34. Segreti svelati e situazioni risolte

6.1K 434 296
                                    

Angolo Autrice

Mmm, partiamo con qualche spiegazione dell'ultim capitolo.
Dunque, premettiamo che non sto difendendo i miei personaggi, ma mi è sembrato carino spiegare cos'è realmente successo, vi dico:

Prima di tutto, tenete presente che Lance non era di buon umore e diciamo che in biblioteca si è lasciato troppo andare. Quando Azura l'ha rifiutato, ci è rimasto male. E quando lei gli ha detto che lui le piace, gli è sembrato tipo una consolazione. Tipo "Ti ho rifiutato ma guarda che come persona mi piaci." Quindi la sua risposta "okay" era più un "Va bene, ho capito." In quel senso...
parlando di Azura, Beth è diciamo la parte negativa di ciò che è adesso. Beth non lo fa apposta, ma quando c'è lei, Azura si sente ancora un po' giudicata e non può far a meno di reagire di conseguenza. Non che consapevolmente cerchi l'approvazione di Beth.
Detto questo, gustatevi il nuovo capitolo.

«Io credo che abbia una voce sexy.» affermai.
«Mmm, già. Ha una bella voce.» commentò Hebe passivamente.
«Quindi... Alla fine tra te e Tony...» iniziai.
«Siamo amici, niente di più.» affermò la ragazza riprendendosi le cuffie.
«Perché no?» insistetti. La ragazza mi guardò.
«Perché dovrebbe?» mi chiese.
Non sapevo cosa rispondere, perché qualsiasi cosa fosse uscita dalle mie labbra l'avrebbero fatta arrabbiare.
«Hai visto? Gli si vede la ricrescita bionda. Non pensavo fosse biondo.» affermai indicando il ragazzo sullo schermo del telefono della mia amica. Solo per cambiare argomento.
«Mmm» commentò la ragazza. Quel giorno sembrava particolarmente silenziosa.
«C'è qualcosa che non va?» le chiesi avvicinandomi a lei.
La pausa pranzo stava finendo e avevo poco tempo.
Il caos della mensa ci garantiva una certa privacy. Era curioso il fatto che il rumore nascondesse più cose del silenzio.
«Non c'è niente che non va. Perché dovrebbe esserci qualcosa che non va?» esclamò la ragazza scattando in piedi con le guance arrossate.
«Sei arrossita?» Sollevai le sopracciglia sorpresa.
«No!» sbottò.
«Okay...» mi arresi alzando le mani.
Alla mia amica arrivò un messaggio che la ragazza si affrettò a leggere, prima che potessi scorgere solo il nome della notifica.
Sorrise e l'espressione sul suo volto si addolcì.
«Azura, mi fai un favore?» mi chiese voltandosi verso di me. Il suo volto si fece d'un tratto angelico, senza contare il trucco pesante e il nuovo piercing sul naso.
Dovevo aver assunto un'aria sconvolta perché lei disse:«Eddai, non fare quella faccia!»
«Che favore?» chiesi dubbiosa.
«Prendere la mia macchina.» disse mettendomi immediatamente le chiavi in mano.
«Te la presto per un giorno.»
«Lo fai sembrare come se fossi tu a farmi un favore.» affermai roteando gli occhi.
Hebe agitò una mano per sdrammatizzare.
«Sarebbe la buona azione della giornata.» esclamò.
«Ma perché?» chiesi. Hebe si zittì e si guardò intorno con aria circospetta.
«Esco con uno.» mi disse infine.
«Cosa?» esclamai emozionata.
«Zitta! Che hai da urlare?»
«Scusa, abbasso la voce. Ma dimmi. Non è Tony?»
«Perché dovrebbe essere Tony? Te l'ho detto, a lui piace già un'altra ragazza.» mi liquidò lei.
«Allora spero solo non sia Diamond Tromp.» affermai.
«Perché d'un tratto questa stramba idea?» mi chiese.
«Ti ricordi che ti ho detto che Tony le interessava, no? Insomma, prima di tutta questa storia con Jason e del mio allontanamento.»
«Correggiti. La tua purificazione.» Hebe mi puntò un dito in faccia che scacciai con una mano.
«Stare accanto a te dovrebbe rendermi più pura?» ridacchiai.
«Sì. Sei ripulita dalla merda sociale. Ora, sei ancora in riabilitazione, perciò è buona cosa che ascolti questa saggia ragazza.» disse appoggiandosi una mano sul petto fieramente facendomi ridere.
«Sì, certo. Comunque non cambiare discorso. Con chi esci?» chiesi incuriosita.
«Theo.» affermò lei bevendo un sorso d'acqua.
«Theo? Theo Theo?» chiesi confusa.
Lei annuì.
«Ma il Theo buffo e impacciato che conosciamo entrambe? Allwell?» insistetti.
Lei annuì ancora.
Boccheggiai stupita.
Mi aveva appena detto che entità differenti che uscivano assieme. Era come se la luna uscisse con una stella cadente.
Poi mi ricordai delle parole di Beth. Anche lei pensava che io e Lance venissimo da due mondi differenti. Era davvero così? Due persone troppo diverse non potevano stare assieme?
«Ma...» iniziai.
«Mi piace. È tanto carino e mi piace ascoltarlo.» disse sorridendo.
Il suono della campana mi impedì di farle altre domande, ma accettai di occuparmi della sua auto.

Insicura (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora