Epilogo - Charlie

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- Baker, non devi farlo se non vuoi - mi dice Jeff lanciando un'occhiata dietro di sé. Le urla diventano sempre più forti.

- Jeff, forse sei tu che hai paura di farti lo scivolo più pericoloso - incrocia le braccia al petto Alan. Siamo tutti e tre bagnati dalla testa ai piedi. È estate e siamo andati in piscina con papà, i miei fratelli e i nostri amici.

- Di che parli? - gli punta un pugno contro Jeff. - Guarda che questi tipi di scivoli li facevo quando avevo già cinque anni!

- Ottimo - gli sorride freddo Alan - andiamo allora. Charlie?

Rido annuendo, mi sto divertendo un mondo. Da quando siamo arrivati non abbiamo fatto altro che fare tuffi in piscina o scendere per scivoli acquatici. - Charlie, fai lo scivolo con me - mi dice Alan, ma Jeff sbianca.

- Si fa a due, e lui deve già farlo con me!

- Paura di scendere da solo? - lo provoca Alan e ormai è diventata una routine.

- S-scusate - dico - ho promesso a p-papà che sarei andato c-con lui. I-iniziate ad andare.

Mi volto e torno di fretta ai nostri posti mentre Alan mi urla che aspetteranno all'ingresso dello scivolo. Mi sbrigo per andare da papà. Lo trovo sotto l'ombrellone a dormire. Mi agito sul posto, dovrei svegliarlo? Ma se vuole riposare non dovrei farlo, anche se mi aveva promesso che sarebbe venuto con me. Qualcosa gli atterra addosso di colpo e vedo che è un bicchiere di plastica vuoto che ora giace inerme a terra. Papà si sveglia e io guardo la persona a un ombrellone di distanza che gliel'ha lanciato. Si accorge che la sto fissando e subito ritorna a leggere il suo libro facendo finta di nulla. Mi viene da ridere, è Emily.

Qualche giorno fa papà era a telefono con lei, così gli ho chiesto di passarmela perché volevo ringraziarla per il regalo. La cosa ha sorpreso loro quanto me, ma quando ho iniziato a parlarle ho subito capito quanto fosse diversa dalla persona che mi ero immaginato. Parlava agitata, sembrava nervosissima nel conversare con me. Mi ha chiesto come stavo, se davvero il regalo mi era piaciuto. Mi ha chiesto di Ebony, poi mi ha parlato dei suoi animali a casa, cane e tartaruga, e poi ha parlato ancora e ancora. Emily è una chiacchierona.

Quando ho finito di parlare con lei a telefono ho detto a papà che volevo vederla di persona, ero stanco di sovrapporre la sua immagine a quella della mamma. Volevo dare un volto alla voce gentile e allegra che avevo sentito. Così si è organizzata una cena a casa, ero nervosissimo, ho avuto il mal di pancia fino a quando non è venuta e ho visto che non era per nulla uguale alla mamma. Ha il viso rotondo, è un poco più in carne e ha i capelli castani. La trovo davvero molto bella. Ma non gliel'ho mai detto, mi fa ancora paura parlare con lei. Penso se ne sia accorta, perché quella sera non mi forzava a entrare nella conversazione, parlava con papà e ignorava le frecciatine di Elijah. Ci ha portato dei regali. A me una lampada con il Bat segnale che anche Elijah guardava sbigottito; a Elijah un album competo di una band famosa che segue tanto e a James una maglia firmata di un giocatore famoso di basket. Elijah se ne è uscito dicendo che se voleva comprarci con dei regali ci stava riuscendo e siamo scoppiati tutti a ridere. A Emily piacciono i gialli e i romance, la musica e l'arte. Dice che non le piace il silenzio e cerca sempre di riempirlo con le parole o le note. Suona il violino e ha una strana fobia per i cavalli. Ci ha raccontato tutto questo a quella cena, e verso la fine non avevo più l'immagine della mamma al fianco di papà che me lo portava via.

Quando abbiamo organizzato per venire in piscina oggi, ho chiesto a papà se veniva anche Emily e lui mi ha domandato se andasse bene chiederglielo. Abbiamo portato i nostri amici e non volevo che papà si sentisse escluso, così ho acconsentito. Ma Emily non si è mai imposta, si è seduta sotto un altro ombrellone per darmi la possibilità di stare vicino a papà e i miei fratelli. Da lontano la vedo parlare con lui, ma ogni volta che mi avvicino ritorna alla sua sdraio. Ero confuso sulla cosa, allora papà mi ha detto che Emily vuole darmi tempo per abituarmi a lei, non vuole darmi fretta, e l'ho molto apprezzato. Mi sento ancora un po' a disagio quando ci sta lei in giro, ma è molto gentile e so che è solo una questione di tempo perché possa diventare mia amica.

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now