7- Flares.

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Hai perso quello che non ritornerà?
Hai amato ma non hai mai imparato?
Il fuoco é lì fuori, ma brucia ancora e a nessuno interessa.
Non c'é nessuno lì.
Trovavi difficile respirare?
Piangere così tanto da vederci a malapena?
Sei nell'oscurità tutto da solo e a nessuno interessa.
Non c'é nessuno lì.
Ti sei rotto ma non ti sei mai aggiustato?
Ti ha fatto così male che pensavi fosse la fine?
Hai perso il tuo cuore, ma non sai quando é successo.
E a nessuno interessa, non c'é nenssuno lì.
Ma hai visto i bagliori nel cielo?
Eri accecato dalla luce?
Hai sentito il fumo nei tuoi occhi?
L'hai sentito? Allora?
Hai visto le scintille riempite di speranza?
Non sei da solo, perché là fuori c'é qualcuno che emette queste scintille.

Flares - The Script.


Il clima di settembre, quella mattina, era piuttosto piovoso. Le nuvole avevano invaso il cielo ed aveva dato agli studenti una massa di grigio cupo da guardare dalle finestre della grande scuola. Era da poco passata l'alba, la luce era tenue e tirava un leggero venticello che smuoveva i fili dorati, quasi bianchi, sulla fronte di Draco Malfoy. Il volto era pallido e dei cerchietti scuri contornavano i suoi occhi rendendoli estremamente chiari, segno che anche quella notte l'aveva passata in bianco. La figura lunga e snella era avvolta da una semplice tuta grigia, che risaltava il chiarore della sua pelle ancor di più.

A stonare con il suo aspetto stanco, era un sorrisetto beffardo a piegargli le labbra principesche. Il suo sguardo furtivo saettò da una parte all'altra e controllò che nessuno lo stesse guardando, stava comunque infrangendo un milione di regole. Con la scopa alla mano aprì una delle finestre, con un movimento aggrazziato montò sul manico e prese il volo nel grigio del cielo, godendosi il vento fresco che gli pungeva il viso.

Aveva davvero bisogno di quel volo, non solo per tenersi sveglio almeno quel poco che bastasse a farlo andare avanti per il resto della giornata, ma anche per eliminare quel senso di prigionia che sentiva dentro; un drago incatenato, così si sentiva ed era stanco di provare quella stupida sensazione. Solo per quello aveva deciso che, forse, farsi aiutare era l'unica soluzione. Con quel pensiero fermo nella mente calò in picchiata, dirigendosi dall'altra parte della scuola, verso una finestra in particolare. Chissà se Salazar Serpeverde gli avrebbe mandato qualche maledizione per quello che aveva deciso, ma tanto valeva provare... In fondo, non aveva nient'altro da perdere.

**

Avvolta nelle sue soffici coperte, Hermione, sonnecchiava tranquilla. La lana di quel plaid cucito personalmente da sua madre la faceva sentire a casa e protetta sempre, l'odore della sua famiglia era inconfondibile e adorava strofinarselo sul viso. Persino in estate, nonostante il sudore le si appiccicasse sulla fronte, lei teneva quel plaid sul proprio letto, anche solo per annusarlo e tenerlo stretto a sé. Aprì un occhio per controllare l'ora ed assonnata tornò a richiuderlo. Era ancora prestissimo, da poco erano passate le cinque del mattino e non aveva nessuna ragione per alzarsi dal letto a quell'ora, vista la sua puntualità ogni giorno, poteva permettersi di restare nel suo adorato letto per almeno un'altra ora.

Doveva ammettere che aveva dormito come un ghiro tutta la notte, non si erano presentati incubi e, stranamente, niente che le conficcasse un oggetto freddo nella pelle e la marchiasse a vita. Aveva sognato di starsene tranquilla sulle sponde del lago nero, a leggere uno dei suoi libri preferiti mentre l'aria fresca le accarezzava la pelle. La consapevolezza che nel suo sogno ci fosse un'altra figura al suo fianco la fece arrossire abbastanza da coprirsi il volto con le coperte, come se ci fosse qualcuno che potesse strapparle via quel segreto.

Era tutto così strano, pensare a Draco Malfoy in modo diverso, non più al ragazzino egoista e meschino che la prendeva in giro ogni qual volta la incrociasse e che al quarto anno le aveva fatto crescere i denti di un castoro, si era ben vendicato del pugno in faccia ricevuto l'anno prima, ma non fare altro che pensare a lui come un ragazzo normale. Non sapeva quanto potesse contare il concetto di normalità in un mondo ricco di magia, ma lo guardava e non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse cresciuto troppo in fretta, a quante atrocità avevano assistito i suoi occhi chiari...  fin troppo chiari da sembrare trasparenti.

Change My Life. |DRAMIONE| COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora