59 - Charlie

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Ieri sono successe tante cose. Ero davvero in ansia pensando al fatto che Alan ha visto i segni che ho addosso, ma la conversazione con Elijah mi ha dato da pensare. Non ho mai smesso di pensare ad Alan come un amico, anche se lui lo ha fatto. Non ho dimenticato i pomeriggi passati insieme, come ci aiutavamo quando finivamo nei guai e quando scappavamo di nascosto da casa per seguire James e suo fratello Cooper quando uscivano con altri ragazzi. Se lui mi chiedesse spiegazioni dovrei dirgli la verità, come minimo, glielo devo. Lui è stato mio amico per anni. E anche se l'idea mi terrorizza, devo farlo.

Ma anche se ho detto questo, per tutto il tempo che a lezione siamo seduti vicini, non riesco a guardarlo in faccia. Lui sembra davvero tanto pensieroso, ma mi viene sempre da scappare appena suona la campanella. Sono arrabbiato con me stesso perché non voglio evitare Alan, ma non riesco. So che quello che è successo tra me è la mamma è una cosa sbagliata, ma non riesco a capire di che entità lo sia. Era lei che esagerava? Ero io che non l'ascoltavo?

- Charlie - trasalisco quando mi sento chiamare. Sono a mensa, Jeff è di fronte a me a smanettare il cellulare distratto. Ha alzato solamente un attimo gli occhi su Alan e poi li ha riposati sul cellulare. Sta facendo qualche gioco in cui devi ammazzare delle pecore che escono dappertutto e salire più in alto che puoi. Mi volto verso Alan. Vorrei scappare, ma so che non posso continuare a farlo all'infinito. - Dobbiamo parlare. - Abbasso subito lo sguardo. Perché? Cosa vuole sapere? È per ieri? Guarda Jeff e poi me. - In privato - aggiunge.

Jeff fa schioccare la lingua irritato e smette di armeggiare col cellulare. - Non mi sembra che lui lo voglia.

- È importante - ripete. Io non mi muovo, spero che Alan si stanchi e vada via come fa di solito quando tenta di parlarmi, ma questa volta non lo fa. Poggia le mani sul tavolo e quando qualcuno prova a chiamarlo da lontano lo ignora. - Ne parleremo qui se non hai intenzione di seguirmi. Non me ne vado fino a quando non mi darai una risposta.

Alzo gli occhi su di lui. Ha il solito sguardo impenetrabile. Sembra una via a senso unico, lui può analizzarti fin dentro, ma io non posso capire nulla. - S-su cosa? - balbetto agitato.

- Ieri - mi risponde secco - negli spogliatoi. Quello che ho visto.

Mi alzo di scatto. Sta ritornando la voglia di fuggire via, allontanarmi dal pensiero della mamma, di spiegargli cosa succedeva. Ho il cuore che mi batte fortissimo, ma Alan sembra calmo, pronto ad acchiapparmi in caso corressi davvero via. Ingoio il rospo che ho in gola e guardo Jeff che mi fissa accigliato, poi Alan. - V-va bene.

Mi sembra di vederlo sospirare per il sollievo. Lascio allora il mio pranzo al tavolo con Jeff seduto e seguo Alan fuori la mensa. Non mi parla durante il tragitto e tanti pensieri mi ronzano in testa. Per cosa è arrabbiato esattamente Alan? È arrabbiato, giusto? Ci fermiamo dietro il muro della palestra, all'ombra di un grande albero. Mi agito sul posto e il mio primo istinto è quello di proteggermi da dietro mettendomi di spalle al muro e lui davanti. Ma ovviamente non riesco ad alzare lo sguardo su Alan. Lo sento però fissarmi per secondi interminabili. - Charlie - dice - cos'erano quei segni che hai addosso?

Rimango in silenzio. Continuo a fissare un angolo dell'asfalto dove l'erba sta spuntando da sotto. Il sole è alto, ma perché è iniziato aprile, non fa più tanto freddo, si sta bene. Alcuni hanno iniziato perfino a indossare maniche corte, ma io non posso farlo.

- Ci ho pensato - mi riprende dai miei pensieri Alan - e all'inizio credevo che avessi avuto un incidente, ma ci ho ripensato ancora, e sai che il mio papà fa il poliziotto e ci racconta sempre di tante cose. E allora ho iniziato a riflettere su alcuni tuoi comportamenti, così diversi rispetto a quando eri piccolo. - Il mio comportamento? Si riferisce al fatto che sono così strano? - Allora ho pensato che forse ti hanno rapito, ma se così non fosse forse sei ancora in pericolo. - Si passa una mano nei capelli neri e io vorrei scappare. - Charlie, è il tuo papà che ti ha fatto questo? Lo fa ancora?

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now