto sconvolgere.

Dentro agli specchi non solo il riflessoWhere stories live. Discover now