Change My Life. |DRAMIONE| COMPLETA.

43- This is war.

'Un avvertimento alle persone, il buono, il cattivo... Questa é guerra. Per il soldato, il civile, il martire e la vittima... Questa é guerra. Questo é il momento della verità e il momento di mentire, il momento di vivere e il momento di morire.
É il momento di combattere.
A destra, a sinistra.. Combatteremo fino alla morte, fino al limite della terra.
Questo é un nuovo mondo coraggio, dal primo all'ultimo.
Un avvertimento al profeta, al bugiardo, all'onesto... Questa é guerra. Al leader, al paraia, alla vittima, al messaggero... Questa é guerra. Credo nella luce, alzate le mani al cielo, la lotta é finita.
La guerra é stata vinta, sollevate le vostre mani verso il sole.
A destra, a sinistra.. Combatteremo fino alla morte, fino al limite della terra.
Questo é un nuovo mondo coraggio e la guerra é stata vinta.'

This Is War - Thirty Seconds To Mars.

Correva, correva e correva. Non aveva una meta ben precisa, il corpo del serpeverde era volato nella fitta foresta e non c'era nessuna traccia di esso, causando ennesimo dolore al cuore della ragazza che non sapeva se lasciarsi andare al suolo ed abbandonarsi all'idea di aver perso l'unico vero amore per sempre o continuare a correre con la determinazione di trovarlo e donargli il proprio respiro pur di ridargli la vita. Eppure, nonostante sentiva le forze abbandonarla sempre di più ed i rami le stavano lacerando i vestiti, provocandole graffi lungo la pelle delle braccia e delle gambe, fermarsi proprio in quel momento le sembrò un'idea troppo stupida per metterla in atto. Sentiva troppi rumori intorno a sé, le foglie continuavano a muoversi in modo troppo forte per essere lei a causare quello spostamento.

I suoi occhi non osavano lanciare occhiate indietro, improvvisamente il terrore l'aveva colpita in viso come una ventata d'aria fresca, insieme al ramo tagliente che le provocò un lungo graffio sullo zigomo. Hermione continuò a correre in preda al panico, aveva la piena certezza che la stessero seguendo, ma non aveva idea di chi potesse essere. Aveva visto con i suoi occhi ogni mangiamorte diventare polvere e Lucius era fin troppo occupato con i professori per badare ad un insignificante ragazzina come lei correre nella foresta. Quel pensiero le mise addosso un'angoscia mai provata, l'eroina che aveva contribuito alla sconfitta del grande Voldemort sembrava un uccellino spaventato dalla tempesta e lo sembrò ancora di più quando un urlo lancinante la costrinse a barcollare appena, quasi perse l'equilibrio, ma riuscì in tempo a riprendersi per scorgere in lontananza la fine degli alberi.

Il lago nero si presentò, in tutta la sua quiete, davanti agli occhi di Hermione come un'ancora di salvezza. Prese a correre più forte fino a lasciarsi cadere lungo le sponde del lago, il quale le donò il proprio rilfesso sulle acque tranquille; i capelli erano un groviglio irriconoscibile, il volto era stanco, sporco e graffiato. Poté osservare i propri occhi spaventati e si dannò per quella paura così dolorosa, aveva giurato a se stessa di non provarne mai più nella vita e la sua vista si appannò di lacrime nel costatare di aver messo fine alla sua promessa. Strinse il terreno umido sotto le dita, il silenzio più inquietante la circondava, quei rumori si erano fermati insieme alla sua corsa e la ragazza temette di essere impazzita, ma un respiro leggero proveniente alle sue spalle le diede la conferma che ci fosse qualcuno dietro di lei.