66 - Charlie

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Anche dietro gli occhiali da sole che indossa vedo che ha il viso smunto e stanco. È dimagrita tanto e fa un colpo di tosse che non le riesce bene, come se non riuscisse a tossire come si deve. - Seguimi - dice e si volta forse pensando che lo faccia per davvero. Non le ho mai disubbidito volontariamente, se mi diceva di fare qualcosa la facevo e basta senza lamentarmi, ma ora è diverso. Ho paura. Le gambe non si vogliono muovere e mi guardo intorno in cerca dei miei fratelli. Cosa aveva detto di fare papà in caso tornasse la mamma e loro non fossero attorno? Andare via da lei, cercare un adulto di cui mi fidi. C'è il signor Porter vicino ai cancelli, sta parlando con alcuni genitori e un ragazzo. Posso andare da lui.

Qualcosa mi fa ombra dal sole per un secondo e l'istante successivo entra nella mia visuale. Quello dopo ancora atterra sulla mia faccia e mi mantengo una guancia dolorante quando mi rendo conto che mamma mi ha dato uno schiaffo. Un brivido spaventoso risveglia quella parte di me che ha sempre avuto paura di lei. Il mio corpo ritorna all'erta. Sono abituato a essere colpito da lei, ma l'ultima volta risale a più di quattro mesi fa, e questo poco tempo è bastato perché fossi preso alla sprovvista.

Qualche ragazzino nelle vicinanze ride alla scena. - Qualcuno le sta prendendo dalla mammina fuori scuola. - Non posso negare che sia mia madre, e dovrebbe essere assolutamente normale il fatto che mi punisca e mi dica cosa fare, ma ho tanta paura.

Mi stringe il polso della mano che ho sulla guancia. - Ti rendi conto di cosa hai fatto? - sibila. Si volta e inizia a tirarmi. La sua stretta è dolorosa attorno al mio polso. Nonostante sia così magra, mamma ha una presa a tenaglia che stringe e stringe e la mano mi si intorpidisce e non riesco ad aprirla bene tanto che mi sta facendo male, e capisco che sta tutto per ricominciare di nuovo. Attraversiamo i cancelli e superiamo il signor Porter che non si è accorto di me, che sta ancora parlando con quelle persone. Ho la gola secca e il cuore che mi batte all'impazzata.

Stiamo per girare l'angolo e non voglio girare l'angolo. Scomparirò per sempre e non vedrò più papà e i miei fratelli. Papà. Non voglio non vederlo più. Mi impunto un po' con i piedi e cerco di fermarmi. - M-mamma...

Lei si ferma, si volta e mi lascia il polso. Per un attimo penso di essere libero, poi mi colpisce di nuovo in faccia, nello stesso punto di prima, e sento quel familiare sapore metallico in bocca. Ha usato molta più forza questa volta e sto per cadere a terra, ma lei mi riprende il polso che mi pulsa tantissimo e avvicina la sua faccia alla mia togliendosi finalmente gli occhiali e rivelando occhiaie nere e profonde. Gli occhi sembrano non mettere a fuoco nulla. - Ti avevo detto di non vedere mio marito! - ho paura. - Per colpa tua ho dovuto vivere come una criminale! - voglio scappare. Cerco di indietreggiare, ma la sua presa è d'acciaio. Mi tira di nuovo. - Tra poco vedrai.

Ansimo, sento tutte le forze abbandonarmi di colpo mentre non riesco a togliere gli occhi di dosso a mamma. Stiamo andando a casa per punirmi? Rimarrò con lei, e questa vita che ho vissuto con papà e i miei fratelli sarà finita. Sto per ritornare indietro a dove sono sempre stato, a dove penso meriti di essere. Giriamo l'angolo e c'è la sua auto in fondo a questa strada stretta. Entrerò lì e non ci uscirò più. Le gambe la seguono in automatico, allertare dal polso e dalla guancia che devo fare quello che mi dice lei.

Una mano si stringe con urgenza al braccio che mamma sta tirando e ci fermiamo di nuovo. È Alan, ansima e sta sudando. - Lo lasci.

- Sono sua madre, ragazzino - dice mamma e cerca di scrollarmi il braccio di Alan di dosso tirandomi di nuovo il polso e facendomi malissimo, ma in questo momento non penso al dolore perché ho tutti i sensi impazziti e la paura mi tiene paralizzato.

La mano di Alan non mi lascia. - Lo so - mi accorgo che trema un po' e mi rendo conto che anche Alan ha paura. Mi guarda per un attimo e stringe la presa su di me, ma non mi fa male quanto la mamma. - Per questo voglio che lo lasci andare - si volta verso qualche passante. - Aiuto! - urla. - Questa donna lo sta rapendo!

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now