Capitolo 61

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Jackson pov

È trascorsa una settimana da quando abbiamo vinto eppure a me, sembra di aver perso tutto.

Ho visto mio padre morire davanti ad i miei occhi e nonostante ciò, io, non provo niente.
Abbiamo vinto la causa legale, ottenuto un risarcimento per tutte le lacrime versate ma nemmeno questo mi tocca in minima misura.
Forse è l'asetticità stessa che provo, a crearmi questo dissidio interiore tale da chiedermi se sono poi così diverso da lui, se sono poi più umano.

L'unica cosa che mi spezza il cuore, che mi fa venire voglia di urlare, che mi trafigge e lacera dentro, è il pensiero di Arya.
Venderei la mia vita al diavolo per lei ma a quanto pare non serve neanche quello.

<<Vado da lei>> avviso Dave mentre esco finendo la mia sigaretta.

<<Jackson..>> sospira dispiaciuto.

Questa casa sembra un funerale da quando non c'è lei a pasticciare in cucina, a far irritare Dave, a grattare la pancia di Lupin che la segue tutto il giorno ed a far irritare me con le sue ripicche infantili ed il suo caratterino arzillo.

Continuo a vederti in tutti gli angoli della casa.

<<Ti hanno detto mille volte che è necessario stia da sola>> aggiunge.

<<Rimarrà da sola solo il giorno in cui morirò, forse>> tronco fermo sul mio pensiero sbattendo la porta d'ingresso.

Ho bisogno di sentire la sua pelle, di respirare il suo profumo e di tenere le sue mani fra le mie.
È una settimana che non mi permettono di farlo ma a me sembra un secolo.
Le ho promesso che mai più, mai, l'avrei lasciata da sola e così sarà.

Questa volta ho intenzione di mantenere questa promessa.

I pensieri prendono possesso della mia testa tanto da non rendermi conto nemmeno di aver già percorso tutta la strada in così poco.

Percorro i gradini dell'ospedale a coppie di due con passo felpato, rapido come un bambino trepidante di raggiungere il suo posto preferito ed effettivamente è ciò che sto facendo, il mio è lei.

<<Jackson, ancora tu..>> sospira l'infermiera che mi ha visto qui fuori dalla sua stanza per più volte ignara che quelle volte, non siano nemmeno tutte.

<<Per favore>> la imploro stanco di combattere per qualunque cosa oltre la sua assenza.

<<Lo sai, ci sono le guardie, posso fare poco..>> biascica sotto voce temendo arrivino da un momento all'altro.

Volto il capo in direzione della vetrata per nascondere il tentativo delle mie lacrime di straripare.
L'unica cosa che si intravede da qui, è qualche ciocca dei suoi capelli scompigliati di cui si lamenterebbe subito nonostante lei sia sempre un angelo.

<<Proverò, ma non ti garantisco nulla>> sostiene dopo essere rimasta a compiacere la mia reazione forse poco mascherabile.

Mi fa cenno con la testa di seguirla ma, come previsto attiriamo subito l'attenzione degli agenti appena ci avviciniamo alla porta.

<<Cosa sta facendo? Sa che non può far entrare nessuno oltre il personale autorizzato?>> chiede con fare autoritario uno di loro alzandosi da una delle sedie disposte lì fuori.

Ai ajuns la finalul capitolelor publicate.

⏰ Ultima actualizare: Apr 26 ⏰

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