Capitolo 43

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Ho un mazzo di mille ragioni
perché se mi sfiori
fiorisco da dentro.

Appena terminate le lezioni, ricevo un messaggio di Jennifer la quale mi prega con particolare insistenza di recarmi al Velvet perciò decido di darle retta attraversando i vialetti del campus per raggiungerla.

Una volta lì, trovo anche Jackson, Ella e Nick che mi raccontano di aver ricevuto il medesimo messaggio così, finalmente arrivata, Jennifer rimuove l'alone di mistero dietro alla sua bizzarra richiesta.
Il movente di questo incontro è la festa a sorpresa che vuole organizzare per il compleanno di Aron questa sera.

<<Non essere il solito rompiscatole, dovete esserci per forza!!>> si innervosisce assumendo un colorito rossiccio in volto. 

<<Ti ho detto che non possiamo, abbiamo già da fare>> obietta controvoglia Jackson che a stento la ascolta.

Aggrotto le sopracciglia piuttosto infastidita dalla sua presunzione di poter scegliere per entrambi.

Cosa ti fa credere che puoi prendere decisioni al posto mio?

<<Sarò la prima ad esserci>> contraddico con entusiasmo la sua risposta facendo rilassare leggermente i suoi nervi tesi.

Sorseggio rumorosamente il mio frappè e gli dedico un sorrisetto sprezzante che non perde tempo a dimostrarmi non apprezza particolarmente infatti, in risposta, mi indirizza uno sguardo ammonitore piuttosto marcato inghiottendo rumorosamente un pugno di patatine fritte.

Non posso credere che sia così sbruffone e presuntuoso, non osa nemmeno nascondere il suo fastidio anzi si comporta come se intorno a noi non ci fosse nessuno a cogliere i suoi segnali di cattività.

<<Hai qualcosa in contrario per caso?>> chiedo seccata allungandomi in sua direzione attraverso i gomiti sul tavolo.

<<Oddio ci risiamo>> si lamenta Nick ritrovandosi insieme agli altri in mezzo al nostro millesimo scontro a sangue freddo sempre un po' più glaciale del precedente.

Schiarisce il tono della voce rimarcando la mia posizione sul tavolino, siamo esattamente un viso contro l'altro.

<<Ho in contrario che dovresti assumerti le tue responsabilità visto il casino che hai fatto per averle>> chiarisce come se stesse trattando l'argomento meno riservato di questo mondo.

Spalanco leggermente gli occhi appurando la reazione disorientata dei nostri amici ingenuamente ignari del significato della sua affermazione ma comunque preoccupati.

Capisco il suo giochetto, crede che facendomi queste sottili frecciatine possa mettermi in difficoltà nel rispondere in mezzo a loro.

<<Mio Dio quanto sei drammatico, la fai sembrare come se dovessi addestrarmi ad uccidere qualcuno>> rispondo con finta ironia ma con qualche occhiata pungente che probabilmente però ha destato sospetti non solo a Jackson colto da una risata nervosa.

<<Sto scherzando, ovviamente>> li rassicuro mettendo fine al loro silenzio tombale ed al terrore nei loro occhi sbarrati.

Impulsivamente Jackson smorza l'aura di tranquillità che ho cercato di far subentrare quando si alza e lascia il locale.

Maturo da parte tua.
Come sempre.

<<Jenny, noi questa sera dovremmo esibirci l'hai dimenticato?>> chiede Ella riportandomi alla mente i miei ed i suoi impegni.

<<Certo che no, in realtà ho chiesto a George di riservare il locale per l'evento, ci esibiremo comunque ma con un pubblico più ristretto.
Sarà strabiliante!>> urlecchia eccitata.

Dentro agli specchi non solo il riflessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora