Capitolo 54

3.9K 173 42
                                    

Jackson pov

<<Che diavolo vuol dire "È tutto il giorno che provo ad approcciare con un essere di sesso maschile?">> sbotto incredulo a quello che mi è stato appena riferito.

<<Che vuoi che ne sappia, è quello che mi ha detto>> risponde Nick dall'altra parte del telefono.

<<Dice che tutti, appena sentono il suo nome, scappano a gambe levate e che è sicuramente colpa tua>>

Certo ovvio, quando mai per lei non è colpa mia.

<<Ora facciamo i seri, È SICURAMENTE COLPA TUA>> chiarisce con tutta l'ovvietà possibile.

Ma da quando il mondo si è coalizzato contro di me?

<<Ma, il fatto che sia venuta a chiedere a me, fa dedurre che c'è qualcosa fra voi che non va o meglio, qualcosa che non va oltre il fatto che già di base dentro di voi c'è qualcosa che non va, non so se mi spiego>>

Sono allibito dai giri di parole immensi che ha fatto per comporre due frasi in croce ma gli devo riconoscere che il concetto ha comunque senso, purtroppo.

Tranne la parte "è sicuramente colpa tua" perché no, giuro che questa volta non lo è.

<<Sai mi sono stancata di questo tuo stupido giochetto>> sbatte pesantemente la porta dell'ingresso come se nominarla avesse fatto in modo di teletrasportarla qua.

Arriva urlando furibonda come un uragano pronto a distruggere e spazzare via tutto quello che la circonda e la ostacola senza lasciare alcun beneficio del dubbio, con la certezza che lei sappia sempre tutto di tutti.

<<Ti richiamo>> riaggancio la chiamata così da mettere fine a tutto questo trambusto.

<<Che diavolo ti passa per il cervello?
Vuoi che gli altri credano che io ti appartenga ma nel frattempo te la spassi con le altre??>>

<<Io non sono il tuo fottuto giocattolo>> scandisce parola per parola giungendo a pochi centimetri dal mio viso.

Mi passo una mano fra i capelli incalzando un sorriso sbigottito dall'idea che lei ha di me.

<<La pazienza non è il mio forte e tu stai giocando sul filo del rasoio perciò SMETTILA DI TRATTARMI COME SE IO FOSSI OSSESSIONATA DA TE>> mi minaccia ringhiandomi contro.

<<L'ho mai detto?>> tronco freddamente senza smuovermi.

Non mi piace questo suo atteggiamento e mi da pericolosamente sui nervi.

<<Ce n'era bisogno? Ti sorprendo con altre ragazze e quando poi sono io che pro->> afferro saldamente quel suo dannato braccio che continuava a dimenare davanti al mio viso senza permetterle di continuare ulteriormente la frase.

Odio sapere che ha trascorso la giornata a flirtare con altri e odierei ancora di più sentirmelo dire dalle sue labbra.

<<Si! Si che ce n'era bisogno cazzo!
Siamo simili non uguali non puoi pretendere di essere nella mia testa, sapere cosa penso e come agisco quando non ci sei>> sbotto al limite della pazienza coprendola con la mia voce.

<<Ti sei mai chiesta se anche tu fai degli errori quando scegli come reagire alle cose?
Te lo dico io, NO>> le sbatto in faccia la verità perché i miei nervi non mi permettono di dirle altro se non questo.

Dentro agli specchi non solo il riflessoWhere stories live. Discover now