Capitolo 49

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<<Tieni metti questo>> mi porge il casco Jackson.

In seguito alla chiamata di Dave, abbiamo deciso di tornare a casa insieme sulla sua moto così da non perdere tempo e sentire cosa ha da dirci.

<<Te lo sogni mi tira i capelli questo coso, li ho lisciati proprio stamattina>> gli lancio uno sguardo disgustata.

La verità è che amo sentire il vento insidiarsi fra la mia capigliatura dandogli vita propria, ogni ciocca nuota nelle onde del vento.

Sorride compiaciuto come se comprendesse pienamente le mie motivazioni e monta in sella facendomi spazio dietro di lui.

<<Metti quel "coso">> mi ordina prendendosi gioco di me una volta messo il suo.

Prendo posto, il mio interno coscia cornicia il suo esterno gamba.

Stringo il suo torace come a farlo aderire sul mio metto ed insinuo la mano all'interno della sua maglietta accarezzandogli gli addominali bollenti ed in tensione, gli ultimi allenamenti hanno fruttato anche su di essi a quanto pare sebbene fossero già definiti.

<<Hai intenzione di fare un incidente?>> ironizza non appena i miei polpastrelli scendono un po' troppo in basso sfiorando l'elastico dei suoi boxer.

<<Oh dai, pensavo servisse di più a farti perdere il controllo>> lo beffeggio presuntuosamente impavida sebbene quel contatto non sia indifferente neanche a me.

Stacca una mano dal manubrio e stringe la mia coscia con virilità e decisione.

<<Dipende da chi prova a farmelo perdere.
Dovresti ritenerti fortunata Lolly pop>>

Sorrido per qualche secondo fin quando ciò che noto mi riporta ad assumere un atteggiamento serio e ricompormi.

<<C'è una volante>>

<<A quanto stai andando?>> chiedo in allerta.

<<A troppo piano per avere problemi>>

<<E allora perché ci stanno inseguendo?>> attiro la sua totale attenzione tanto da guardarsi alla spalle insospettito attraverso lo specchietto.

Inizia a rallentare al contrario di loro che avanzano verso di noi fino a sorpassarci e chiederci di accostare.

<<I vostri documenti>> chiede quello che era al volante poco garbatamente.

<<Qual è il problema?>> controbatte Jackson con aria contrariata.

<<Le faccio io le domande ragazzino, i documenti>> allunga la mano verso di lui esigente.

Dopo qualche sguardo di disapprovazione glieli consegna per evitare fraintendimenti ma il suo collega sembra non essere ancora soddisfatto.

<<Di entrambi>> indirizza la mano l'altro questa volta in mia direzione.

<<Sono io alla guida cosa c'entra lei?>> sbotta spazientito puntandolo con degli occhi capaci di fulminarlo.

L'altro non gli rivolge alcun tipo di attenzione anzi, insiste indicandomi la sua mano con intransigenza.

Ha un'evidente cicatrice tra il pollice e l'indice quasi impossibile da notare o nel mio caso, dimenticare.
Immediatamente prendo atto di dove già l'avevo vista, quel giorno al centro commerciale su uno degli scagnozzi di Tom.

Probabilmente hanno solo bisogno di accertarsi che sia io per eliminarmi.

<<Lo perdoni agente è stata una giornata dura per lui, la sua fidanzata Arya gli ha confessato di essere "insoddisfatta" a letto e beh sa quanto per noi ragazzi possa essere disastrosa e umiliante una dichiarazione simile? Tremendo>> sperpero teatralmente cercando i documenti nella mia borsa.

Dentro agli specchi non solo il riflessoUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum