Missing Brother [Completa]

17 - Charlie

Oggi c'è la partita di James. Mi ha detto di venirci assolutamente, di non mancarla, e io ci tengo troppo a vedere lui giocare; perciò sono arrivato in anticipo rispetto all'orario in cui dovevo vedermi con Elijah e gli altri. La partita si terrà nella loro scuola, e già vedo diverse persone dirigersi verso l'ampia palestra. Io aspetto nel parcheggio, un po' a disagio vedendolo affollarsi di persone. È sabato, e io sono uscito di nascosto di casa visto che oggi è il giorno libero di mamma e di solito lo passa a casa. Ho aspettato dietro la porta della mia camera che si alzasse per andare in bagno, e quando è arrivata l'occasione, non me la sono fatta scappare. In silenzio ho attraversato il soggiorno e sono uscito fuori casa. Chissà quanto la mamma si arrabbierà per il fatto che sono uscito senza permesso. Lei non vuole mai che esca se non per andare a scuola. Dice che dopo devo subito tornare a casa.

- Charlie - trasalisco al mio nome e mi volto per vedere Elijah e i suoi amici uscire fuori dall'auto parcheggiata - sei in anticipo.

- M-mi dispiace - dico a mio fratello.

Lui mi appoggia una mano in testa. - Per cosa ti stai scusando adesso? - poi mi fa un enorme sorriso. - Andiamo a prendere posto.

Gli altri mi salutano e io ricambio, non è più così disagiante stare con loro. Sto imparando a conoscerli, sono davvero gentili e simpatici, e non hanno mai provato a farmi del male. Entriamo nella palestra, ci sono tanti rumori e tante persone. Le squadre si stanno riscaldando e si sente il rumore della palla che rimbalza sul pavimento, voci emozionati. Io e gli altri ci sediamo sugli spalti, in mezzo alla folla, dove ci sono altre persone che tifano la nostra scuola. Ci sono sia studenti che adulti. Cerco di intravedere mio fratello fra i giocatori e lo trovo. È concentrato a riscaldarsi con gli altri, lo sguardo serio, pronto a fare di tutto per portare la squadra alla vittoria. C'è anche Donald accanto a lui con al braccio la fascia da capitano, gli bisbiglia qualcosa a un orecchio e guardano un giocatore della squadra avversaria. Mio fratello annuisce. Sembrano così seri, percepisco la tensione nell'aria, e la partita deve ancora iniziare. Non riesco a togliergli gli occhi di dosso. Ha l'uniforme della squadra, che richiama quelli della scuola, nera e rossa. Quella della squadra avversaria è gialla.

- Sei emozionato, Charlie? - mi chiede Elijah.

Annuisco con troppo entusiasmo. - N-non lo v-vedevo g-giocare da m-molto.

Mio fratello fa una smorfia. - Detesto ammettere che è migliorato molto.

I coach di entrambe le squadre richiamano a raccolta i loro giocatori, nel frattempo entra una mascotte in mezzo al campo e fa capriole e fa scherzi che mi fanno ridere tantissimo. Poi finalmente inizia il primo quarto. Mio fratello apre i giochi regalando i primi punti alla squadra, sembra gasatissimo oggi. La folla urla a ogni sua giocata. Lui e Donald sono quelli che fanno più punti. Mi emoziono ogni volta che mio fratello segna, mi trattengo dal saltare in piedi e dire a tutti che quello è mio fratello. Sono orgoglioso di avere un fratello fantastico come lui. Non credevo di poter vivere ancora questi momenti. Gli altri però esultano più di me, Chloe salta in piedi ogni volta e desidererei farlo anche io. Lasciarmi più andare, come loro. Ma se lo facessi ho paura che non potrei più tornare indietro. Non esulterò solo una volta, ma due, poi tre, poi diventerò più avaro, più insistente. Un fastidio, e prima che me ne accorga, i miei fratelli mi odieranno e io rimarrò di nuovo completamente solo. Mi mordicchio un'unghia. Ho paura di rimanere di nuovo solo. Ora che ho riassaporato la vita con i miei fratelli, non potrò mai tornare a rimanere senza di loro.

- Charlie - Elijah mi sposta la mano dalla bocca e me la abbassa - va tutto bene?

Sposto lo sguardo sul campo, un giocatore è a terra e mio fratello ha preso un'ammonizione. L'arbitro gli sta dicendo qualcosa e Donald sta tirando James per un braccio per allontanarlo da un altro giocatore. - C-che cosa è su-successo? - chiedo.