35 - James

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Elijah spegne il pc vedendo Charlie dormire ora tranquillo. - Non riusciremo mai a vederlo questo film.

- Era comunque un brutto film - aggiungo.

- È bello, e a Charlie stava piacendo - lo guarda - sì, insomma, prima che i tranquillanti facessero effetto. - Lo vedo fissare Charlie intensamente e poi si volta verso di me. - Che è successo?

Sospiro mettendomi seduto. - Il dottore ha detto che è stato un attacco di panico, che sta bene.

Elijah si acciglia. - Ma stava solo mangiando, perché l'ha avuto?

- Eli - il dottore prima mi ha detto una cosa che mi ha aiutato a realizzare la verità, e devo fare lo stesso con mio fratello - Charlie ha vissuto un evento traumatico, quello che sta passando è difficile da comprendere.

Elijah si stringe le labbra e distoglie lo sguardo. - Cosa dobbiamo fare?

- Per il momento comportiamoci come sempre e non lo stressiamo. Il dottore ha detto che contatterà lo psicologo che aiuta in ospedale per casi del genere. Vedrà di farlo parlare con Charlie e capire principalmente il motivo per cui si rifiuta di mangiare. Prima lo vede e meglio è.

Elijah si porta una mano davanti agli occhi. - D'accordo.

Mi alzo. - Dormi tu oggi sul divano.

- Non me lo faccio ripetere due volte - mi faccio da parte e lui si butta al mio posto. Si rifiutava di dormire all'inizio, ma sembra che non resista più. - Guardi tu Charlie?

- Sì - gli rispondo. Lui fissa i monitor e poi chiude le palpebre. Ho bisogno di dormire anch'io, ma sono in ansia per domani, per la visita della polizia e per il parlare con Charlie di papà. Mi passo una mano dietro il collo. Vediamo come andrà.

——

Decido di parlare con Charlie quando si sveglia la mattina. Aspetto prima che mangi qualcosa o, in questo caso, riesca a bere metà frullato. È ancora poco e non può continuare a nutrirsi solo di quelli, ma per il momento accantono questa mia ansia per concentrarmi su una più imminente. Ho detto a Elijah che vorrei parlare io da solo con Charlie e lui, quando capisce che è arrivato il momento di andare via, usa la scusa di andare a fare una passeggiata e prendere un dolcetto dal distributore in fondo al corridoio. Chiede a Charlie se vuole che gli prenda qualcosa e lui scuote ovviamente la testa. Charlie stanotte ha dormito meglio, la febbre non si è più rialzata da ieri e riesce a stare di più sveglio, anche se è ancora troppo debole, pallido e dolorante.

- Charlie - mi siedo accanto a lui, e lui sposta lo sguardo dal televisore acceso a me. La voce della tv è bassa e non dà fastidio - devo parlarti di una cosa importante e voglio che mi ascolti bene. - Chissà cosa pensa che inizia subito ad agitarsi. - Non è nulla di cui spaventarti, in realtà è una bella notizia - cerco di tranquillizzarlo. - Papà in questo momento sta cercando di ottenere la tua custodia affinché tu venga ad abitare con noi. - Si acciglia confuso, gli occhi che gli tremano. - Non vuoi abitare con noi? - gli domando in maniera calma. Lui scuote la testa per mezzo secondo, poi la blocca e annuisce con forza.

Gli sorrido. - Vuoi? - lui annuisce, convinto di sapere come rispondere questa volta. - Qualsiasi cosa tu pensi di papà, Charlie, non è così. Lui è preoccupato per te e vorrebbe molto che tu gli dessi una possibilità. - Lui mi guarda per nulla convinto. Apre la bocca pronto per dire qualcosa, ma la richiude subito. - Ci sta provando, Charlie - non mi guarda più. - Oggi verranno delle persone a chiederti qualcosa sulla mamma, tu devi solo dire loro la verità e... papà sarà presente, ma non dirà nulla. - Di nuovo lo sguardo di panico nei suoi occhi. - Andrà tutto bene, Charlie, nessuno vuole farti del male - mi si incrina la voce senza neanche rendermene conto - nessuno te ne farà più, hai capito?

Missing Brother [Completa]Onde as histórias ganham vida. Descobre agora