Capitolo 50

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Finalmente arrivati sotto casa, ancora prima di mettere piede al suolo, Lupin si accorge della nostra presenza ed inizia ad abbaiare parecchio agitato come se avesse percepito il pericolo che abbiamo affrontato ancor prima che ne potessimo parlare.
Dave apre la porta permettendo al cane di fiondarsi verso Jackson alla velocità della luce e, dopo essersi accertato che stesse bene, allunga il suo musino verso di me ed inizia a verificare che anche io sia scampata al pericolo regalandomi qualche leccata di pura felicità.

<<Devo preoccuparmi che a breve mi sostituisci per lei?>> assottiglia gli occhi verso il suo cucciolone che ha appena mostrato preoccupazione nei miei confronti.

Dopo qualche giro di perlustrazione della moto ed annesse imprecazioni di Jackson per via dei fori recati dai proiettili alla carrozzeria, entriamo in casa e mettiamo al corrente Dave dell'accaduto e non sembra particolarmente sorpreso.

<<È tutto collegato>> ghigna nervoso lasciandoci più confusi di prima.

<<Ha annunciato che il gala si svolgerà fra due settimane ed ha bisogno di assicurarsi che andrà nel migliore dei modi>> chiarisce le nostre idee mettendoci al corrente dei pezzi mancanti dei puzzle.

<<Il fatto che Arya sia riuscita a scappare al centro commerciale, lo fa iniziare a dubitare di non avere più le cose sotto controllo, inizia a credere tu possa essere una minaccia per lui>>

Sorrido soddisfatta con gli occhi colmi di vendetta, quasi li sento ardere perché se è vero che essere sotto il suo mirino mi mette in pericolo, è anche vero che inevitabilmente anche lui è sotto il mio.

<<È proprio ciò che volevo>> esprimo a parole il mio assenso e la mia soddisfazione.

Jackson mi rivolge uno sguardo preoccupato, lo stesso che riconosco negli occhi di Dave e Lupin sin da quando il pensiero di averlo potuto perdere si è insidiato in loro.
Quest'aura che fluttua attorno a noi , è parecchio sconosciuta alla mia quotidianità, di solito nessuno ha paura di perdermi perché nel mio caso sono già stata io a perdere tutti loro.

Percepisco di essere estranea a questo momento così intimo perché la loro è da tempo ormai una solida famiglia e così, decido di andare a prendere una boccata d'aria sulla veranda dove potrò mandare giù ancora una volta il mio nodo in gola.

Respiro a pieni polmoni inondandoli della purezza che emana l'ossigeno di questa foresta incontaminata cercando di disintossicarmi dai miei pensieri tossici fin quando avverto una presenza farsi sempre più vicina.

Jackson non è proprio il momento di giocare. 

<<Oh, tu non sei Jackson>> mi inginocchio per avvicinarmi a Lupin intendo a guardarmi con la testa inclinata verso un lato come a studiarmi.

Decido di sedermi li, sulle mattonella fredde e senza esitare, anche lui si stiracchia per bene mettendo in bella vista il suo pancino pronto a ricevere le mie carezze.

<<Sei così innocente sai, ti invidio la vita non ti ha marchiato e non sai quanto tu sia fortunato per questo piccolo Lupin>> biascico facendomi ipnotizzare dalla direzione cangiante del suo pelo a contatto con le mie dita.

<<Non esserne così sicura>> la voce di Jackson mi avverte della sua presenza in mezzo a noi.
Ero così sovrappensiero da non accorgermi dei suoi passi.

Mi raggiunge e prende posto accanto a me su quel suolo che adesso sembra già un po' meno freddo.

<<Hai scelto un ottimo orario per venire qui.
L'attimo poco dopo il tramonto incute un senso di pace paradisiaca>> estrae una sigaretta dal suo pacchetto.

Dentro agli specchi non solo il riflessoWhere stories live. Discover now