4 - Charlie

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Arrivo a casa sudato, ho mille pensieri che mi affollano in testa, ma ciò che mi rende così elettrizzato è la gioia che provo nel aver passato del tempo con i miei fratelli e sapere che loro non mi odino, o almeno così non sembrava. James mi ha chiesto esplicitamente di vederci domani, e io non vedo l'ora che lo sia già. È stato il pomeriggio più bello da non so quanto. E non solo ho fatto qualcosa di diverso da ciò che faccio ogni giorno, ma ho parlato con qualcuno, e quel qualcuno erano le persone più importanti della mia vita. Non hanno idea di quanto mi siano mancate, di quanto abbia fantasticato per anni del momento in cui ci saremmo rivisti e...

Mi accascio strisciando sulla porta di casa e parto con i singhiozzi. Diventano sempre più forti mentre le lacrime iniziano a rigarmi copiose il viso. Sono già così triste perché ci siamo dovuti separare. Mi è bastato un pomeriggio per rendermi così avaro. Voglio stare con loro, tornare a casa con loro, condividere la stanza che avevamo da piccoli, voglio sentirmi di nuovo loro fratello. Piango fino a quando non mi si esauriscono tutte le lacrime e rimango esausto, spento a terra in quella casa vuota e buia. Non è silenziosa perché i vicini litigano di nuovo. Guardo con aria assente il muro da cui dietro arrivano le urla e con la mente ormai sgombra mi alzo. Mi lavo, ordino casa, preparo la cena e vado a letto. Quando sento la porta di casa aprirsi, dopo ore in cui la mia mente ha continuato a riportarmi in quel locale, rimango a guardare l'oscurità fino a quando non sento il rumore della porta della sua stanza da letto aprirsi. Chiudo gli occhi e cerco di addormentarmi.

Il giorno dopo sono appostato di nuovo come un ladro a sbirciare dal muretto per guardare i miei fratelli quando usciranno nel parcheggio. Sono arrivato qui così in fretta che l'ultima campanella della loro scuola deve ancora suonare. Sono senza fiato ma anche eccitato. Mi parleranno ancora oggi? Staremo ancora insieme? Campanella e poi un mare di ragazzi che iniziano a sciamare in ogni direzione. Passa poco perché io veda i miei fratelli e i loro amici uscire nel parcheggio. Elijah saltella gli ultimi gradini e inizia a guardarsi attorno impaziente. Anche James ha lo sguardo alzato come se fosse in allerta. Questa volta reprimo l'impulso di nascondermi quando i loro occhi mi puntano. Elijah mi sorride alzando un braccio. - Charlie, qui!

Prendo un enorme respiro e mi avvicino con lo sguardo basso e le guance in fiamme. I loro amici mi stanno osservando da cima a fondo. Mi fermo giusto appena dietro i miei fratelli. Ora che ci penso, cosa sto facendo qui? Di cosa dobbiamo parlare? Non gli sto dando fastidio? Insomma, chi vuol essere importunato dal loro fratellino fuori scuola? Elijah mi passa una mano nei capelli. - Per un attimo ho pensato di essersi sognato tutto ieri, sono contento che sia vero.

Lo guardo in faccia e sembra dire la verità. Per un attimo ho voglia di nuovo di piangere e abbracciarlo, perché anche io ieri non volevo addormentarmi per paura di svegliarmi e scoprire che era tutto un sogno. - Sei stato bene, Charlie? - mi domanda James e io annuisco. Non posso dire che ieri è stato il giorno più bello della mia vita. Ritrovarmi insieme a loro dopo essere sempre solo è stato per me come un sogno.

- Charlie - il ragazzo dai capelli rossi nel gruppo mi si avvicina e d'istinto faccio un passo indietro. Di solito le persone che mi prestano attenzione vogliono solamente denigrarmi, urlarmi o colpirmi - ti ricordi di me? - Mi sorride fermandosi, forse percependo la mia ansia, e io lo esamino. È vestito con capi che sembrano costosi e ha una mini cicatrice sotto il mento. Ma sono sicuro che se la sia fatta quella volta cadendo dalla bicicletta provando a rincorrere James quando eravamo piccoli.

- B-Benni - balbetto.

C'è uno scoppio di risate, anche i miei fratelli ridono. Il rosso scuote la testa senza togliersi un sorriso dalla faccia. - Mi ero dimenticato della tua fissa nel volermi chiamare in quel modo.

Oh, giusto. In realtà quello era un soprannome che gli avevo dato io, ma nessuno lo chiamava mai così. Arrossisco, devo averlo imbarazzato davanti ai suoi amici. - B-Ben - cerco di rimediare.

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now