Capitolo 12

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Arya pov
Stranamente quest'oggi non è l'assordante frastuono della sveglia a farmi aprire gli occhi bensì, il lancinante mal di testa che avverto stritolarmi il cervello.
Accendo la schermata dell' iPhone prendendo atto del fatto che sono ancora le 6 del mattino e che Jennifer ed Ella, stanno ancora dormendo con il trucco ed i vestiti della sera precedente.

La sera precedente.

Appena rifletto su queste parole, piccoli flashback si manifestano nella mia testa rapidi e confusionari, quando li inizio a collegare desidero quasi di non aver mai ricordato.
Che disastro.

La situazione continua a non far altro che peggiorare quando incontro la mia figura riflessa nello specchio.
Le condizioni delle mie amiche sono davvero notevoli rispetto allo stato in cui mi trovo io.

Essendo così insolitamente presto, decido di prendermela con calma ed immergermi in un terapeutico e rigenerante bagno caldo perché io ho assolutamente bisogno di rigenerarmi, anche se psicologicamente ma dovremo accontentarci.
Mi rendo presentabile e mi avvio a lezione piuttosto controvoglia, questa è l'unica costante di oggi.
                            ~~~~~~~~~~~

<<Che ne dice me lo spiega lei signorina Miller?>>
Sobbalzo uscendo dal mio stato di ipnosi nella quale ero rapita dai miei mille grattacapi.

<<Cosa?>> ruoto la testa frastornata verso destra e sinistra sollevandola dalla mia mano che usavo beatamente come cuscino.

<<L'esotimo>> mi ammonisce il prof che mi rivolge uno sguardo di superiorità.

<<Sssi, certo, l'esotimo..>> il panico mi sta tenendo per mano.

<<Ehm allor->>
Cerco di prendere tempo biascicando qualche inutile congiunzione fin quando avverto non ce ne sia più bisogno.

<<Esotismo: fenomeno culturale propenso ad un apprezzamento presso le culture e le caratteristiche di altre epoche.
Durante il romanticismo il termine venne approfondito e distinto tra spaziale e temporale per descriverne un interesse verso un luogo o verso un'epoca>>

Ringrazio mentalmente la voce proveniente dalle ultime file per avermi salvato dalle grinfie del professor Ryler, mi odia sin dal primo giorno, dannato cerebroleso.
Giurerei di essere diventata il suo passatempo preferito.

Quando il suono della campanella fa concludere la lezione, riconosco la voce di prima che non credo d'aver sentito già prima, così una volta avvistato, incrocio la sua strada e decido di ringraziarlo.

<<E comunque la sapevo>>

Si, questo è il mio strano modo di ringraziare.

<<Lo so>> dice con tono atono.

<<Sul serio?>>

<<Ovviamente no ma se ti fa piacere raccontarla così a me sta bene>> sorride.

Ricambio con una smorfia piacevolmente incuriosita chinando il capo e fissandolo di sbieco un po' confusa.
È curioso.
Decisamente alto e scolpito, capelli neri ed occhi del medesimo colore nascosti leggermente da alcuni ciuffi, un viso ben squadrato come la decisione che avverto nella sua personalità.

<<Mi studi>> afferma d'un tratto.

<<A te non sembra che abbia già abbastanza da studiare per studiare proprio te?>> lo sfido beffarda.

<<Magari si, ma io sono sicuramente più interessante dell'esotismo>>
Si avvicina al mio viso dandomi un tocchetto sul mento prima di andare via lanciandomi un'ultima occhiata dall'alto al basso.

Dentro agli specchi non solo il riflessoWhere stories live. Discover now