67 - Elijah

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James si alza per l'ennesima volta per controllarmi. Ha dormito nel letto di Charlie ieri notte. Anche se dormire non è la parola adatta per nessuno in casa. Ho avuto alcune crisi d'asma che ho cercato di controllare con l'inalatore. Non volevo andare in ospedale, quindi quando è peggiorato ho preso dei farmaci. James ha aperto le finestre e ha cercato di tenere in circolazione l'aria, anche se diceva che poteva portarmi in ospedale senza dirlo a papà e Charlie, e poi avrebbe mandato un messaggio a papà per avvertirlo. Ho detto di no e verso mattina mi sono calmato, anche se ho ancora il respiro affannoso e mi sento agitato. La cosa peggiore è che ho un po' di febbre. James ha fatto sali e scendi per prendermi sempre qualcosa che mi serviva. Mi sento come un bambino. James non può essere in pensiero per una cosa senza che debba pensare anche a me.

- Come ti senti? - mi chiede stanco e devo rettificare che non abbiamo dormito per nulla. Ho iniziato a lamentarmi durante la notte tra una crisi e l'altra parlando di quella donna. Ero preoccupato e l'ho bombardato di domande, lamentandomi e dicendo che non siamo al sicuro, che non sappiamo cosa vuole, cosa voleva fare. James mi diceva sempre di piantarla, poi abbiamo sentito Charlie piangere ed è stato un sollievo e una pugnalata allo stesso tempo.

Eravamo tremendamente preoccupati per lui. Quando ieri a scuola non lo abbiamo visto ad aspettarci al solito posto sono andato subito in ansia. Eravamo in ritardo, anche se di pochissimo. Da quando papà ci ha detto che quella donna era stata avvistata nelle vicinanze, io e James non abbiamo più perso tempo per andarlo a prendere. Siamo sempre stati i primi ad uscire da scuola e andare da lui. Anche se papà aveva detto che è al sicuro perché quella donna non sa dove va a scuola e non ha ragione per andare da lui, lo vedevo che era sollevato al pensiero che eravamo già lì prima che Charlie uscisse.

Poi, non so come, uscendo ieri nel parcheggio di scuola abbiamo trovato due ruote dell'auto di James forate. Sembrava fatto di proposito e ho continuato a ripeterlo stanotte, ma James è cieco e ha continuato a dire che sarà stata una coincidenza, che qualcuno avrà voluto vendicarsi per qualcosa che ha fatto, ma ho visto che neanche lui ci crede al 100%. Comunque, non abbiamo perso tempo con l'auto, abbiamo chiesto a Benni un passaggio a prendere Charlie, ma abbiamo dovuto aspettare che finisse di conversare con un insegnante che lo aveva trattenuto per parlare delle sue numerose assenze nei passati mesi. Non ci ha messo molto, ma quando siamo arrivati la campanella era suonata e Charlie non c'era. Ho pensato che forse era rimasto di nuovo da Mr. Thompson, ma non ha risposto quando l'ho chiamato al cellulare e siamo entrambi usciti fuori l'auto a cercarlo. Anche Benni lo ha fatto, diceva che forse Charlie era ancora dentro, che avremmo fatto prima a chiedere a qualcuno.

Poi abbiamo visto l'amico di Charlie, Jeff, correre verso di noi. Quando ci ha raggiunto era agitato e parlava velocissimo. Ha solo detto che aveva visto una donna bionda portare via Charlie e che l'avevano fermata in tempo dal farlo. Ci ha detto di seguirlo e siamo corsi da lui. Ero nel panico, non mi aspettavo che qualcosa di simile sarebbe davvero successa, ma sono stato terribilmente sollevato di vedere Charlie in strada circondato da alcune persone. Sembrava terrorizzato, non parlava, e la paura che quella donna, che dovrebbe essere nostra madre, lo stesse portando via chissà dove per fargli chissà cosa, mi ha acceso un terrore che non sono riuscito a trattenere e sono scoppiato a piangere mentre lo stringevo.

Per essere stato solo qualche istante con lei, il mio fratellino si è trovato con un livido enorme sulla faccia, sangue da un labbro rotto e un braccio che non riesce bene a muovere. Cosa sarebbe successo se non l'avessero fermati? Solo a pensarci mi fa ancora salire la nausea. Sarebbe stato come trovare Charlie quella mattina, ma con la differenza che forse non avremmo mai saputo dove l'avrebbe portato questa volta. Charlie, comunque, non ha parlato per tutto il giorno, sotto shock, pallido ha continuato a tremare e abbiamo avuto paura per come stesse reagendo a quella situazione. Per questo siamo stati sollevati di sentirlo piangere ieri notte. È stato solo terribile sentire il modo in cui piangeva: forte, spaventato, come se stesse soffrendo come mai prima d'ora.

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now