65 - Charlie

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- È un portatile pazzesco, Baker - mi dice Jeff mentre è alla scrivania davanti al nuovo pc che papà mi ha comprato settimana scorsa. Mi fa tanti regali e si assicura sempre che mangi e stia bene. A volte mi rimprovera quando non rispondo alle sue chiamate perché mi dimentico il telefono da qualche parte. Non si arrabbia davvero con me, me lo dice sempre. Dice solo che vuole che mi impegni affinché non mi dimentichi il cellulare e non lo faccia preoccupare. È davvero bello avere papà.

La notte prima che mi comprasse un computer tutto per me, ho fatto uno di quegli incubi spaventosi che svegliano tutti. Ho sognato la mazza che veniva giù, il dolore che si riaccendeva, così vivido addosso, che anche quando mi sono svegliato lo potevo percepire. Non riuscivo a distinguere ciò che era reale da ciò che non lo era. Papà era lì, ma in quel momento ero sicuro che mi odiasse e che mamma mi avrebbe preso e punito. Respiro. Non devo pensarci. Non devo pensarci.

Sorrido a Jeff e cerco di scacciare via ogni pensiero. - Grazie. - Per qualche giorno la volante della polizia è stata fuori casa, e papà e i miei fratelli quando uscivamo non mi perdevano mai d'occhio. Erano tesi, me ne sono accorto, e so che il motivo è la mamma. È tornata, starà in città, vorrà ancora tornare a casa, ma non lo fa. Forse non lo farà mai più perché papà le ha detto di no e non vorrà di certo vedermi dopo che l'ho abbandonata così. Lei si è occupata di me per quattro anni e io me ne sono andato con la famiglia che ho separato. No. È stata anche colpa sua, non solo mia. Con Mr. Thompson a volte ne parliamo. Mi ha fatto riflettere sul ruolo che ha ogni membro della famiglia. La mamma ha tradito papà, papà non la rivuole per questo, ma vuole me. Questo non so perché, ci sto ancora pensando. Mr. Thompson ha detto che vuole che gli dica quale ruolo ho anche io personalmente in famiglia e di parlarne quando ci ho ben riflettuto sopra, lo sto facendo, per davvero.

- Da quanto non leggevo questo fumetto - afferma Alan. È a terra davanti la libreria circondato da tantissimi numeri di Spiderman.

- P-papà mi ha comprato le u-ultime uscite - gli dico. Mi piace trovare qualcosa da fare per distrarmi durante il giorno quando non sono fuori con i miei fratelli. Se non guardo qualche film con loro o serie con Elijah, di solito leggo libri o fumetti. Ne ho davvero letti moltissimi, e ogni volta che esco con papà, con lui ci fermiamo sempre in fumetteria o in libreria. Torno a casa sempre con un libro o fumetto nuovo ed Elijah si lamenta del fatto che non solo ho riempito la sua parte di libreria, ma presto saremmo costretti a prenderne un'altra. Papà però ha riso e ha proposto di andare a comprarla una insieme, e James ha detto che darà una mano a montarla.

- C-come sta tua madre, A-Alan? - chiedo.

- Bene - risponde - il bambino cresce e sembra stare bene.

- S-sono contento - sono felice del fatto che ben presto Alan non sarà più l'unico figlio, e aiuterà avere in famiglia qualcuno dopo la loro tragedia.

Alan mi sorride freddo e capisco che c'è qualcosa che non va. Abbassa lo sguardo di nuovo sul fumetto. Sono sul punto di chiedergli cosa lo turbi, ma Elijah entra in stanza in quel momento e si butta sul suo letto. - Vi sembra giusto che James mi abbia bandito dalla cucina?

Rido. - I-ieri nel dolce che stava p-preparando hai messo il s-sale.

- Ho fatto un errore in buona fede - si gira rivolto verso l'alto - volevo solo aiutare.

Jeff si acciglia. - Ecco perché non c'era il dolce a pranzo oggi?

Annuisco ed Elijah si lamenta. - Ah, fratellino, sei uno spione.

Rido di nuovo. Elijah fa così ma poi gioca con me o mi insegna a suonare la chitarra. Ho già imparato qualche accordo e dice che sono portato. Voglio fare qualcosa che mi avvicini ai miei fratelli, loro sono fantastici.

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now