33 - Elijah

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Ora che Charlie si è svegliato, i dottori sono positivi al recupero. È giovane, dicono, si può rimettere in breve tempo se lo vuole. Ma anche se hanno detto questo, Charlie dorme tantissimo. Si sveglia sempre senza forze, io e James gli diciamo qualcosa, cerchiamo di parlargli, ma lui non ci risponde mai. Annuisce o scuote la testa a qualche domanda che gli fa il dottore e si riaddormenta subito esausto. L'infermiera ci ha detto che è normale, che ha bisogno di dormire per riprendersi e che noi abbiamo bisogno di pazientare, ma la cosa mi provoca ansia. Voglio che stia subito meglio, ma anche James mi dice che devo smetterla di essere così agitato, che Charlie lo sentirà. Ha ragione, e quando si sveglia la mattina dopo cerco di tenermi allegro.

- Ehi, fratellino - gli dico - ti va se più tardi ci vediamo un film? Ho scaricato quello che non siamo riusciti a vederci al cinema. La qualità non è delle migliori, ma si può fare.

Lui non mi guarda e continua a giocherellare con i tubicini del naso. - Non toccare - lo riprende James, e lui fa cadere di peso la mano sul letto. Lo fulmino con lo sguardo, non è il momento di parlargli in questo modo. James recepisce il mio messaggio, sospira e si avvicina. - Se hai voglia di vedere quel film - propone - ci sono anche io, che ne dici?

Alza gli occhi su di lui un po' perplesso e annuisce con sguardo spento. Beh, è un inizio, penso. Poi bussa alla porta Michelle Brown, la tizia che sarebbe temporaneamente la tutrice di Charlie affidata dal tribunale. Si presenta a lui sorridente con un enorme vestito a fiori. Gli dice che momentaneamente farà le veci di sua madre visto che di lei non si hanno notizie da qualche giorno. L'ha detto quasi come se fosse andata fuori città per un po' e avesse promesso di ritornare presto. Charlie la guarda confuso, ha delle domande ma non apre bocca. Non volevo che glielo dicesse per evitare che si preoccupasse di più, ma fuori Michelle ha detto che è importante la comunicazione, che in quella questione delicata Charlie doveva almeno sapere le informazioni essenziali. Gli dice anche che non deve preoccuparsi, che se ha domande è a completa disposizione, e non aggiunge niente che non dovrebbe dire. Si vede che è una professionista e sa cosa dire in queste situazioni. Io e James camminiamo sempre sul filo del rasoio quando parliamo con Charlie per paura di poterlo agitare. Michelle rimane con noi un'ora, Charlie nel frattempo si addormenta di nuovo, e poi va via promettendo di tornare domani. Non mi sta ancora simpatica, ma ammetto che ci sa fare.

Quando viene papà, Charlie dorme ancora, non ha avuto modo finora di vederlo sveglio. Ho come la sensazione che stia ritardando il momento in cui dovrà affrontarlo. Chiede come sta, cosa ha fatto, e non abbiamo molto da dirgli se non che si è svegliato un paio di volte, ma si è rifiutato di mangiare toccandosi la gola. Il dottore lo ha visitato, ha detto che per oggi se vuole può ancora astenersi da usarla, ma da domani può tranquillamente iniziare a bere liquidi e mangiare cibi morbidi. Papà sembra contento di sentire questo e dice che rimarrà per la notte. - Riguardo quella questione? - domanda James, evita di dire apertamente parole come tutela o servizi sociali davanti Charlie, in caso fosse sveglio e ci sentisse.

Papà scuote la testa. - Domattina ho un'udienza in tribunale, vi terrò informati - nessuno di noi due dice più nulla ma siamo preoccupati. Cosa se decidono che è meglio per Charlie andare in un'altra casa con genitori affidatari? Sarebbero davvero capaci di separarci in questo modo? Charlie inizia finalmente a svegliarsi di nuovo. Apre appena gli occhi, stanco, ma non guarda nessuno.

- Charlie - lo chiama piano James - c'è una persona qui che vorrebbe vederti - lui alza lo sguardo su James e vedo la sua vista spostarsi lentamente dietro di lui, su papà. Qualcosa gli scatta nella testa, sgrana improvvisamente gli occhi nel panico e cerca di mettersi seduto, anche se James gli dice di non muoversi visto che non può ancora farlo assolutamente.

- Charlie - lo chiama papà senza avvicinarsi - sono io - ma Charlie inizia ad ansimare, con il terrore negli occhi, e scoppia improvvisamente a piangere. - Charlie - lo richiama papà, con la faccia di chi avesse appena ricevuto un pugno allo stomaco. Fa qualche passo, ma Charlie lo vede, trema e si copre la testa piangendo più forte.

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now